In piena emergenza covid-19, con le librerie chiuse per decreto e le case editrici in grande difficoltà, entra in vigore oggi, 25 marzo 2020, la nuova legge sulla lettura, che molto ha fatto discutere nei mesi scorsi, in particolare per la novità relativa al limite di sconto consentito, che scende al 5%, come chiesto dai librai indipendenti.
Tra le altre novità introdotte l’introduzione del “patto per la lettura” (anche a livello locale), l’introduzione delle “capitali italiane del libro”, le iniziative nelle scuole e la “carta della cultura”: certo, resta da valutare la quantità, al momento limitata, di risorse economiche a disposizione.
Dopo l’approvazione alla Camera del 16 luglio 2019, il 5 febbraio 2020 la legge è passata al Senato (dove è stata approvata all’unanimità). Nonostante la richiesta di un rinvio, causa coronavirus, da parte dell’Associazione Italiana Editori, la legge è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, e ora entra in vigore.

“Arriva in un momento davvero difficile, in piena emergenza Covid-19, l’entrata in vigore della legge sulla lettura e il libro. Ci auguriamo che possa rappresentare una boccata di ossigeno a conclusione di questo periodo tragico che stiamo vivendo e che, tra i molti settori, colpisce anche quello delle librerie, che già veniva da anni difficili”. Così Cristina Giussani, presidente di Sil, il Sindacato italiano librai Confesercenti.
“Il SIL - continua Giussani - ha lavorato e combattuto per questa legge ed oggi possiamo dire che, grazie ad essa, il nostro Paese si allinea ai migliori standard europei. Di questo impianto normativo per la nostra categoria, sono fondamentali gli aspetti di promozione della lettura (nomina della Capitale del libro, sostegno alle famiglie meno abbienti, sostegno alle biblioteche, patti per la lettura), così come le parti che ci riguardano più da vicino: lo sconto massimo del 5% che riallinea la concorrenza fra i librai medio piccoli e le grandi catene e l’aver abolito la possibilità di concedere beni in cambio acquisto di libri. Di grande rilievo, per noi, anche l’aver riconosciuto il marchio per le librerie di qualità e la previsione di capitoli di spesa, che potranno essere adeguatamente finanziati nel corso degli anni”.
“Il nostro ringraziamento - conclude Giussani - va alle Commissioni Cultura di Camera e Senato ed un grazie particolare al Ministro Dario Franceschini ed all’On. Flavia Nardelli, che non ci mai fatto perdere la fiducia in una legge migliore. Il nostro pensiero va a tutti quelle famiglie di colleghi e non che sono state colpite da questo tremendo virus. A tutte loro va il nostro pensiero e la nostra vicinanza”.
Fonte consultata:
www.illibraio.it
Il punto della legge sulla limitazione della scontistica va a ritoccare quanto stabilito dalla legge Levi del 2011, che fissava il tetto degli sconti al 15%. D’ora in avanti il massimo dello sconto consentito sarà del 5%, anche per gli store online. Le case editrici, per ciascun marchio editoriale, potranno offrire uno sconto maggiore non superiore al 20% solo una volta all’anno, con l’esclusione del mese di dicembre.
Tra le altre novità introdotte l’introduzione del “patto per la lettura” (anche a livello locale), l’introduzione delle “capitali italiane del libro”, le iniziative nelle scuole e la “carta della cultura”: certo, resta da valutare la quantità, al momento limitata, di risorse economiche a disposizione.
Dopo l’approvazione alla Camera del 16 luglio 2019, il 5 febbraio 2020 la legge è passata al Senato (dove è stata approvata all’unanimità). Nonostante la richiesta di un rinvio, causa coronavirus, da parte dell’Associazione Italiana Editori, la legge è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, e ora entra in vigore.

“Arriva in un momento davvero difficile, in piena emergenza Covid-19, l’entrata in vigore della legge sulla lettura e il libro. Ci auguriamo che possa rappresentare una boccata di ossigeno a conclusione di questo periodo tragico che stiamo vivendo e che, tra i molti settori, colpisce anche quello delle librerie, che già veniva da anni difficili”. Così Cristina Giussani, presidente di Sil, il Sindacato italiano librai Confesercenti.
“Il SIL - continua Giussani - ha lavorato e combattuto per questa legge ed oggi possiamo dire che, grazie ad essa, il nostro Paese si allinea ai migliori standard europei. Di questo impianto normativo per la nostra categoria, sono fondamentali gli aspetti di promozione della lettura (nomina della Capitale del libro, sostegno alle famiglie meno abbienti, sostegno alle biblioteche, patti per la lettura), così come le parti che ci riguardano più da vicino: lo sconto massimo del 5% che riallinea la concorrenza fra i librai medio piccoli e le grandi catene e l’aver abolito la possibilità di concedere beni in cambio acquisto di libri. Di grande rilievo, per noi, anche l’aver riconosciuto il marchio per le librerie di qualità e la previsione di capitoli di spesa, che potranno essere adeguatamente finanziati nel corso degli anni”.
