Ecco la classifica degli anime in base ai pollici assegnati su AnimeClick dal 2 all'8 novembre 2020.
Il punteggio è ottenuto assegnando 3 punti ad ogni pollice verde, 1 a quelli neutri e -1 a quelli rossi.
La classifica non intende misurare la qualità degli anime in questione, ma la loro popolarità sul momento.
Il punteggio è ottenuto assegnando 3 punti ad ogni pollice verde, 1 a quelli neutri e -1 a quelli rossi.
La classifica non intende misurare la qualità degli anime in questione, ma la loro popolarità sul momento.
Rank | Titolo | Punteggio | |||
1 | L'attacco dei giganti | 77 | 7 | 2 | 236 |
2 | DanMachi III | 77 | 6 | 2 | 235 |
3 | Jujutsu Kaisen | 70 | 7 | 0 | 217 |
4 | Fire Force 2 | 54 | 5 | 2 | 165 |
5 | Wandering Witch - The Journey of Elaina | 50 | 9 | 5 | 154 |
6 | Demon Slayer | 51 | 1 | 0 | 154 |
7 | One Piece | 45 | 5 | 21 | 119 |
8 | Dragon Quest: The Adventure of Dai | 37 | 0 | 0 | 111 |
9 | Rick and Morty | 36 | 0 | 0 | 108 |
10 | Akudama Drive | 31 | 2 | 1 | 94 |
11 | Carole & Tuesday | 31 | 0 | 0 | 93 |
12 | TONIKAWA: Over the Moon for You | 28 | 4 | 1 | 87 |
13 | Sword Art Online Alicization: War of Underworld | 28 | 5 | 3 | 86 |
14 | Digimon Adventure: | 26 | 7 | 0 | 85 |
15 | Adachi and Shimamura | 27 | 5 | 1 | 85 |
16 | Munō na Nana | 29 | 1 | 3 | 85 |
17 | Yashahime: Princess Half Demon | 26 | 4 | 0 | 82 |
18 | Kamisama ni Natta hi | 25 | 7 | 2 | 80 |
19 | Re:ZERO -Starting Life in Another World- | 26 | 0 | 0 | 78 |
20 | Dorohedoro | 26 | 0 | 0 | 78 |
Lo spero, ma finora, malgrado le protagoniste mi piacino abbastanza, la trama risulta essere molto decompressa, con l'ultimo episodio che a tutti gli effetti era un filler.
Rosiel, finché non arriva per Yamato/Paramount ahimé i pollici di Haikyuu saranno sempre pochi, è stato così anche per il primo cour, la gente lo recuperò dopo (e infatti arrivò ai primi posti)
Ancora devo iniziarlo Dai, quindi non è un mio giudizio, ma anche nei sondaggi giapponesi noto che è calato rispetto le aspettative
Non vorrei essere cinico, ma non mi meraviglierebbe, e' fatto davvero bene, ma credo che sia fuori tempo massimo, a prescindere dal lato tecnico , sembra troppo uscito dagli anni 90.
Anche Akudama Drive in salita, e ne sono felicissima. La cosa che mi rende triste però è la scomparsa di Yukoku no Moriarty. Un vero peccato, perché è una serie che merita di essere vista.
Capisco quello che dici, però per le buone storie non c'è un "tempo massimo", le buone storie sono "senza tempo", poi possono essere semplici o complicate, etc. ma a quel punto dipende da gusti personali, anche se, come ricorda Alex Ziro sopra, in Giappone sta piacendo di meno forse proprio per quello di cui parli, peccato.
danmachi è perché è appena arrivato su yamato con 3 (o di più?) episodi quasi insieme quindi sono partiti i recuperoni
Infatti non dico che non sia gradevole, ma i topoi sono indubbiamente molto shonen anni 90, il che non e' assolutamente male, ma in questo caso potrebbe essere un handicap se non e' orientato ai nostalgici, ma agli adolescenti degli anni 20.
Questo varrebbe per una buona storia di un genere che non ha molti sbocchi di crescita, ma Dai è un classico battle, e il battle negli ultimi 20 anni si è evoluto all'inverosimile e gli standqrd di ora sono molti diversi da quello di allora, quindi pur avendo una buona storia quando è stato realizzato ora non è altro che una storia fra tante che ha fatto il suo tempo e che andrebbe modernizzata sia come sceneggiatura che come atmosfera, per me per rendere Dai un prodotto guardabile avrebbero dovuto fare un po di tagli per velocizzare lo svolgimento degli eventi (e concentrarsi solo su quelli più importanti), cambiare il design con uno meno spigoloso e più "serio", e dargli un'atmosfera molto più dark togliendo tutti quei colori accessi che alleggeriscono troppo il tutto (cioè muore un personaggio e non sembra neanche sia successo qualcosa di brutto), così come è ora è solo una palla da seguire
Bello vedere comunque che quasi metà classifica è conquistata da recuperi vari!
