La scena è nota a tutti. Episodio 28 di Dragon Ball Z, Goku si para davanti ai due Saiyan Nappa e Vegeta per vendicare gli amici e sprigiona tutta la sua potenza. Una potenza talmente grande da raggiungere un livello di "oltre 9000" (8000 nel dialogo originale giapponese), tale da far sbalordire Vegeta e Nappa, che non riescono a credere a quanto mostrato dal loro Scouter che misura in termini numerici la forza combattiva.

La scena è stata resa iconica a partire dal 2006, quando l'utente Kajetokun carica su Youtube un video umoristico su questa scena (tratta dal primo doppiaggio americano della serie), che quasi quindici anni dopo ha superato le 7 milioni di visualizzazioni. La frase è diventato un meme celebre dovunque, ormai possiamo dire che sia dentro la cultura popolare, addirittura Ronda Rousey si è presentata a WrestleMania indossando una maglietta di Vegeta con la celebre frase "It's Over 9000", che ricordiamo quanto appunto sia sbagliata, differente dalla versione originale per motivi di labiale, come spiegato dal doppiatore americano Brian Drummond.

L'espressione è ormai entrata nel vocabolario popolare come sinonimo di qualcosa di enorme ed incredibile e i fan ci sono talmente attaccati da richiederla nei nuovi adattamenti della serie in forma di videogiochi, nonostante sia un adattamento essenzialmente errato.


Su "It's over 9000" lo studioso Derek Padula ha scritto Dragon Ball Z - It's over 9000: visioni di un mondo in collisione (tradotto in italiano da Andrea Penazzi, utente del sito col nickname Pedruto) , saggio che è recentemente giunto anche nel nostro paese in forma di ebook e di volume cartaceo, acquistabile su Amazon. Laureato in lingue orientali con specializzazione in lingua cinese, atleta di arti marziali, traduttore dal giapponese e studioso della serie di Dragon Ball, Derek Padula ha dedicato al suo anime preferito un sito web, "The Dao of Dragon Ball", dove ne analizza i più svariati aspetti, analisi che poi si sono concretizzate in una serie di pubblicazioni di cui questa è l'ultima arrivata in ordine di tempo.

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L'autore parte proprio da "It's over 9000", in primis spiegandone il contesto: la descrizione della scena originale, i retroscena della creazione della frase "errata" con interviste al doppiatore dell'epoca, la nascita del "meme" e una dettagliata analisi della sua diffusione e ingresso nella cultura popolare. Poi su "It's over 9000" costruisce un'analisi interessante, rendendo quella frase il simbolo della serie stessa, che viene vista in chiave di cambiamento, rivoluzione delle proprie credenze, crescita personale attraverso il confronto (fisico e ideologico) con gli altri.

Il libro svolge una dettagliata analisi dei personaggi di Goku e Vegeta, raccontando le loro storie all'interno della serie, il loro percorso come personaggi e svelandoci numerose, intriganti simbologie che li riguardano. Nell'analizzare Goku, da buon studioso di lingue e culture orientali, l'autore spende molte parole nell'inquadrarlo all'interno del Saiyuki, delle credenze e filosofie orientali e in molti concetti tipici delle arti marziali, di cui il personaggio è imbevuto sebbene ad una prima occhiata possa non notarsi.

 

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Fiore all'occhiello del saggio è l'analisi di Vegeta, personaggio che viene messo a nudo in ogni suo aspetto, contrapposto alla "spiritualità orientale" di Goku in quanto personaggio "occidentale" che si affida maggiormente all'apparenza e alla tecnologia per quanto riguarda i propri giudizi. La scena in cui Vegeta rompe il suo Scouter inaffidabile, che non è stato capace di calcolare la vera, smisurata, potenza di Goku, viene assurta a primo passo di un cambiamento epocale per il personaggio, di cui Padula ci illustra in maniera dettagliata tutte le tappe.

 

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Le cento pagine del saggio ci offrono un'analisi estremamente dettagliata di questi due personaggi, presi a modello di due diverse visioni della vita contrapposte l'una all'altra eppure destinate ad intrecciarsi, in grado di donarci riflessioni di una certa profondità, apparentemente impensabili per una serie come Dragon Ball Z che tutto sommato è abbastanza disimpegnata e votata al solo intrattenimento. Ciò rende la lettura del libro decisamente interessante. Magari si tratta di cose a cui avevamo pensato noi stessi, guardando gli episodi, o magari no, e leggendo riusciremo a rivalutare un po' questi personaggi.

 

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Il volume è poi impreziosito da succose interviste ai vari doppiatori di Vegeta: Brian Drummond (il primo doppiatore americano), Ryo Horikawa (il doppiatore originale giapponese) e persino il nostro Gianluca Iacono, che ci offrono il loro personale punto di vista sul personaggio, sulla serie, su come è stato lavorarci, su cosa significano per loro.

 

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Non sono un fan sfegatato di Dragon Ball Z ma il suo successo mondiale non si può negare. In un certo senso è commovente vedere come questa serie sia riuscita a toccare nel cuore tantissimi altri fan, al punto da spingerli a cercare il bello della vita, a cercare il meglio di loro stessi (diverse interviste ai fan riportate nel libro sono decisamente toccanti da questo punto di vista), ad analizzarlo in maniera profonda e ricavarne riflessioni meritevoli di diventare un bel saggio.

Perciò, tanto di cappello a Derek Padula e al suo lavorone, e chissà che non possano venire pubblicati anche gli altri saggi che ha dedicato all'opera di Akira Toriyama, che a questo punto sarei decisamente curioso di leggere. Se invece, a differenza mia, voi siete cresciuti col mito dell'orgoglioso (e magari rosicone) principe dei Saiyan e del suo rivale che riesce sempre a batterlo col sorriso sulle labbra perché affronta la vita con positività e guarda nel cuore degli altri per cercare il buono che è in loro, allora decisamente questo è il libro che fa per voi, senza pensarci su due volte.