È notizia recente l'arrivo in streaming su Netflix dei film dello Studio Ghibli, l'apprezzato studio d'animazione fondato da Hayao Miyazaki e Isao Takahata e diventato col tempo uno dei fiori all'occhiello dell'industria animata giapponese. Ma se per più di una generazione di appassionati i film di Miyazaki e Takahata sono ormai classici intramontabili, da vedere e rivedere, ci siamo resi conto col recente annuncio di quanti siano gli spettatori, specialmente tra i più giovani, che ancora non hanno avuto occasione di vedere uno o più di questi titoli. 
Abbiamo quindi deciso di portarvi una panoramica di alcuni dei titoli più famosi e apprezzati dello studio in concomitanza alla graduale distribuzione dei film su Netflix. Iniziamo la seconda tranche col primo (e al momento unico) film giapponese a vincere l'oscar come miglior film animato.
 
Studio Ghibli

Le opere di Hayao Miyazaki sono sempre state concepite per un pubblico universale, per età e per cultura, con un particolare riguardo per i giovani spettatori, che nei protagonisti possono riconoscersi e vivere nei loro panni straordinarie avventure in mondi fantastici, che funzionano come illuminanti e istruttive metafore. La città incantata ne è un brillante esempio.
Considerato da molti il capolavoro di Miyazaki, ne è forse il film più ambizioso con i suoi 1.900.000.000 yen messi a disposizione dallo Studio Ghibli e un contratto di distribuzione internazionale con il colosso hollywoodiano Disney-Buena Vista. Un investimento che ha portato la pellicola a fare incetta di premi in giro per il globo alla sua uscita nel 2001. Fra i molti riconoscimenti possiamo ricordare l'Oscar come miglior film d'animazione (il primo della storia assegnato a un anime), l'Orso d'oro a Berlino, quattro Annie Awards e il Leone d'Oro alla carriera per Miyazaki ricevuto alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nel 2005.
 

Chihiro è una ragazzina pigra e svogliata. Il trasferimento con i suoi genitori in una nuova città non la esalta e, allorquando l'intera famigliola si smarrisce con l'auto in un boschetto alla fine di un sentiero sterrato, la piccola si ritrova catapultata e intrappolata in un misterioso mondo incantato inaccessibile agli umani: si tratta di un complesso termale destinato a rinfrancare gli spiriti e le divinità della natura logorate e stressate dalla frenesia materialistica del mondo moderno. Una volta all'interno di questo luogo magico, Chihiro dovrà ingegnarsi per liberare i suoi genitori da un incantesimo che li ha tramutati in maiali e, come una moderna Alice, inizierà una mirabolante avventura in cui il suo carattere debole e indolente verrà messo a dura prova. Non le resterà che rimboccarsi le maniche e cominciare il lungo e faticoso cammino verso la maturità.
 
Chihiro

Liberamente tratto dal romanzo Il meraviglioso paese oltre la nebbia della scrittrice Kashiwaba Sachiko, l'anime unisce il racconto di formazione a una fantasmagoria che attinge direttamente alla fonte dell'antica tradizione folkloristica del Sol Levante (con particolare riferimento alla mitologia scintoista e alle credenze sui kami' e sugli yōkai') in una suggestiva favola sulla semplicità d'animo e sulla forza dell'altruismo.
Chihiro, oltre ai problemi pratici di tutti i giorni che risolve con sorprendente spirito di sacrificio, deve affrontare nuovi sentimenti come la solitudine, l'indifferenza, e l'amore. Così, passo dopo passo, riesce a superare tutte le prove che le si presentano, anche la temporanea perdita della sua identità, grazie alla sua forza interiore e all'aiuto delle brave persone che incontra nel corso della sua avventura. Si prefigura così, tra momenti di grande poesia e passaggi di incontenibile forza immaginifica, una potente metafora del passaggio della protagonista in una fase della vita più complessa e problematica: l'adolescenza.
Nelle storie di Miyazaki la figura del protagonista è spesso affidata a una ragazza affiancata da un coetaneo dell'altro sesso, formando delle coppie perfette e indivisibili (Conan e Lana, Pazu e Sheeta, Ashitaka e San) che vivono un rapporto preadolescenziale. Questa volta l'autore trascende la sua stessa formula e il legame che si crea tra Chihiro e Haku, che si rivelerà essere lo spirito di un fiume (Kohaku), sottolinea il rapporto indissolubile tra esseri umani ed entità naturali nella sua personale visione ecologista del mondo.
 