“Il nostro ringraziamento - conclude Giussani - va alle Commissioni Cultura di Camera e Senato ed un grazie particolare al Ministro Dario Franceschini ed all’On. Flavia Nardelli, che non ci mai fatto perdere la fiducia in una legge migliore. Il nostro pensiero va a tutti quelle famiglie di colleghi e non che sono state colpite da questo tremendo virus. A tutte loro va il nostro pensiero e la nostra vicinanza”.
Fonte consultata:
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Perché ci sono hobby meno cari? Comunque quello che dice è giusto, se io compro un libro ogni sei mesi (e penso che per gli standard italiani un libro ogni sei mesi è pure troppo), non è che lascio perdere per 1 o anche 2 euro in più. Quindi per la maggior parte della gente questa legge non apporterà alcun cambiamento, per chi ha la spesa fissa, come noi che scriviamo qui, la cosa si farà sentire abbastanza, ma noi siamo una percentuale talmente bassa da essere ininfluente nelle statistiche,.secondo te in percentuale quanti italiani comprano libri (o fumetti) regolarmente, spendendo, diciamo, almeno 20/30 euro al mese? Per me lo 0,1% è già tanto. Quindi noi non facciamo numero. Ritornando al discorso della lettura come hobby economico, un libro da 200 pagine sta intorno ai 10 euro, e più o meno credo ci vogliano 5 o 6 ore per leggerlo, quindi costa 2 euro a ora. Di più economico c'è solo guardare la TV, in chiaro o su netflix/Amazon, dove però non porti a casa niente, ed un paragone più corretto andrebbe fatto con gli eBook
Se il tuo è solo un hobby e leggi un libro a caso da 10 euro l'hanno si, ma per esempio per letture più importanti e costose tipo:libri universitari, alcuni manga di planet*coff-coff*manga o anche libri singoli ma in edizione "mazinga" (volevo citare male boris) la cosa cambia, e cambia anche di molto perché un libro di 80€ non scenderà più a 68€ ma bensì scenderà a 76€ (e converrai con me che la differenza quando controlli il portafoglio è bella grande considerando che è solo un libro)
Dove il prezzo sale la gente o rinunciano o trova delle alternative.
Fanno lo stesso con le sigarette, aumentano il prezzo così da o scoraggiarne l’acquisto o guadagnarci.
Stessa cosa con la benzina (anche se in questo momento particolare ora si è ridotto particolarmente il prezzo) e molti di buttarono sui vari Diesel/gpl/metano/elettrico.
Alla fine fanno i loro soliti calcoli, se io aumento il prezzo, anche se si riduce la clientela avrò comunque un buon margine di guadagno.
L’hanno fatto le case editrici prima (visto i vari aumenti quasi annuali ormai dei volumetti), ora pure la riduzione dello sconto, pensando che tanto anche se meno gente compra, lo zoccolo duro che compra per quanto esiguo sia mi farà sempre guadagnare, ma a un certo punto anche questo si sfalderà per quanto duro sia.
Perché o rinuncerà o troverà delle alternative, scan, l’usato, il digitale (visto come ha pompato la jpop su questo versante, che come sempre sembra un passo avanti rispetto agli altri).
Non impareranno mai che è meglio non mettere mano al mercato e lasciare che le cose vadano, per quanto catastrofiche possano sembrare, per il loro verso...
Oppure (cosa più assurda ma divertente) impedire ai vari store di vendere e-book perché la libreria non può permetterseli.....
Nah, per i politici i videogiochi sono solo roba per disadattati contro cui inveire, non credo gli interessi regolamentarne la vendita (a parte forse il problema delle loot-box). D'altronde non alzarono un dito neppure per la chiusura dei videonoleggi.
Impedire no, ma non mi sentirei di escludere una tassetta extra per allineare i prezzi...
Risposta "sarei un gran bel cogliò a passare dal 10 al 5% di sconto dopo aver instaurato un rapporto di fiducia con tutti i clienti che accumulano manga nelle loro caselle"
A questo punto non credo sia obbligatorio passare al 5, ci sono molti che non vogliono perdere i clienti.
"Noi non facciamo numero". Però sempre noi, lettori abituali siamo quelli che sfruttano di più le vendite online. Dunque una legge per aiutare le librerie andando a toccare una parte del mercato che non influisce per nulla?