Rick and Morty in top 10... LOL
Majo no Tabitabi mia opinione sta iniziando a perdere colpi. Al contrario di TONIKAWA che si è ripreso dopo una partenza un pò critica, peccato che scende di posizioni.
Boruto anche nelle parti migliori è solo il ricordo di quel che è stato il suo predecessore che in molti amavamo: Boruto's Dad.
Per tutta 'sta stagione autunnale tra Tonikaku Kawaii, Adachi to Shimamura, Gochiusa 3, Maoujou no Oyasumi e forse anche altri non avrò più bisogno di mettere lo zucchero nel caffè, altrimenti il Diabetus è assicurato
Non si può e non si deve cambiare la storia o lo stile per renderlo più attuale. I fan lo hanno aspettato per trent'anni, e lo volevano esattamente così, rispettoso di quello che è in originale.
Non deve "essere più dark", non quando è tratto da Dragon Quest che ha sempre fatto delle atmosfere colorate e fiabesche il suo principale punto di forza ("L'emblema di Roto" è dark, non ha la spensieratezza del tratto di Toriyama, bello finché vuoi, e a me piace, ma è diverso dal Dragon Quest tradizionale ed è per questo che rimane qualcosa di secondario), non quando Dai in origine è un manga dove quasi gli unici retini neri che esistono sono usati per i capelli dei personaggi: è un manga dove nelle tavole predomina il bianco, dove il tratto è sempre leggero, chiarissimo. Era così per Dragon Ball (il suo padre diretto), è così per One Piece e Hiro Mashima (altri figli di Dragon Ball), ed è così per i vari adattamenti animati sempre curati da Toei: Dragon Ball Super, One Piece, i nuovi Saint Seiya, Tiger Mask W non sono certo "dark".
Colori più tenui sono stati usati nel vecchio anime anni novanta, e non rendevano affatto, proprio perché il manga è luminoso, leggero, e appesantirlo non gli rende giustizia.
Tagliare la storia in modo da narrare solo "i punti più importanti"? Ma assolutamente no. Ci sono già dei precedenti (Karakuri Circus, Hoshin Engi) e i risultati (pessimi) si sono visti. Esiste un manga a cui fare riferimento, che ha una storia con un inizio, uno svolgimento e una fine ben precisi, ed è giusto narrarli tutti.
Gli shounen di questo tipo hanno bisogno di un periodo molto lungo per svilupparsi, e non è accorciandolo che li fai brillare, perché così ti perdi dei pezzi del puzzle e la fruizione è compromessa. Tagliereste la saga del festival scolastico da un anime di My hero academia perché tanto "è inutile"?
D'accordo, probabilmente oggi Dai non è nulla di speciale. Ed è vero, di base non lo era nemmeno all'epoca (ma, ehi, era il 1989, a parte Dragon Ball e Yaiba non esistevano altri manga simili), è la classica storia del bene contro il male in un mondo fantasy come ce ne sono tante. Ma è raccontata bene, ha degli ottimi personaggi che sono descritti meglio di tanti altri suoi colleghi più blasonati. Dai non si dimentica nessuno (non ci sono Yamcha e Tenshinhan dimenticati per strada perché non hanno i capelli biondi o Chad e Inoue dimenticati per strada perché i lettori amavano di più Hitsugaya o Renji) e conduce tutti i suoi personaggi in un percorso di crescita personale splendidamente raccontato, che fa emozionare molto in un modo che altri suoi colleghi non hanno mai fatto. Ci sono anche personaggi cool dalle tinte più "dark" e più vicini al tipo di personaggi che piace oggi (arriverà Hyunkel e ne riparleremo), ci sono personaggi femminili straordinariamente forti e moderni, che non servono solo a farsi rapire e salvare, ci sono storie d'amore, cattivi redenti e riflessioni su diversi temi molto belli.