La città incantata Locandina

Come in molte opere del maestro, non ci sono dei veri e propri cattivi, ma ci viene presentata una variegata galleria di personaggi che grondano umanità, tutti minuziosamente sfumati, fra cui emergono caratteri e personalità più complesse e sfaccettate. E' il caso delle due arzille vecchiette di turno, Yubaba e Zeniba: in questi due straordinari personaggi si può riconoscere un altro indovinato ammiccamento al classico della letteratura di Louis Carroll, Alice's adventures in wonderland, in particolare ai ruoli della Regina di cuori e della Duchessa.
La figura dell'anziano è onnipresente nella filmografia del regista di Akebono, che arriverà a basare un intero film a questa età della vita, Il castello errante di Howl, 2004, sovvertendo le più classiche regole del fantasy.
Nell'intera opera di Miyazaki il vecchio saggio rappresenta un punto di riferimento, ma anche un elemento destabilizzante perché, avendo già vissuto l'età adulta, è tornato a una condizione assimilabile a quella dell'infanzia, e si crea puntualmente un forte legame con il bambino, quasi un ponte esistenziale tra passato e futuro che gli adulti devono percorrere alla ricerca di una sorta equilibrio ciclico dell'esistenza.

Oltre alla terza età e ai giovani, ritornano altri due leitmotiv del regista: la magia del volo ci viene riproposta in una suggestiva sequenza a bordo nientemeno che di un enorme drago bianco; mentre l'immagine del maiale (questa volta nella sua accezione più negativa) evidenzia l'ottusa indifferenza degli adulti di fronte alle istanze e ai bisogni dei fanciulli.
 
Yubaba e Zeniba

Al pari delle sue potenti streghe il tocco del genio affabulatore di Miyazaki si rivela deciso e sicuro di sé rivelando una vulcanica e inesauribile vena creativa: i suoi acrobatici funambolismi di scena e le sue creature fantastiche risultano particolarmente ispirati e sembrano animarsi come per magia godendo di vita propria sullo schermo.
Estremamente curato nella realizzazione tecnica e artistica, entro se non oltre i già elevatissimi standard dello Studio Ghibli, il film offre raffinati disegni sia nei fondali minuziosamente dettagliati e sia nelle superbe animazioni: da ricordare le scenografie sfarzose e opulente delle stanze di Yubaba, che descrivono le meraviglie di uno stile 'esotico' all'occidentale.
Joe Hisaishi, da sempre compagno di avventura di Miyazaki (ma anche di "Beat" Takeshi Kitano), si conferma come uno dei più dotati compositori giapponesi di colonne sonore per il cinema. Le sue musiche in questo frangente sono strepitose ed elevano oltremodo l'atmosfera rarefatta del film arricchendolo con sonorità di stampo squisitamente etnico e un maestoso arrangiamento orchestrale. Da ricordare le dolcissime e commoventi ballate pianistiche The name of life e One summer's day.
 
Chihiro e Senza Volto
 
L'impegno ecologista, la passione per il volo, l'attenzione all'infanzia, i ritratti di eroine, l'etica del lavoro, la spiritualità scintoista, le favolose invenzioni e la perfezione tecnica con cui le realizza, sono tutti elementi che fanno di Hayao Miyazaki un patrimonio della storia del cinema e Sen to Chihiro no kamikakushi lo celebra in tutto il mondo come maestro indiscusso dell'animazione di tutti i tempi.
Akira Kurosawa diceva di lui: "Talvolta lo paragonano a me. Mi dispiace per lui perché lo abbassano di livello."