Quello di Gon, particolarissimo “mangasauro” creato da Masashi Tanaka all’inizio degli anni ’90, è un nome piuttosto noto a chi segue il mondo di manga e affini sin dagli anni ’90. I più lo conosceranno per la sua comparsata come bizzarro personaggio giocabile nel mitico Tekken 3, gli altri probabilmente avranno almeno sentito parlare della serie a fumetti, pubblicata su Morning della Kodansha tra il 1992 e il 2002 e poi raccolta in sette volumi, precedentemente pubblicati in Italia da Star Comics e ora rieditati in una nuova edizione di lusso da J-Pop Manga.

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E’ un manga estremamente particolare, Gon, per vari motivi, in primis la stramba idea di fondo: un cucciolo di dinosauro che, sopravvissuto all’estinzione, si ritrova ai giorni nostri, in un mondo tuttavia totalmente privo della presenza dell’uomo, dove interagisce con numerose specie animali in vari modi.
La trama è tutta qui, ma il modo in cui viene condotta è bizzarro, unico nel suo genere: Gon è un manga muto, totalmente privo di dialoghi, ma anche di onomatopee, e non ha una trama granché elaborata, dato che racconta semplicemente le disavventure del nostro piccolo dinosauro in giro per il mondo, alle prese con questo o quell’animale. Gon è un personaggio originale e irresistibile: non parla, ma è dotato di un’incredibile espressività; pare che abbia come scopo nella vita solo quello di mangiare, dormire e far casino, è protagonista di avventure tanto semplici quanto assurde, e non si può non amarlo.

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Un po’ sembra di essere dentro una grande puntata di Super Quark a fumetti, un po’ ci tornano alla mente certe opere a sfondo naturalistico del compianto Jiro Taniguchi, dove il veicolo delle emozioni diventava la natura stessa, rappresentata nel più realistico dei modi. Anche nell’opera di Masashi Tanaka, infatti, veniamo catapultati in giungle, foreste, deserti, mari e monti dipinti con un realismo maniacale e una magistrale cura dei dettagli e dei particolari. Una sequela di paesaggi mozzafiato che trasportano il lettore in posti da favola, che nella realtà magari non sono facilmente raggiungibili ma non c’è nulla che un dinosauro a fumetti non possa fare.
Allo stesso modo, le mille e più specie animali (leoni, elefanti, felini, aquile, squali, oranghi, calamari e chi più ne ha più ne metta) che popolano questi fantastici scenari sono a loro volta dipinti come se fossero usciti da un documentario o da un libro di biologia: realistici, dettagliatissimi, da poterne vedere chiaramente ogni pelo, squama, piuma. Questo risulta tanto affascinante quanto – argh! - si tramuta in un’arma a doppio taglio in quei (fortunatamente pochi) capitoli popolati da insetti e ragni vari, che con la loro rappresentazione realistica non sono certo un bel vedere per chi (come me) non può soffrire questo tipo di creature.

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A volte, Gon sembra quasi un libro illustrato o un’enciclopedia di flora e fauna, ma non bisogna dimenticare che in realtà è una storia a fumetti, con un protagonista anche abbastanza particolare, che quindi interagirà con gli altri animali in vari modi, vuoi perché li sfida o li infastidisce, vuoi perché ci fa amicizia. Le varie storielle sono molto semplici, ma non mancano di far ridere o di risultare, ogni tanto, un po’ più poetiche o toccanti (e qui penso all’episodio del vecchio elefante e del cimitero a cui mancavano solo le iene e "Sarò re" in sottofondo). Echi sparuti di Jack London o di Rudyard Kipling in certi artifizi narrativi impreziosiscono la lettura di queste storielle tanto semplici quanto accattivanti nella loro unicità.
Gon è una forza della natura che distrugge tutto quello che tocca, e la sua vivacità contagia tutti gli animali che ci entrano in contatto, che così finiscono per assumere ogni tanto qualche espressione più tipicamente “manga” a caratterizzare il loro stato d’animo, mentre vengono coinvolti in spassose gag slapstick di vario tipo. Qui si mostra anche un ulteriore talento dell’autore Masashi Tanaka, non più solo provetto illustratore di flora e fauna mondiale ma anche abile regista delle tavole, vivaci e ricche di dinamismo ed espressività nei momenti più concitati dove il piccolo Gon si scatena ai danni delle povere bestie che hanno la sfortuna di incontrarlo.

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I tre volumoni proposti da J-Pop Manga si leggono con scioltezza nonostante l’elevato numero di pagine, proprio perché per la sua stessa natura Gon non richiede molto tempo per essere letto, ma allo stesso tempo la sua natura di “slice of (wild) life” potrebbe risultare ripetitiva o annoiare se affrontata tutta d’un fiato. Non c’è una vera e propria trama di fondo né un filo conduttore fra le varie storie, quindi il lettore è libero di scegliere come affrontare la lettura di quest’opera così particolare secondo i propri ritmi e le proprie esigenze.
La nuova edizione di J-Pop Manga è molto curata e pregevole. E’ un manga che, ovviamente, non necessita di traduzioni o adattamenti a parte qualche didascalia coi titoli dei capitoli o con i nomi degli animali incontrati dal nostro dinosaurino, ma l’edizione proposta è assai apprezzabile, visto anche l’elevata quantità di (bellissime) pagine a colori. Molto simpatico anche il box cartonato a forma di… Gon, con tanto di coda penzolante!

Un manga, Gon, probabilmente unico nel suo genere, e decisamente particolare. Ha uno stile tutto suo, irripetibile, dissacrante, che ti affascina con un realistico safari e, mentre stai ancora ammirando la bellezza incontaminata della natura, fa entrare in scena una piccola belva feroce che in un batter d’occhio distruggerà gli alberi e prenderà orsi e leoni a morsi e a testate. Fra risate e poesia, realismo e comicità, è sicuramente un’opera che merita un’occhiata e che a suo modo è riuscita a lasciare il segno, come dimostrato dai vari videogiochi ad essa dedicati o dalle serie animate in cgi realizzate pochi anni fa.

Si ringrazia Ironic74 per il materiale fotografico.