Ma bisogna dargli tempo. Roma non è stata costruita in un giorno e non è diventata quello che è oggi perché hanno costruito solo il Colosseo e il Pantheon evitando di costruire le fontane di Piazza Navona perché tanto "c'era già la fontana di Trevi e quindi un'altra non serve". Dai va seguito con costanza, bisogna partire all'avventura, emozionarsi e crescere insieme ai personaggi, sapendo che con una certezza quasi assoluta vivremo tutta l'avventura, non saranno 12 episodi buttati là per far parlare di sé tre mesi e poi ciao ciao con la manina. Ripagherà tutto, a tempo debito, più di quanto non abbiano fatto altre serie simili che si sono perse strada facendo. Tra l'altro, le critiche sulla semplicità della trama decisamente cadono, in un mondo dove Demon Slayer (che ha una trama praticamente identica, solo che stanno in Giappone e non in un mondo fantasy) è diventato un fenomeno di massa allucinante.
In Giappone ci stanno puntando molto e il target dei 30-40enni, che aspettava un anime di Dai fatto bene da secoli, sta apprezzando settimana dopo settimana il buon lavoro fatto dallo staff, che sta mettendo in questa serie un amore che poche volte si è visto, con continue live, interviste, retroscena. Il regista è così attaccato a questa serie che ogni settimana si lamenta perché non riesce a trovare i cioccolatini dedicati nei conbini, dato che vanno a ruba; stanno uscendo decine di gadget, giochi, eventi.
Il regalo che è stato fatto ai fan che hanno amato questa serie a suo tempo, e meritavano un anime fatto bene, è troppo grande e sentito perché si possa bollare solo come "un battle vecchio che sembra uscito dagli anni novanta".
Magari non diventerà un fenomeno di costume. Non può, negli anni di Demon Slayer, ma decisamente vale la pena guardarlo, e si può solo sperare che tra qualche decina d'anni il vostro attuale manga preferito (inserire nome a caso), a cui è stata dedicata solo una serietta di 12 episodi caduta nel dimenticatoio e bramate tantissimo una seconda stagione che però non arriva mai, possa godere di un revival del genere.
ma il discorso nasce sul fatto che sta crollando nelle graduatorie, che sia un manga anni 90 non cambia che oggi una serie fatta in quel modo non funziona (e no con demon sleyer non ci azzecca una sega), nessuno dice che dovevano cambiare per forza, ma solo che non avendolo cambiato è normale che cali nelle graduatorie
Poi ovviamente ognuno prende la sua strada in maniera diversissima (anche se certi punti in comune ritornano: il potere latente, la famiglia misteriosa del protagonista, il coprotagonista fifone dalla grande crescita ecc), ma sia Dai che Demon Slayer sono l'archetipo dello shounen di un certo tipo, e quindi se va bene uno non vedo perché si debba snobbare l'altro.
Ci sta che Dai "sappia di vecchio" e non piaccia, ma "sa di vecchio" perché di fatto lo è, e bisogna metterlo in conto quando ti ci approcci. E' uno shounen di lunga durata e ha bisogno di tempo per carburare, ma una volta che lo avrà fatto darà grandi soddisfazioni (che non potrebbe darti se invece si facesse un "bignami" della storia prendendo solo le parti più interessanti, che diventano interessanti proprio grazie a tutto quello che hai costruito man mano per arrivarci).
Poi se non ci si vuol provare pace, ma ci si perde qualcosa di molto bello. Alla fine è chiaro che è una produzione per i fan, e almeno i fan sono contenti.
È come viene raccontata una storia a far la differenza (sceneggiatura, ambientazione, atmosfere ecc), non cosa dice una storia, basta analizzare le vicende per capire che pur essendo classici shonen la differenza è abissale (e a me neanche piace kimetsu)
a tanjiro Muore l'intera famiglia con la quale ha vissuto tutta la vita e la sorella viene fatta diventare demone, a Dai muore il maestro che avena conosciuto 2 giorni prima (praticamente kimetsu come se a Dai avessero ammazzato tutti i mostri dell'isola mi sembra ci sia una leggera differenza fra le due storie)
Tanjiro parte per trovare una cura per la sorella, Dai parte per salvare una principessa che aveva visto giusto per qualche ora
Tanjiro viene addestrato per oltre un anno con l'aiuto mistico dei suoi predecessori che poi vendicherà, Dai tempi 2 giorni di addestramento ed è già dio sceso in terra
Andiamo avanti?.... non ho voglia di analizzare kimetsu in sto momento ma mi sembra palese che ci sia una sceneggiatura completamente differente fra le due serie che non le può mai e poi mai mettere a paragone, sì succedono le stesse cose ma allo stesso tempo non succedono le stesse cose (io che difendo kimetsu, dove siamo arrivati asd)
Ma infatti lo sto guardando anche volentieri, dico solo che per il momento se la gente lo ha mollato posso capire il perché lo abbia fatto, di fatto è una serie per bambini che però punta ad un pubblico adulto, quindi accontenta appieno solo i fan di lunga data
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