Trasmesso in Italia col titolo Le favole della foresta (simile al titolo internazionale Fables of Green Forest), ormai mezzo secolo fa veniva trasmesso sulle TV giapponesi Yama nezumi Rocky Chuck, uno dei pionieri dell'animazione meisaku che avrebbe poi portato ad Heidi e alla nascita del World Masterpiece Theater.
 
Il Blu-ray Box moderno e la prima VHS dell'epoca di Yama nezumi Rocky Chuck

Shigehito Takahashi, il padre dei meisaku


World Masterpiece Theater (世界名作劇場 Sekai meisaku gekijō), un nome ben noto agli appassionati di animazione giapponese con cui viene designato, in Occidente, quel gruppo di serie animate di qualità generalmente medio-alta tratte da romanzi occidentali realizzate da Nippon Animation, punta di diamante di un intero filone di anime che conquistò il Giappone (ma anche paesi occidentali come l'Italia) per circa due decenni, educando i bambini e divertendo gli adulti.
Tra le tante personalità che nel corso degli anni lavorarono all'animazione meisaku una delle più importanti e significative per l'esplosione di questo filone fu senza dubbio il produttore Shigehito Takahashi.
Nato nel 1934 e cresciuto nella Cina occupata dal Giappone, Takahashi era un grandissimo appassionato di Heidi, romanzo pubblicato nel 1880 dalla scrittrice svizzera Johanna Spyri e tradotto anche in giapponese nel 1920. Entrato nel mondo dell'animazione giapponese degli anni '60, Takahashi era convinto che una versione animata di Heidi potesse diventare un'enorme successo e colpire il pubblico giapponese. Del suo primo, fallito, tentativo del 1967, quando era a capo del dipartimento di pianificazione dello Studio TCJ, non è ci rimasto altro che il pilot di 5 minuti.
 
Il pilot della mai realizzata versione del 1967 di Heidi che Shigehito Takahashi aveva tentato di realizzare in TCJ.

Temporaneamente accantonato il sogno di animare Heidi e fondata Zuiyo, compagnia di produzione associata a TCJ, Takahashi era tuttavia convinto che i classici della letteratura occidentale potessero aver successo se ben adattati in animazione. Qualche tentativo in tale direzione era già stato fatto, con Toei doga che aveva trasposto le avventure di Gulliver e le fiabe di Andersen, con Il gatto con gli stivali del 1969 che era stato addirittura un successo tale da spingere lo studio ad adottare il gatto Pero come sua mascotte ufficiale.
Nello stesso anno aveva anche avuto inizio una collaborazione tra la bevanda in lattina Calpis, la televisione Fuji TV e lo studio d'animazione Mushi Production per la trasposizione animata di un fumetto di Osamu Tezuka: Dororo. Dororo sarebbe diventato il primo di una lunga serie di anime trasmessi nello storico slot televisivo della domenica alle 19:30 e che inizialmente prese il nome di Calpis Comics Theater. Con l'intenzione di conquistare un largo pubblico di spettatori bambini, la seconda opera Calpis Comics Theater venne affidata a Zuiyo che, in collaborazione con Tokyo Movie e A Production decise di realizzare una trasposizione del romanzo Moomin. Affidato alla direzione delle animazioni dell'ex-super star Toei Yasuo Otsuka, Moomin fu il primo proto-meisaku di Shigehito Takahashi, che si recò addirittura in Finlandia per discutere personalmente con la scrittrice originale Tove Jansonn e ottenere i diritti di trasposizione della sua opera.
 