Ed il fatto che sia stata approvata addirittura all'unanimità la dice lunga sul fatto che al governo faccia proprio comodo che la gente sia ignorante
e priva di sogni e fantasia
Meno sconto, meno volumi acquistati al mese direi. E' già da un po' che penso di dover smettere di spendere 400/600€ al mese in manga e magari questo potrebbe essere il momento perfetto.
Per quelli che pensano di essere furbi vi dico come farà amazon metterà lo sconto del 5% ed ad ogni tot ti regala dei buoni amazon, come sta già facendo adesso, 20 euro di spesa 7 euro di buoni, e ne troverà delle altre, puoi togliere gli sconti ma non puoi impedire di regalare soldi...e le librerie moriranno.
Bisognerà vedere se poi effettivamente la maggior parte persone rivedranno i propri acquisti. Questo tipo di constatazioni a caldo sono piuttosto comuni dopo iniziative di questo tipo, eppure il mercato dei manga non mi pare che ne abbia mai risentito in modo significativo. O non si spiega come faccia ancora a esistere dato che i prezzi dei volumi negli anni sono saliti tantissimo.
Con questo non intendo dire che condivido questa legge, tutt'altro... ma secondo me avrebbe dovuto agire più da filtro un aumento medio dei volumi da 3-4 € a 6-7 € in passato, eppure nessun editore mi pare abbia riscontrato significativi cali di vendite e di offerta.
Poi ovvio che chi prende tantissimi volumi al mese dovrà rivedere un minimo le proprie uscite. Ma penso siano molti di più quelli che acquistano 3-4 volumi al mese, se non meno.
non ho capito però se questa cosa è a discrezione dei singoli rivenditori, e se volendo possono fare ulteriori sconti...
Per non parlare di tutti i mezzucci che si faranno sul marketplace, ebay ed altri mercatini: io ho dei volumi nuovi ma dichiaro che sono di seconda mano e posso metterci il prezzo che voglio, chi mi verrà a controllare?
il mercato continuerà ad esistere ma non sono poche le serie interrotte per scarse vendite. E che dire di tutte quelle volte che si proponeva un titolo a un editore solo per sentirsi rispondere "non c'è interesse"?
Secondo me fatta la legge, trovato l'inganno.
Mi aspetto, ad esempio, molte iniziative di Amazon del tipo "7 € per un acquisto di libri per una spesa minima di 20 €". I buoni continuavano a esistere pure con la precedente legge, probabilmente ora saranno più frequenti.
Dovrebbero farlo anche le fumetterie.
Ma se uno ormai da anni è abituato a comprare online, mi spieghi perché adesso improvvisamente dovrebbe andare in una libreria?
Ma questo tipo di cose c'è sempre stato da che ho memoria, non è una novità.
Negli anni '90 e 2000 si faticava per portare in Italia una montagna di serie inedite, perché gli editori avevano paura a rischiare. E le serie venivano interrotte allora, come oggi.
Solo gli editori SERI non interrompono le serie in corso, perché sanno fare gli imprenditori... recuperando i costi dalle serie più redditizie. Grazie Dragon Ball!
Sì, in effetti è una cosa possibile... però io temo che lo faranno solo su certi libri e titoli, ma non su altri, cosa che vedo fare già da alcune librerie online, mi ritroverò lo sconto su titoli che magari non sono di mio interesse... vado per ipotesi, ovviamente.
Secondo me con la nuova legge è probabile che lo sconto si estenderà anche a nuovi titoli.
Proprio lo sconto che ho citato nella sua ultima proposta era applicabile "anche" all'acquisto di libri, mentre in passato lo si otteneva con l'acquisto di libri ma non si poteva applicare per futuri analoghi ordini.
Se calano gli acquisti di volumi un editore si sentirà sempre meno invogliato a investire in nuove serie, specialmente quelle che non sono mainstream.
Ah già, come Princess Resurrection e Beet Vandel Buster, lì non c'è Dragon Ball che tenga. Se una serie non la tagliano è perché riescono a far quadrare i conti in qualche modo, non per farci un piacere.
nessuno ti dice di comprarli in fumetteria. ma se li compri al 5% da amazon e 5% dal produttore jop, star comics o chi che sia puoi scegliere dove comprarli. in teoria maggiore profitti per le case editrici dovrebbe implicare maggiore qualità o più serie. nessuno è obbligato a far niente. capisco l'idea di fondo tutto qui, anche io ho dubbi sul risultato che si otterrà.
