"Il mondo là fuori trabocca di commovente bellezza
ma io non me ne ero mai accorto"

-Onohara-

Quanto possono avvicinare le diversità?
Forse sarà capitato anche a noi, di sperimentare sulla nostra pelle come possa esserci talvolta una sorta di connessione, attraverso la quale le imprevedibili circostanze della vita ci portino a legare più con un estraneo rispetto a una persona amica e fidata, a cui però proprio non riusciamo a palesare i turbamenti più intimi del nostro animo.
E' bizzarro, sì. "Strange" per l'appunto, come lo definisce la mangaka Yuruco Tsuyuki nella storia auto-conclusiva che da' il titolo all'intero omonimo volume, pubblicato il 30 luglio 2020 da Bao Publishing nella collana Aiken.
 
COVER STRANGE


Si tratta di una raccolta di storie brevi, ciascuna con una propria distinta identità e una serie di personaggi maschili appaiati a due a due. Potremmo definirle coppie, in effetti, ma sarebbe quanto meno fuorviante declinare il volume della Tsuyuki come Boys' Love, perché queste coppie di protagonisti sono tutte accomunate sì da un crescente interesse dell'uno per l'altro, ma finiscono in verità per raccontare una concezione di sostegno e apertura all'altrui persona che è ben più ampia e universale della mera attrazione di tipo sentimentale o sessuale.
Di certo tutti gli uomini di Strange si presentano in difficoltà: consci o meno di esserlo, è solo attraverso il -questo sì- fatale incontro con un altro uomo, del tutto sconosciuto alla loro vita, che le sopite indisposizioni interiori d'un tratto si risvegliano e portano a un mutamento nell'atteggiamento, nei pensieri e nei valori della persona.

Emblematica è la storia breve di apertura Strange, in cui un ragazzino, Odeko, durante una sera come tante fa la conoscenza di una creatura della notte: si tratta di Kumada, un giovane uomo dal fisico imponente, abbigliato da donna, in lacrime, privo di una scarpa rossa col tacco.
La sconcertante visione porta in verità il timoroso Odeko a compiere qualcosa di diverso da ciò che gli suggerirebbe la propria natura: e così, s'avvicina all'estraneo e gli chiede se ci sia qualcosa che non va.
I suoi passi di quella notte lo condurranno a sviluppare una sincera amicizia nei confronti dell'uomo e a diventare più sicuro di sé, maggiormente propositivo a riguardo del proprio futuro e nelle scelte di vita e pensiero.
 
connect


In Connect veniamo invece introdotti a Honjo e Ryoji, che più diversi tra loro non potrebbero essere: ad unirli, curiosamente, ci penseranno i videogiochi e l'esercizio della lingua dei segni.
Bright ci porta alle Hawaii, ove Yukiharu Onohara riceve la comunicazione della figlia in procinto di sposarsi, in fervida attesa di far conoscere il futuro marito al padre. Onohara, rigido e compito uomo di mezz'età, non si sente affatto propenso alla cosa, almeno fino a quando l'esuberante Lino, rimasto orfano di una comitiva di turisti e seduto per caso accanto a lui, non gli si propone come Cicerone per le meraviglie che offre l'arcipelago statunitense.
 
COMPRAMI


L'idea degli 'opposti che si attraggono' viene riproposta anche in Friend, suddiviso nelle due parti First Step e Step and Go, attraverso il duo di protagonisti composto dal diligente studente Otaki e dal teppista ribelle "Pecora Nera" Kamitano, quindi nei capitoli auto-conclusivi Pretty e Move. Pretty propone il classico cliché del timido professore e dello studente sfacciato, facendolo diventare un atipico 'trio' attraverso l'inserimento di un tenero cucciolo di cane. Move prosegue sul tema dell'incomunicabilità già visto in Friend e Connect ed esplora il contesto piuttosto intimo e familiare di uno zio alle prese col nipote Masumi, temporaneamente ospite in casa propria.
Il racconto After, infine, attraverso una serie di rapidi affreschi sui tanti protagonisti delle storie precedenti, si propone di chiudere idealmente il cerchio, concludendo al contempo l'intero volume.
 