Grande successo di pubblico nonostante la delusione di Jansonn per lo stravolgimento della sua opera e gli svariati problemi produttivi, Moomin fece capire all'intera industria dell'animazione che c'era spazio per questo tipo di opere. Da quel momento in poi tutte le serie del Calpis Comics Theater sarebbero state trasposizioni di romanzi occidentali prodotti da Zuiyo e Takahashi: nel 1971 Le fiabe di Andersen e nel 1972 una nuova serie su Moomin, entrambe animate dalla Mushi Production, che già era subentrata nella lavorazione del Moomin del 1969 dopo i problemi produttivi e le divergenze con Tokyo Movie.
La collaborazione tra Zuiyo e Mushi proseguì all'infuori della collana Calpis, con la realizzazione di Vickie il vichingo, serie realizzata per il mercato occidentale in collaborazione con una TV tedesca e tratta da un romanzo svedese. Tuttavia l'inizio degli anni '70 fu fatale per lo studio fondato da Osamu Tezuka, che si trovava in difficoltà economiche e produttive già prima del suo definitivo fallimento nel 1973. Senza più uno studio d'animazione che proseguisse il Calpis Comics Theater, Shigehito Takahashi decise quindi di fondarne uno interno all'azienda, a cui diede nome Zuiyo Eizo, con cui realizzare il nuovo progetto della collana: Le favole della foresta.
Ma tutto questo era stato solamente un antipasto, la portata principale sarebbe arrivata l'anno successivo, nel 1974. Takahashi era stato messo in contatto con Isao Takahata da Otsuka, proprio mentre il progetto di realizzare una versione animata di Heidi veniva finalmente rispolverato. Dopo aver riunito alcuni dei maggiori talenti dell'epoca (tra cui Isao Takahata alla regia, Yoichi Kotabe al Character Design e direzione delle animazioni, Hayao Miyazaki alla supervisione dei layout e Takeo Watanabe alle musiche), Shigehito Takahashi mise tutto se stesso nel progetto e impegnò tutte le risorse a disposizione della Zuiyo, tanto che l'anno successivo sarebbe stato necessario vendere lo studio d'animazione Zuiyo Eizo per evitare il fallimento dell'intera compagnia. Ma il successo di Heidi fu straordinario, diventando una pietra miliare dell'animazione giapponese e dettando gli standard produttivi, artistici e narrativi da lì in avanti.
 

Shigehito Takahashi era riuscito nel suo intento, non solo dimostrando che l'animazione seriale giapponese e la letteratura occidentale per ragazzi potevano funzionare benissimo insieme ma anche riuscendo a realizzare il suo sogno di vedere Heidi adattato in una serie animata. A quel punto Takahashi lasciò il testimone a Koichi Motohashi, che ristrutturò Zuiyo Eizo fondando la celeberrima Nippon Animation, la fabbrica dei meisaku, che si sarebbe occupata di tutte le successive iterazioni del World Masterpiece Theater*.
L'animazione meisaku era ora in grado di proseguire da sola e Takahashi restò in Zuiyo a occuparsi dei film riassuntivi di Heidi e di un altro paio di opere minori, Rosaura e Alla scoperta di Babbo Natale, finchè un grave incidente nel 1984 lo lasciò invalido su una sedia a rotelle. Lasciata la guida dell'azienda alla figlia Shigemi e pressochè scomparso dal mondo dell'animazione giapponese, Takahashi morì nel 2015 per poi venire celebrato con un Premio alla carriera per i meriti conseguiti quattro anni più tardi al Tokyo Anime Award 2019.

* fino al 1997, anno in cui il filone ebbe termine a causa del sempre minor interesse del pubblico giapponese verso questo tipo di opere - salvo un breve e inefficace tentativo di resuscitarlo tra il 2007 e il 2009. Nel corso degli anni il contenitore ha assunto diversi nomi, in funzione anche dello sponsor che finanziava il progetto (Calpis venne sostituito da House Foods), tuttavia si è soliti considerare tutti i progetti successivi ad Heidi nel macro-contenitore del World Masterpiece Theater, anche nelle pubblicazioni ufficiali di home video e merchandise.
  
Gli eroi del World Masterpiece Theater

Le favole della foresta


Pubblicati in Giappone in una ventina di romanzi tra il 1969 e il 1972, i racconti della Foresta Verde di Thornton W. Burgess furono il materiale scelto per essere adattato nella serie del Calpis Comics Theater del 1973. Questa serie di brevi racconti incentrati sui vari animali della foresta e le loro interazioni ben si sposava col desiderio dei produttori di insegnare ai bambini il rispetto per la natura e gli animali. Per dare un minimo di coesione all'opera fu scelto il personaggio della marmotta Johnny Chuck come protagonista intorno a cui far ruotare tutte le vicende e i vari personaggi, rinominandolo però Rocky Chuck. La serie animata inizia con un Rocky appena nato che scopre il mondo e le sue insidie insieme ai genitori e ai due fratelli, per poi mostrare fin da subito un Rocky indipendente che abbandona la casa paterna per trasferirsi nella misteriosa ma affascinante Foresta Verde, ambientazione di tutta la serie. Qui Rocky fa la conoscenza della sua "fidanzata" Polly, del coniglio Peter, la volpe Red, lo scoiattolo Chatterer, l'uccello Sammy e tanti altri animali con cui finisce per interagire, spesso facendo da paciere o bussola morale del gruppo. Gli episodi presentano un'orizzontalità quasi nulla, raccontando ognuno una diversa storia incentrata su qualcuno degli animali della foresta e ignorando più di una volta eventuali avvenimenti o cambiamenti psicologici avvenuti in episodi precedenti.
 