Nel mio piccolo posso dire che io continuerò tranquillamente a comprare all'80% su internet senza rinunciare a niente, visto che già sono un'acquirente chirurgica nelle proprie scelte, e non darò un solo centesimo in più a gente che cerca di portare avanti negozi mal gestiti pesando sulle tasche dei clienti ^^
Sicuramente spilleranno qualche soldo in più ai compratori occasionali ma possono fare ciao ciao con la manina a tanti euro finorati gentilmente devoluti dai lettori forti, visto che su Amazon e compagnia quello sconto, per quanto piccolo, continuerà a esserci, e per chi compra parecchio farà comunque una differenza.
Purtroppo è così a cose normali solo nel mondo delle favole, grandissima parte degli indipendenti sono ormai (e dico ormai perché anni fa non era una situazione così deprimente, almeno da quello che ho potuto vedere io girando tanti e tanti negozi di libri e fumetti dagli anni '90 a oggi) tizi che mandano avanti i negozi per inerzia, ordinano pochissimi prodotti, hanno un sistema di reperimento di volumi mancanti terrificante e spesso e volentieri pure pretese di snobbismo.
Se sperano di riuscire a guadagnare clienti con leggi-ricatto ("ti tolgo lo sconto così verrai da me e spenderai in ogni caso di più!") cascano proprio male poveretti.
Vorrei anche vedere, saremmo praticamente in dittatura se venisse cancellato, togliendo la possibilità di scelta agli acquirenti ^^'' E no, non sarà comunque la stessa cosa perché le librerie quegli sconti li faranno una volta ogni morte di papa, mentre su Amazon come dicevo sarà comunque fisso e creerà differenza per le tasche dei lettori.
L'idea dovrebbe essere "ah be', visto che per volere delle librerie mi hanno tolto la possibilità di risparmiare su libri e fumetti ora smetterò di farmi consegnare i prodotti a casa il giorno dopo con il minimo sconto rimasto e andrò a pagare a prezzo intero+spese di benzina per arrivarci i simpaticoni che hanno tolto gli sconti".
Contateci. Ripeto, chi ha voluto questa legge e ora gode di aver messo in difficoltà i lettori non si merita nun euro di più. Mi dispiace solo per chi non era d'accordo e vivrà i possibili effetti negativi di tutto questo.
Quando leggo queste cose la mia intenzione di non spendere più un solo centesimo in negozi che non conosco benissimo e di cui i gestori potrebbero essere felici di queste scelte non fa che riconfermarsi ^^
Io da ingenuo mi aspettavo già un cambiamento quando i volumetti passarono la soglia psicologica dei 3,90€ approdando al 4,20€, più la legge Levi che dava al massimo il 15% di sconto.
Io personalmente smisi di comprare serie nuove e mi buttai al recupero, invece il mercato anziché restringersi si è ingigantito vertiginosamente.
Basta vedere il fatto che siano nate nuove realtà editoriali, anche il lato anime in parte na ha giovato (con la nascita di vvvid, qualche sporadico ritorno di anime in Tv e al cinema).
Ora dopo quest’altra batosta, con la parificazione a 6,50€ a volume di media (basta vedersi la notizia della classifica degli editori di gennaio 2020) e l’ulteriore riduzione del 5% dello sconto, mi aspetterei di logica una riduzione (come la volta scorsa) ma la gente compra sempre e comunque è una cosa impressionante.
Chissà come andrà, ci sono fin troppe variabili in gioco per poter fare una predizione sicura su come andranno le cose.
Ma per favore, evitiamo i complottismi o la solita manfrina del " gli italiani non leggono " ( e poi vedi che le classifiche non cagano mai i fumetti per dire, con il solo Dylan Dog che vende quasi 200mila copie al mese ). E' una misura del cazzo per aiutare un settore fatta appunto a cazzo di cane perchè il suddetto settore se ne fotte di aggiornarsi ma prega il governo di tarpare le ali alla concorrenza. Qualcuno ha detto Uber?
I distributori non si occupano minimamente di fare inviti degli autori, lo fanno le case editrici. E lo fanno nelle fiere. E sempre le case editrici al di fuori delle fiere usano i loro contatti per far arrivare gli autori di altre case editrici in uno dei loro negozi ( ad esempio la Mondadori che ospita spesso gli autori ) quindi anche qui il piccolo indipendente centra nulla.
Veramente sì, ne ha risentito parecchio visto che è il mercato più in crisi.Un tempo i manga convenivano perchè spendevi poco di diritti e vendevi fumetti a basso costo, ora due manga di merda ( nel senso di standard qualitativo di carta e formato non dei contenuti ) paghi quanto un brossurato americano. Cioè, con 60 euro posso benissimo concludere una storia medio/breve americana, con 20/30 mi compro tranquillamente una storia conclusa italiana, europea o americana.
Ma infatti gli autori italiani si mettono le mani nei capelli, quale cacchio di casa editrice rischia una nuova storia se non può pompare con gli sconti?
