Non sono serviti appelli o petizioni: il 12 aprile è iniziata la demolizione della Nakagin Capsule Tower, un edificio icona di Tokyo, apparso nei film di Godzilla e nei blockbuster di Hollywood. Costruita nel 1972 da Kurokawa Kisho (1934-2007) a Ginza, nel quartiere Chūō è composta da 140 “capsule” ciascuna di 10 mq. Al momento della sua costruzione, i suoi promotori la presentavano come un "rifugio" per uomini d'affari e veniva messa in vendita attraverso i grandi magazzini. Sebbene sia sempre triste dover demolire un edificio unico, la struttura ora è talmente mal ridotta da dover essere necessariamente smantellata, non rispettando le norme anti sismiche più recenti e contenendo al suo interno l'amianto, comunemente usato come isolante per l'edilizia negli anni '70, ma ora fuorilegge in quanto potenzialmente cancerogeno.
Ma scopriamo qualcosa di più su questo palazzo dall'architettura così particolare.
 


Nel Giappone del dopoguerra, nel pieno della ricostruzione e della rapida crescita economica, emerse una nuova generazione di architetti, che svolse un ruolo importante nello sviluppo urbano dando vita a molti progetti basati su una visione utopistica del futuro.
In particolare, su consiglio di Kenzô Tange (1913-2005), un gruppo di giovani architetti diede vita al Metabolismo, movimento basato sul principio biologico della rigenerazione e nato quando un gruppo di giovani architetti e designer giapponesi pubblicò un manifesto intitolato "Metabolism: Proposals for a New Urbanism" in occasione della World Design Conference tenutasi a Tokyo nel 1960.
Fra i membri di questo gruppo c'erano gli architetti Kurokawa Kishô, Kikutake Kiyonori, Maki Fumihiko e Ôtaka Masato, oltre ai designer Ekuan Kenji e Awazu Kiyoshi e al critico d'arte Kawazoe Noboru. Il gruppo sosteneva il concetto di crescita organica di città ed edifici in risposta allo sviluppo della società e all'aumento della popolazione, modellato sul metabolismo cellulare biologico. Le loro creazioni sono conosciute in tutto il mondo come capolavori dell'architettura non occidentale.
 


Fra di essi quello che incarna meglio il Metabolismo, è la Nakagin Capsule Tower nel quartiere di Ginza. La sua vicinanza a popolari siti turistici l'ha resa molto accessibile ache ai vari media, contribuendo così alla sua popolarità e longevità.
L'architetto Kisho Kurokawa, uno dei fondatori del Metabolismo, progettò la torre seguendo la sua visione di come nel futuro le persone avrebbero vissuto e di come le città sarebbero state idealmente progettate.
Composto da 144 singole capsule progettate per essere sostituite ogni 25 anni, negli intenti del suo ideatore l'edificio doveva crescere ed evolversi insieme alla città come un organismo vivente. Visto oggi ci fa capire anche come immaginavo il futuro le persone che vivevano negli anni '70: sebbene manchino alcune cose fondamentali di una casa, come i fornelli da cucina che non facevano parte del design originale, le capsule hanno tutte la TV, il telefono e un registratore a bobina, cioè tutti i comfort più nuovi dell'epoca.
 


Contrariamente ai piani iniziali di Kurokawa, le capsule però non hanno ricevuto la revisione prevista nel 1997, cioè 25 anni dopo la loro costruzione. L'edificio è stato mal mantenuto nei cinque decenni dalla sua costruzione, rimanendo anche senza acqua calda da quando nel 2010 i tubi scoppiarono e diverse capsule furono abbandonate a causa di muffe e funghi sui muri.
La struttura minimale di ciascun cubicolo avrebbe dovuto assecondare la trasformazione dello spazio nel tempo. Ma malgrado le intenzioni avanguardiste dell'autore, nessun cambiamento o spostamento è stato mai effettuato anche perché, pur essendo ogni modulo collegato alla torre da pochi bulloni, staccarne uno posto in basso avrebbe richiesto di staccare tutti quelli posti più in alto. Le preoccupazioni degli abitanti per la salubrità e la ristrettezza degli alloggi, unite alla presenza di amianto, hanno portato i suoi proprietari a cedere alle pressioni per la ricostruzione e quindi alla drastica ma inevitabile decisione di demolire l'intero complesso.
 


All'inizio l'associazione dei proprietari ha venduto la torre a un promotore immobiliare che intendeva smantellare il complesso per poi sostituirlo. L'azienda, tuttavia, ha dichiarato bancarotta durante la recessione del 2008 e tutto è rimasto bloccato per anni. Solo nel 2021 l'edificio è stato acquisito da un gruppo di società immobiliari che operano sotto il nome di Capusule Tower Building (CTB) che ha deciso per la demolizione.
Ci sono stati molti sforzi per salvare l'edificio e mantenerlo nella sua posizione originale, fra cui una campagna guidata dal Nakagin Capsule Tower Preservation and Restoration Project che intendeva sostituire ciascuna delle capsule. Il problema era che il costo per la sostituzione di ogni capsula fu stimato in decine di milioni di yen rendendo di fatto irrealizzabile il progetto.
 


A questo punto l'organizzazione ha deciso di raccogliere fondi per ristrutturare solo alcune capsule e conservarle come singole unità. Il progetto ha raccolto con successo oltre 7 milioni di yen e ha persino pubblicato un libro con oltre 400 fotografie della torre e dei suoi appartamenti per commemorare il suo 50° anniversario.
Inoltre il Nakagin Capsule Tower Building Preservation and Regeneration Project sta organizzando la distribuzione di alcune di queste unità ai musei di tutto il mondo e nel resto del Giappone ricevendo finora 80 richieste per acquisire le capsule. Se il Centre Pompidou di Parigi è tra i musei interessati, il Museum of Modern Art di Saitama, in Giappone, ha già un'unità nella sua collezione.
Così, mente lo studio di architettura di Kurokawa, che ha continuato a operare dopo la morte del progettista, ha annunciato di voler preservare l'edificio in uno "spazio digitale", Tatsuyuki Maeda, imprenditore che ha acquistato 15 abitacoli del condominio, ha affermato che "decine di capsule in uno stato ancora relativamente accettabile verranno recuperate e riabilitate. Tutti coloro che vi hanno soggiornato erano dei creativi e la comunità che vi si era formata era davvero affascinante. Sono triste per il fatto che sparirà, ma spero che troverà vita in una nuova forma".

Fonti consultate:
TimeOutTokyo
Nippon