Venticinque anni fa, debuttava Sailor Moon SuperS (in Italia nota come Sailor Moon e il mistero dei sogni), quarta parte delle avventure di Sailor Moon. Sfruttando l'occasione, abbiamo fatto quattro chiacchiere sul tema con Leone Locatelli (heroica) e Nino-kun (Piccola intrigante), curatori di una mostra dedicata a Sailor Moon che è in preparazione a Torino per questa estate.


Kotaro: Parliamo del venticinquesimo anniversario di Sailor Moon SuperS, la quarta stagione dell’anime classico. Una serie non particolarmente amata...

Nino: Hanno deciso di rendere Chibiusa protagonista per abbassare il target rispetto alla serie precedente. E hanno escluso le Guerriere del Sistema Solare Esterno: Uranus, Neptune, Saturn, Pluto… Per me è stato mortale. Un colpo basso. Nel manga sono presenti.

Kotaro: Questa serie è totalmente diversa dal manga. Chibiusa ad esempio non ha tutto questo spazio, nel manga…

Nino: E infatti forse preferisco la versione manga, non mi era mai successo per le serie precedenti.

Leone: Come arco è costruito meglio rispetto ai precedenti, la Takeuchi ha avuto più tempo per scrivere una storia decente.
L’anime, di contro, è rimasto a lungo senza materiale e senza idee, con troppi episodi filler che non mandavano avanti la trama. Tra l’altro dopo questa serie gran parte dello staff ha abbandonato la nave. Kunihiko Ikuhara ha diretto la quarta serie, ma…

Nino: Se n’è fregato altamente, ha pensato “Tanto quello che volevo dire l’ho detto con la terza serie, ora ve la sbrigate voi!"

Sailor Moon SS 1

Leone Locatelli: Le cose positive di questa serie si possono riassumere in due parole: Ikuko Itoh (la character designer, ndr).

Kotaro: Cinque parole: “Ikuko Itoh” e “nudo di Ami” (tratto dall’episodio 151, "La dolce melodia", ndr).


Leone: A livello di ricordi personali, vi racconto questa cosa: quando ho visto la copertina del secondo album di figurine italiano, dedicato alla quarta serie, sono rimasto folgorato. Quell’immagine era stupenda, l’epitome dello stile “Itoh” della quarta serie. Uno stile che cominciava a delinearsi già nella terza serie, e che per me era la “nuova” Sailor Moon. La serie si salva per quello e per l’atmosfera che si respira in alcuni filler: sognante, leggera.

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Nino: Io la quarta serie la aspettavo un sacco, mi piacevano i disegni: l’album di figurine lo finii in un giorno e in fumetteria compravo le card giapponesi… avevo pure i raccoglitori, me li compravo al posto dei manga, per quanto mi piacevano i disegni della Itoh. Ma mi sono annoiato a morte dalla seconda puntata in poi, almeno fino agli episodi in cui il Trio Amazzonico viene sconfitto: quelle sono state le mie puntate preferite, piansi tantissimo.

Kotaro: Leggenda vuole che sia stata proprio la Takeuchi a scrivere quegli episodi perché si era stancata dei filler precedenti.

Leone: E in quegli episodi c’era l’infatuazione di Occhio di Pesce per Mamoru! Ricordiamo che Occhio di Pesce, in originale, era un uomo. In Italia avevano censurato questa cosa, ma io l’avevo capito.

Nino: Io no, ma quando l’ho scoperto ero felicissimo. Poi, nell’episodio 140 (Titolo italiano: "Il sogno di moda", ndr) c’era uno stilista e il suo assistente. Entrambi palesemente gay, palesemente accoppiati. C’è una scena in cui uno fa un massaggio alla schiena all’altro. Io sono impazzito. E poi, quando lo stilista incontra Occhio di Pesce, gli dice (in originale) “La tua bellezza trascende i generi” o qualcosa del genere.
Questa serie l’ho riscoperta per il mio blog e ha dei temi molto diversi da quelli italiani, c’è una censura a livello di testi non indifferente.
In Italia hanno anche mandato delle puntate montate al contrario… voi ci capivate qualcosa?

Leone: Un montaggio degno di Tarantino. (Risate)


Nino: E poi inserivano flashback delle puntate vecchie all’interno degli episodi per farli durare di più! Di quello me n’ero accorto eccome, mi chiedevo “Ma cosa hanno combinato i giapponesi?” e invece era colpa dell’adattamento italiano.

Kotaro: Io guardavo e basta, non mi rendevo conto di nulla. Comunque questa serie mi piace più della seconda.

Leone: È disegnata meglio…

Kotaro: E Chibiusa non piange.

Leone: Anche se ci sono i sermoni di Pegasus, un mattone.

Nino: Ma c’è Nehellenia, ragazzi!
Come cattiva era veramente figa. Le motivazioni dietro alle sue azioni erano fighe. Ho visto in lei una motivazione reale. Non era “voglio conquistare il mondo” o “ voglio non essere cessa”.