Scusa, ma perché citi il mio post per dire che non è vero che gli italiani non leggono? Io ho scritto esattamente il contrario: gli italiani vorrebbero leggere, ma questa legge fatta da... (e qui mi autocensuro, metti pure la parolaccia che preferisci per definire chi ha ideato questa legge) pare quasi fatta apposta per far passare la voglia, per istigare quindi all'ignoranza e per ostacolare ogni loro fantasia!
E lo fanno. Siamo il quarto mercato mondiale del fumetto ( terzo come lettori ), un sito di fanfction come EFP ha circa 500mila iscritti e stando al traffico di oggi alle 15 ci sono più di cento lettori collegati.
Poteri forti de che, come ho detto è l'ennesima legge fatta per tutelare una categoria di fronte all'ammodernamento. Basta vedere Uber o qualunque altro servizio di spostamento economico quanto deve faticare per imporsi in Italia perchè si creano sempre delle limitazioni per non pestare i piedi ai tassisti.
Ma dove? Planeta non pubblica più in Italia, GP è stata rilevata da J-POP, Goen annaspa da anni.
Sarebbe come dici se la legge colpisse solo le vendite online. Ma purtroppo interessa tutti i libri, perciò anche i librai che loro dicono di voler salvare...
Hai citato due serie sospese più di 10 anni fa. Fammi esempi più recenti. Dato che, secondo me, il mercato oggi è più solido rispetto a prima.
Tutti a parlare di crisi del settore manga, eppure l'offerta è sempre cresciuta, insieme agli stessi prezzi. Quante case editrici sono fallite negli ultimi anni? Intendo negli anni recenti, DVisual non conta.
E Goen lasciamola perdere, perché sicuramente non è in quello stato per scarse vendite. Ma perché sono imbecilli.
Ma prima i manga erano molto meno sdoganati rispetto a oggi, così come gli stessi anime.
Mettere a paragone il "prima" (ti riferisci a quando c'erano le lire? inizi anni 2000?) non ha senso, perché in Italia i prezzi di ogni cosa son saliti.
Così come pure i manga, ma l'offerta è più alta oggi che in passato. Se fosse un mercato così in crisi, non sarebbe così.
Beet Vandel Buster era stato richiesto nell'intervista pubblicata qui pochi mesi fa e su quella domanda hanno svicolato. Quindi seguendo il tuo ragionamento con tutte le ristampe di Dragon Ball non riescono a permettersi due volumetti in perdita?
Non c'entra la "serietà" ma solo il guadagno.
Planeta
GP Manga
Ronin Manga
Pure la Hazard non pubblica niente da anni ed ha dovuto fare l'accordo con J-POP per i titoli di Tezuka.
Inondare il mercato di volumi e lasciarli fermi per anni al numero 1 dici che non ha influito?
Forse ho sbagliato il termine dicendo “nate”, meglio dire rinate sul mercato:
https://www.animeclick.it/news/83328-lucca-2019-vota-i-tuoi-manga-preferiti-tra-quelli-annunciati
Vedasi Dynit, Coconino, Bao, Hikari.
Poi se non vuoi considerare le singole case editrici, basta guardare il numero di annunci, che dal 2015 ha avuto quasi sempre un trend in crescita rispetto al numero di annunci, e se non era in crescita rispetto all’anno precedente erano comunque non pochi i titoli annunciati.
Non dico di fermarsi a un solo spaccato del mercato, perché facile dire “guardiamo il 2015, che mercato in crescita? 35 annunci e mille mila case editrici fallite” e ti rispondo grazie al ca.... volo il 2014/2015 ci ha beccato una crisi che già dobbiamo ringraziare di essere ancora qua xD
Poi prendo in considerazione solo Lucca, ma nell’arco dell’anno vengono annunciate anche nuove opere e non mi sembra che in questi anni si sia indugiato con i titoli, che non sembrano mai abbastanza e io non mi lamento sia chiaro, sono i miei soldi e il mio spazio a farlo xD
Io infatti a volte proprio non la capisco la Goen, porta alcuni titoli veramente ma veramente belli (come Eureka), è riuscita e riesce a portare autori di spessore (vedi Furuya), ha portato alcuni grandi classici (come Dororo) e ha pure un manga di punta (ossia Food Wars) eppure.. continuano a faticare.. bah..
Lungi da me voler difendere a tutti i costi Star, se hanno interrotto un paio di serie senza dare spiegazioni è giusto che si prendano la loro dose di colpe.
Tuttavia dubito fortemente che tutte le serie da loro pubblicate attualmente si rifinanzino da sole. Non abbiamo mai avuto ufficiali dati di vendita, quindi sono mere speculazioni. Ma mi sembra piuttosto logico come discorso e qui entra in gioco la girella.