comitato


Facile dunque individuare una trasversale comunanza di tratti fra le varie coppie di personaggi, tutte accuratamente studiate per rappresentare una figura maschile opposta all'altra e allo stesso tempo una sua ideale complementare: l'adulto e il ragazzino, il padre di famiglia e il giovane brioso senza legami, il ribelle e il secchione, il professore e lo studente. Quel tipo di persona, insomma, che proprio perché così diversa da noi e in apparenza persino più brillante possiamo invidiare o detestare, ma che di certo ci si ritrova ad osservare, più o meno apertamente, senza che l'occhio sappia posarsi altrove se non proprio lì.
Il diverso, così, attira la nostra attenzione perché va a stimolare i nostri recessi precisamente là dove noi non intendiamo affatto darvi corda, ben certi di rimanere saldi dove stiamo, sulla soglia delle nostre immutate rigidità, dei nostri luoghi comuni e delle nostre impolverate abitudini di vita.

Il respiro pacato di un'opera come Strange giunge al lettore poco a poco, corroborato anche da un tratto grafico sottile e regolare, abile tanto nel delineare visi ordinari, poco appariscenti e neutrali quando nel tratteggiare fisici maschili piuttosto massicci e capaci di farsi ben ricordare. Le tavole non si presentano prive di retini, ma la compostezza nell'uso e l'impiego non massivo dei toni neri regalano al lettore la percezione di una certa generale ariosità.
 
bau


Poco o nulla di questo volume strizza dunque l'occhio al fan service, e si preferisce invece dedicare intero spazio alla piena espressione di uno stile slice-of-life intimistico e delicatamente introspettivo, nonché a un'umanità piuttosto variegata, quand'anche interamente al maschile. Strange ha quindi il pregio di fare luce su un mondo di norma silenzioso, meno abituato a dar voce ai propri sentimenti e poco incline all'auto-analisi interiore rispetto all'universo femminile, ma non per questo tuttavia degno di minori attenzioni.
La bella illustrazione in copertina, dedicata così come il titolo al peculiare duo formato da Kuma e Odeko, può indubbiamente richiamare i pensieri a storie che prevedano cenni a temi LGBTQ+; il tema della formazione dell'identità viene tuttavia presentato in maniera più ampia e trasversale, come si accennava più sopra, tratteggiandone dunque diverse sfaccettature.
 
odawara

La nascita di Strange è peculiare, trattandosi a detta stessa della sua autrice di un volume auto-prodotto e presentato nel 2017 al Comitia, grande rassegna nipponica dedicata per l'appunto ai doujinshi, ovvero i fumetti 'indie'; il successo è tale che l'anno successivo Strange si colloca all'ottava posizione della popolare classifica "Kono manga ga sugoi!", che celebra i titoli più raccomandati per la lettura nel Paese del Sol Levante.
Il volume unico è brossurato, di dimensioni 12,6 x 18 cm per un totale di complessive 224 pagine, proposte al prezzo di 8,90 euro; l'adattamento di Bao Publishing, con la traduzione ai testi di Federica Lippi, è buono e include la presenza delle lettere accentate con il macron, a determinarne l'allungamento del suono così come previsto dal sistema di romanizzazione Hepburn dei caratteri originali nipponici.
 
sorprendente
Grazie alle storie brevi proposte e alla varietà dei suoi protagonisti, Strange si presta a una lettura facile ma non banale, ed è capace dunque di strizzare l'occhio a un pubblico potenzialmente variegato.
Chi ama gli spaccati slice-of-life avrà ampio modo di dilettarsi immergendosi tra un racconto all'altro, mentre chi apprezza le opere atipiche troverà in Strange un volume auto-conclusivo di buona fattura, pacato, interessante ma non ingenuo.
Allo stesso tempo, bisogna ammettere che alcune delle storie in esso contenute si rivelano decisamente meno appariscenti dell'accattivante copertina; il fil rouge che le unisce tutte tra loro non riesce nell'obiettivo di mimetizzare il fatto che certune saprebbero dire ben poco se prese autonomamente, e anche per questo Strange potrebbe in fin dei conti non incontrare il favore del lettore più esigente.



Titolo Prezzo Casa editrice
Strange € 8.90 Bao Publishing