Leone: In realtà la sua motivazione era proprio “voglio non essere cessa”! (risate)

Nino: Odia invecchiare ed è disposta a sacrificare tutte le persone intorno a lei. Tutta la corte di Versailles, perché se vedete l'episodio…

Leone: C’è anche una sorta di Lady Oscar!

Nino: Sì, c’è proprio una citazione a Lady Oscar e alla corte di Versailles.


Leone: Comunque anche per me il picco minimo di interesse verso l’anime è stato durante la quarta serie. Gran parte del merchandise era su Sailor Moon e Chibiusa. Addirittura, per la prima volta nella mia vita, avevo scelto la sorpresa “da maschio” negli Oro Saiwa perché la possibilità di trovare Chibiusa o Sailor Moon era di 4 su 8. E io non ne potevo più di quelle due, preferivo le altre: soprattutto Jupiter!
Così, al posto di Sailor Moon, ho preso i Biker Mice.

Nino: Io odiavo il fatto che Sailor Moon e Chibiusa si trasformassero insieme.

Leone: Però è carina la trasformazione, con il bacino.
Una cosa che mi piace della quarta serie sono tutte le nuove trasformazioni e tutti i nuovi attacchi, sono i più belli di tutto l’anime. E mi piace anche il nuovo scettro di Sailor Moon, il Kaleidomoon Scope: è bellissimo!


Nino: Sì, vero.

Leone: Il vero problema è che, dopo l’overdose di potenza della terza serie, Sailor Moon sembra una povera scema che trae tutto il suo potere da Pegasus.

Nino: Eh, sì...

Kotaro: Comunque a questa serie sono legato perché è la prima che ho visto in giapponese. Penso sia una serie che riguardi meglio da grande e pensi ai sogni che avevi da bambino e ti chiedi che fine abbiano fatto. In giapponese, poi, ci sono le canzoni… c’è quella canzone stupenda di quando combattono contro il Quartetto e scoprono le loro identità, per me è la canzone più bella di tutto il franchise.


Leone: A proposito di musica, da piccolo ho avuto un trauma legato alla scena del pifferaio magico del film di SuperS: quella sequenza popolava i miei incubi.

Nino: La cosa più bella di quel film è il corto su Ami!

Leone e Kotaro (insieme): Sì!!



Nino: L’abbiamo trasmesso durante Stai Calma e la gente si è divertita un sacco.

Leone: È carinissimo.

Nino: E poi disegni pazzeschi.

Ami's first love


Leone: Sì, la direttrice dell’animazione era Miho Shimogasa. Pazzesca.
Comunque mi è venuta in mente un’altra cosa bella di questa serie: la ending "Rashiku Ikimasho" animata dalla Itoh, è pazzesca! Con quelle pose statuarie e la intro stile house.

Nino: E quelle luci da discoteca…

Leone: E poi sono finite le cose belle della serie, mi sa. (risate)

Kotaro: No, dai. Un altro pregio della quarta serie sono i mostri. Sono divertenti. E i mostri simili sono tutti imparentati fra loro: è un continuo “Vendicherò mio fratello!”, “Vendicherò mio padre!”, etc.

Leone: Arrivato alla quarta serie non ne potevo più della formula del mostro del giorno. Quindi ringrazio che almeno i mostri della quarta serie fossero dei completi imbecilli, assolutamente ridicoli. Riuscivano a sconfiggerli in un attimo, problema risolto.

Kotaro: Parliamo del finale della serie.

Leone: È decisamente anti-climatico. Sailor Moon si getta nel vuoto per salvare Chibiusa e Nehellenia torna nello specchio, c’è un senso di incompiuto: infatti quest’ultima tornerà all’inizio della quinta serie. Gran parte dello staff avrebbe abbandonato l’anime dopo quegli episodi.

Nino: Però la regia, nella scena della caduta, è pazzesca! Che inquadrature...

Sailor Moon SS 2


Leone: E si ipotizza che il finale della serie lasciasse la porta aperta ad un possibile ritorno del Quartetto delle Amazzoni, che infatti è presente nel quinto arco del manga. Infatti loro dicono, riferite alle guerriere sailor, “Se è destino che accada, un giorno le rivedremo” o qualcosa del genere. Poi però le hanno escluse… avevano fatto uscire le loro bambole, ma hanno fatto flop. Forse è anche per quello che le hanno fatte sparire. E comunque, come dicevo, lo staff è cambiato di lì a poco. Inoltre SuperS è l’ultima serie in cui vediamo gran parte dei personaggi secondari storici, ad esempio Naru e Umino (Nina e Ubaldo nella versione italiana).

Nino: Secondo me la Takeuchi ha fatto la pazza quando ha visto il finale di SuperS!
Non ha voluto che finisse così e li ha obbligati a fare come diceva lei…e quindi, nei primi episodi della quinta serie, tornano finalmente le Guerriere del Sistema Solare Esterno e la storia si riallaccia a quella del manga.

Kotaro: Ma di questo ne parleremo meglio l’anno prossimo, quando parleremo di Sailor Stars.

Nino: Se saremo vivi dopo la mostra...

Sailor Moon SS 3

 

Un ringraziamento speciale ai nostri due interlocutori per la collaborazione e il materiale.