Magari in quelle due serie ci son stati altri problemi? Io non le conoscevo, ho letto un po' in giro e ho visto che entrambe erano state bloccate pure in Giappone. Insomma mi hai fatto proprio due esempi molto particolari. Giusto menzionarli, per carità. Ma non mi sembra Star l'azienda da prendere come riferimento quando si parla di serie soppresse... lungi dall'essere perfetta, ovviamente! Ma se ce la prendiamo con Star, allora con Jpop che ha perso tutte le serie Kodansha ottenute con un raggiro tramite GP, cosa dovemmo dire?
EDIT: di questo Beet the Vandel Buster hanno pubblicato 12 volumi su 14 prodotti. Se si fosse trattato di mero guadagno, avrebbero droppato la serie molto prima! E' più probabile che siano altri problemi dietro. Non giustifico Star, ripeto, ma demolire la fiducia nei confronti del cliente per un solo caso (o due) in cui son stati evasivi (forse non possono parlarne?), mi sembra un po' troppo.
GP è stata assorbita, non è fallita. Son due cose ben diverse. Infatti molte serie son state poi continuate dalla JPop, senza rieditare i precedenti volumi (tipo Saint Young Men, per dirne una).
Le altre erano troppo piccole per essere prese in considerazione, scusami. Case editrici che son state a rischio dal momento in cui son nate, secondo me. E se è per questo, intanto Dynit è tornata nel mondo dei manga con nuove edizioni di lusso, quindi ha compensato una parte di mercato rimasto scoperto.
Infatti ho detto che sono degli imbecilli, mica li ho idolatrati. Devo lapidarli letteralmente?
Bisogna capire se Goen paga i propri fornitori, ad esempio...
Così, per dire una cosa a caso...
Boh non ne ho idea, anche se comunque mi auguro vivamente che possano tornare a stare bene.
C'è anche da considerare che Goen fa parte di RW Edizioni. Probabilmente non fattura abbastanza e se ne fregano.
Il sito di RW non viene aggiornato da mesi, la linea Lion non esiste più, la lineachiara (fumetti francesi, belgi e italiani) non so, la linea goen ha fatto uscire qualcosa ad inizio mese ma poi è scoppiato questo pandemonio...
Perdonami ma hai una visione un pò idealizzata del mercato, a un editore interessa principalmente guadagnare non completare tutte le sue serie. Sicuramente di quando in quando metteranno delle toppe a dei titoli in difficoltà, ma a tutto c'è un limite.
Altrimenti non dovremmo neanche sentire discorsi del tipo: "Di Jojonium portiamo solo la prima serie, poi se venderà bene arriveranno le altre". E fecero lo stesso per la Perfect di lamù ed altro ancora.
Se ci sono problemi di diritti basta dirlo, ma in assenza di comunicazioni e visto che la serie nel frattempo in Giappone è ripresa sono portato a pensare che c'entrino le vendite.
Nei fatti è la stessa cosa, hanno venduto perché le vendite andavano male e non è che J-POP poi ha raddoppiato le uscite. Anzi, si sono ritrovati sul groppone un sacco di paccottiglia del catalogo GP che li ha paralizzati per anni.
Planeta DeAgostini è un editore molto grosso in realtà, ti ricordo che pubblicarono anche serie di Shonen Jump. Ma in Italia non riuscirono mai a sfondare.
Edizioni di lusso per un mercato di nicchia, magari inframezzate con l'ennesima ristampa di Kodocha e spinoff di GTO, sinceramente non li vedo molto influenti sul mercato.
Rispondendo anche a @CippyWolf in quella tabella ci sono 14 annunci Dynit però sono tutte serie da uno o due volumi.
No, semplicemente prendere atto che vanno male anche perché il mercato nostrano non ce la fa a stare dietro a millemila uscite.
Certo che è obbligatorio, semplicemente in italia molti non rispettano obblighi e leggi.
Poi ci lamentiamo....
Se io ho una visione idealizzata, tu ne hai una piena di pregiudizi.
Non sappiamo i dati di vendita ufficiali di nessun editore, quindi quello che stiamo dicendo è del tutto privo di dati statistici ufficiali o fonti accertate. Praticamente è fuffa.
Ma continuando il nostro confronto, io noto che ciò che emerge è che ci sono editori (tipo Star) che propongono una marea di uscite e cercano nel limite del possibile di non sospendere le loro serie. Vogliamo addirittura dire che diamo per assodato che tutte le loro serie vendono bene? Cavolo, se così é allora hanno davvero occhio per le licenze, non fanno praticamente mai un buco nell'acqua! Suvvia, é improbabile una visione delle cose in questi termini. Sicuramente ci saranno remissioni da qualche parte!
