Dietro ogni manga c'è sempre un duro lavoro da parte non solo dell'autore ma anche del suo editor, figura che per noi resta quasi un mistero. Tuttavia, il rapporto che si crea tra un mangaka e il suo editor è fondamentale per il successo dell'opera.

Oggi scopriamo dei piccoli segreti e i dietro le quinte de L'Attacco dei Giganti, grazie ad un'intervista rilasciata proprio dall'editor Kawakubo Shintaro. Ma come è nato questo rapporto di lavoro?

Prima di continuare: presenti spoiler per coloro che non hanno visto almeno tutta la terza stagione dell'anime.
 

Kawakubo ha conosciuto Hajime Isayama durante il suo primo anno presso Kodanshaquando avevano rispettivamente 23 e 19 anni. Spesso capita che i mangaka portino direttamente all'ufficio redazionale la loro proposta, altri chiamano per prendere un appuntamento per parlare di persona. Caso vuole che proprio Kawakubo rispose alla chiamata di Isayama. Dal 2006 e dopo aver vinto alcuni concorsi con il capitolo 0 presentato, si arriva al 2009 quando l'opera viene serializzata sulle pagine di Bessatsu Shonen Magazine.

In quel lasso di tempo Kawakubo ha fatto esercitare Isayama nel disegno, così da affinare la qualità delle scene d'azione e migliorare le sue capacità. In che modo? Ebbene, per prima cosa lo ha fatto esercitare facendogli disegnare proprio ogni pugno di un determinato match di Hajime no Ippo, ma, dati i suoi problemi nell'avere un tratto chiaro e pulito, gli ha dato come esercizio quello di disegnare scene tratte da manga shojo romantici.

Kawakubo ci svela anche come si svolgono i loro incontri mensili. In pratica, gli fa ogni volta dalle 50 alle 100 domande chiedendo: "Cosa pensa questo personaggio?" "Come reagirebbe se uno gli/le parlasse in un certo modo?" "Perchè il personaggio ha detto questo?"...

Quindi, le discussioni vertono principalmente su come far ruotare la storia, cercando di dare una risposta ad ogni quesito. Nonostante qualcosa possa cambiare in corso d'opera (ad esempio, Sasha sarebbe dovuta morire tra il volume 8 e il 9), la discussione e la concettualizzazione di ogni capitolo avviene con circa un anno di anticipo, la pianificazione di ogni singolo evento è chiaramente essenziale in un fumetto come questo.

L'editor svela anche qualche retroscena interessante sul modus operandi del sensei; anche il suo paese natio ha un ruolo dominante nella storia... Ma per motivi diversi rispetto a quelli che potete pensare.

Essendo originario della prefettura di Oita, trasferirsi nella modernissima Tokyo è stato un passo molto importante che non vorrebbe di certo cancellare; infatti, proprio la paura di dover ritornare alla sua vita di prima e cercarsi un lavoro "normale" è stata una motivazione più che sufficiente per impegnarsi con tutte le proprie forze. Ci viene descritto un uomo capace di comprendere i suoi lettori in quanto lui in primis è un gran cultore di film e videogame, si mette nei loro panni e pensa a cosa potrebbe stupirli.

Isayama del resto è una persona normalissima. Durante questi incontri mensili, l'editor è riuscito a riconoscere una persona che vuole portare avanti una vita tranquilla, che non vorrebbe sembrare patetica. 
 
l'attacco dei giganti manga

Sul finale dell'intervista qualche altra curiosità sull'opera. Sin dal primo volume, erano già stati definiti i ruoli chiave di Eren e compagnia, compresi i futuri traditori e alcune parentele. Così come era già stata pianificata l'esistenza dei due mondi, dentro e fuori le mura, seppur non nel dettaglio.  Già 6 anni fa, Isayama diceva di voler concludere la storia in 3 anni, ma adesso è arrivato davvero il momento. 

E dopo la mostra a Roppongi, la collaborazione con gli USJ e un film di Hollywood in produzione, sembra che ci sia in atto una campagna per raccogliere i fondi per una statua di bronzo a Hina, la città natale dell'autore.

Vi ricordiamo che L'Attacco dei Giganti è edito in Italia da Planet Manga, con all'attivo 27 volumi e col 28° in uscita ad ottobre.


Fonte consultata:
SNK News