Poi che siano cauti sul portare nuove serie è verissimo. Infatti per Lamù fecero dei test con i volumi a colori. Ed hanno fatto bene! Questo denota professionalità. Meglio questo piuttosto che fare il passo più lungo della gamba per poi sospendere le collane. Lo stesso vale per un seguito, se una prima serie non va. La si reputa un test, ma la si conclude anche da quanto mi è parso di capire.
Non saprei. Non lo sappiamo, non lo hanno voluto dire. Quindi non diamo nulla per certo, neppure le vendite insufficienti. Magari il motivo (ipotizzo) è solo che la serie è sparita dagli scaffali per troppi anni e andrebbe fatta una nuova promozione da zero.
Perché rilevare un'azienda che non vende, dico io? Nessuno ha costretto JPop credo.
Poi sicuramente c'erano delle perdite, ma anche delle serie in attivo, altrimenti sarebbe stata lasciata dov'era.
Ma qui parliamo di Italia, non di altro. Se non sono mai riusciti a sfondare, evidentemente non ci hanno mai puntato davvero. Poi, se non ricordo male, le loro edizioni erano piuttosto care... ma potrei essere mal informato! Correggimi nel caso.
Vedi? E' proprio quello di cui stiamo parlando. Uscite mainstream (Kodocha, GTO) per compensare eventuali perdite di serie di nicchia. E comunque parliamo di un mercato, anche qui, ben preciso su cui era necessario fare un tentativo. Meglio qualcuno che ci prova, piuttosto che niente, no?
No, il problema è che Goen aveva già perso la fiducia dei propri lettori, che si son regolati di conseguenza. Specie quando ha visto una marea di numeri 1, che puzzavano di truffa perché destinati ad essere bloccati da un editore che non sa gestire le proprie licenze.
Se è così son messi peggio di quel che pensavo.
Sarebbe meglio che si sbrigassero a fallire tutti, così le licenze tornano disponibili. Mi dispiace solo per i dipendenti, ammesso che li stiano pagando... se così non fosse, sarebbe una liberazione anche per loro.
Una ventina di serie di cui forse 2 vendevano.
Non a caso ha preso quasi tutto la Goen...
Beh non è off-topic, stiamo parlando proprio di questo!
Ma la fine dei rapporti con Kodansha non è nata quando già c'era JPop?
Poi si sa che molto spesso i giapponesi vendono dei pacchetti con delle opere, anche se all'editore ne interessa una sola...
Anche qua, mi dispiace dirlo, ma guadagnarsi la fiducia dei giapponesi è indice di professionalità e saper fare il proprio lavoro. Anche accettare dei compromessi, ovviamente, ma sempre con cognizione di causa.
Se un'editore fallisce perché fa le scelte sbagliate, la colpa non è del mercato, ma dell'editore!
La J-pop non voleva accollarsi quelle licenze che aveva ereditato dalla fusione e cercò uno scappatoia che non trovò arrivando alla cesura.
Paradossalmente quell'atto ebbe l'effetto di far ripartire J-Pop in termini di uscite ed annunci e contestualmente eliminare dal mercato una possibile rivale.
Probabilmente alcune di quelle case editrici, oggi, con i giusti mezzi e le giuste strategie riuscirebbero a stare a galla.
Forse si, forse no...
Sarò monotono, ma se ci sono case editrici così "antiche" che vivono di ottima salute un motivo ci sarà!
Comunque non ho mai riflettuto sul perché i manga venissero stampati su entrambi i lati con la copertina, ecco svelato l'arcano!!
Il guadagno lo ottieni anche per il tuo nome. Se cominci a non concludere più le serie la gente di conseguenza inizia a non comprare oppure aspetta che la serie giunga alla conclusione per comprarla tutta in una volta. Che dopo la mancata vendita è la cosa peggiore per un editore perchè vuol dire occupare anche anni i magazzini con le stampe invendute inoltre vedendo l'andatura della serie la casa editrice si regola anche con il prezzo ( ad esempio aumentandolo se non vende ) cosa che nel caso la gente compri solo alla fine è impossibile da fare.
Ma questo perchè i librai hanno il culo pesante e preferiscono la tattica del " mi taglio l'uccello per fare un dispetto alla moglie " piuttosto che chiedere un vero ammodernamento. I librai ( così come tante altre categorie ) vogliono che il governo blocchi il mercato agli anni '90 dove tutto andava bene senza il minimo sforzo perchè tanto non c'era concorrenza.
Ed infatti pagavi i diritti due lire e ci guadagnavi dieci volte tanto se avevi pure il culo di andare in combo con la trasmissione televisiva mediaset. Inoltre la concorrenza era praticamente nulla.
Fregacazzi dei prezzi italiani, parlo di spese per comprare i diritti. I manga sono sempre stati un affare perchè roba economica che anche se ti andava male mal che vada avevi perso due spicci. Cioè per dire, un disegnatore pagato male in Italia minimo una quarantina di euro a pagina gliela dai, e le pagine di un fumetto italiano sono un centinaio più o meno nel formato Bonelli. I giapponesi avevano ( ma hanno tutt'ora eh ) un rapporto pagine/pagamento che è vicino ai centesimi, CENTESIMI per pagina ma che ora ti vendono caro ( loro no, per il mercato interno pagano sempre uno schifo i mangaka ). Per una casa editrice vendere 1000 copie di un volume vuol dire averla grassa eh. Difatti ad oggi la cosa migliore accaduta per i manga è l'inserimento di Bao che anche se non vende sfaceli se ne fotte, tanto ogni tanto tira fuori Zero Calcare che il suo milioncino di vendite a volume ti sistema l'anno fiscale.
Le serie che andranno bene si conteranno sulle dita di una mano. Tutto il resto è " marmaglia per occupare spazio in fumetteria ed edicola" per attirare il lettore dalla tua parte, che vai a prendere il best seller ( One Piece ad esempio ) e nel mucchio magari vedi qualcosa che ti può piacere. Questo non vale solo per i manga eh, tutta l'editoria funziona così. Basta vedere le edicole italiane il giorno dell'uscita di Tex e Dylan Dog che ti vanno ad incorniciare tutto il reparto fumetto italiano. Il fatto è che da consumatori pensiamo che gli albi " mainstream " servano a trainare le cose più di nicchia ( che in parte è vero perchè senza i best seller non ci sono i soldi per prendere le serie con meno appeal verso il pubblico ) ma in verità è molto più importante la figura di contorno che fanno le opere che vendono di meno.
Licenze, magazzini e strutture che compri a prezzi stracciati.
Se si fosse intervenuti nei confronti del colosso di Seattle, imponendogli tassazioni adeguate e similari a quelle imposte alle imprese "normali" si sarebbe risolto il problema riequilibrando il mercato e penalizzando poco l'acquirente... Ma ormai il mondo è delle multinazionali...
Nessun pregiudizio, mi limito ad analizzare i fatti. Dati di vendita non ne abbiamo, ma qualcosa mi dice che se riescono a mantenere una "marea di uscite" allora le serie in perdita devono essere poche e circoscritte. Poi se ti fa piacere credere alla favoletta dell'editore buon samaritano peggio per te.
Dico solo che in un mercato sano un editore non ti fa il ricattuccio di dover comprare prima dei volumi come test per far arrivare gli altri. E negli esempi citati parlavamo di Lamù e JoJo, serie famosissime, mica pizze e fichi.
Perché gli facevano gola alcune licenze, i manga di Nagai in primis. Ma per prenderle si sono pure dovuti accollare tutta una marea di schifezze che la GP aveva preso solo per far numero (chi si ricorda quell'addetto di GP anni fa a Lucca che declamava "novità Shonen Rival! SHONEN RIVAL!").
Hai detto che erano un piccolo editore, ma un piccolo editore non poteva pubblicare Gintama e Reborn che costano un bel pò come diritti e sono serie lunghe. Se non avessero puntato al nostro mercato non avrebbero fatto nemmneo quel tentativo.
I prezzi dei volumi partivano da 5,50 euro ma non ricordo il tipo di edizione.
Nel caso di Dynit i titoli mainstream sono solo quei due, non hanno altro (Karekano se lo è preso la Panini). Un pò poco per reggere un interà linea editoriale che comunque a me pare al più un esperimento, ma magari mi sbaglio.
Magari se fossero stati più oculati negli anni passati evitando di fare annunci a tutto spiano e si fossero concentrati su poche serie *coff*coff*... Karakuri Circus.. *coff*coff* la fiducia non la perdevano.
Perché vedi il problema fondamentalmente è questo: i lettori sono tot, e le loro entrate non aumentano magicamente. Se pubblichi decine di serie in più non vuol dire che te le comprano tutte. Così come se aumentano i prezzi non vuol dire che uno aumenti il suo budget,piuttosto fa dei tagli.
Il mondo è delle multinazionali. Questa legge è fatta ( male) per colpire proprio una multinazionale. Oh, poi non è che se gli aumenti le tasse questa non ti fa gli sconti eh, anzi.
Per chi legge molto e ha un budget limitato, il 10% è una bella cifra magari, chi compra un fumetto l'anno non lo noterà nemmeno
Sinceramente in questo caso spero che non la rispettino, perché è una legge a dir poco folle, nonché suicida (per la categoria)!
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