I romanzi di Thornton Burgess, in inglese e giapponese

L'opera è perfettamente consapevole di rivolgersi ad un pubblico di bambini e ci sono casi in cui la stessa narratrice pone l'accento su alcune delle questioni morali ed etiche poste dalla serie, oppure interroga i giovani spettatori su quanto avvenuto nell'episodio. Nonostante diverse sequenze abbastanza spaventose e ansiogene, non si percepisce mai una reale minaccia di morte o menomazione nei confronti degli animali, sia che si tratti delle trappole o dei fucili degli uomini che dei predatori come volpi, donnole o falchi, ed i vari animali risultano abbastanza stereotipati e piatti nella loro caratterizzazione, senza presentare alcuna evoluzione o cambiamento nel corso dei 52 episodi della serie. Così come il primo episodio si era aperto con la fine dell'inverno, il disgelo e la fine del letargo della famiglia di Rocky, l'ultimo episodio si chiude con l'arrivo dell'inverno, della neve e del ghiaccio e l'inizio del primo letargo da solo di Rocky, raccontando quindi quasi un anno della vita di Rocky e dei suoi amici animali della Foresta Verde.

Le favole della foresta fu la prima serie animata direttamente da Zuiyo Eizo, studio che poteva vantare uno dei più importanti animatori dell'epoca, quel Yasuji Mori che, insieme ad Akira Daikuhara, aveva insegnato le tecniche dell'animazione ad una generazione di giovani disegnatori Toei che sarebbero poi diventati i pionieri dell'animazione giapponese moderna. Primo disegnatore ad essere ufficialmente accreditato come direttore dell'animazione (sakuga kantoku), Mori era famoso per l'eleganza e la dolcezza dei suoi personaggi animali. Non c'era quindi persona migliore a cui affidare il Character Design di questa serie piena di animali di ogni tipo. La presenza di una figura leggendaria come Mori attirò diversi ex-lavoratori Toei che erano, come Mori, fuggiti dopo la morte del presidente Hiroshi Okawa a causa delle pessime condizioni lavorative e delle numerose limitazioni artistiche.
 

Affidata alla direzione generale di Masaharu Endo, la serie vide alcuni talentuosi registi alternarsi nella gestione dei singoli episodi. Tra questi il principale fu sicuramente Hiroshi Saito, ex-Mushi formatosi in serie come Rocky joe e Tommy, la stella dei Giants e che qui si occupò di quasi tutti i primi 19 episodi, per poi diventare quasi un assistente non creditato di Endo nella correzione degli storyboard dei suoi colleghi. Hiroshi Saito era stato anche uno dei registi principali di Tensai bakabon, serie da cui sembrano provenire una buona parte degli animatori che si occuparono de Le favole della foresta. Inoltre, non stupisce affatto vedere alcuni episodi diretti e storyboardati persino da Yoshiyuki Tomino: del resto, prima di venire influenzato da Isao Takahata in Heidi e successivamente diventare Lo sterminatore ed il padre di Gundam, Tomino era famoso come lo storyboarder errante per la sua velocità nel produrre storyboard (anche a scapito della qualità) e quindi il gran numero di serie diverse a cui aveva lavorato.
Per approfondire ulteriormente il lavoro di queste figure, i vari animatori, registi e storyboarder che si sono alternati nei vari episodi della serie e altre gustose chicche rimandiamo all'estremamente dettagliato articolo presente sul sito AnimeTudes.
 
I due DVD-BOX di Yama nezumi Rocky Chuck

Nel complesso Le favole della foresta risulta essere una simpatica, divertente, educativa e a volte anche appassionante serie per bambini, col chiaro intento pedagogico di insegnare il rispetto per la natura e gli animali pur senza rinunciare ad un buon intrattenimento. Manca tuttavia quell'attenzione anche al pubblico più adulto, la crescita ed evoluzione dei personaggi e la trama ricca ed emozionante che avrebbero successivamente caratterizzato la produzione del World Masterpiece Theater. Perchè si arrivasse a quello si sarebbe dovuto aspettare l'anno successivo, quando l'Heidi di Isao Takahata avrebbe portato ad una tale rivoluzione artistica, narrativa, creativa e produttiva da cambiare per sempre l'animazione giapponese.

Andes Chucky, l'omaggio in Shirobako


A poco più di 40 anni dall'uscita della serie, che nel frattempo è stata replicata in TV e pubblicata in due DVD-BOX da 26 episodi ciascuno, arriva un inaspettato omaggio. Nel 2014 viene infatti trasmessa la serie televisiva Shirobako, in cui vengono raccontate le vicende interne di un fittizio studio d'animazione giapponese. Tra citazioni e omaggi di ogni tipo ad anime e creativi presenti e passati, la protagonista Aoi Miyamori è una grande fan di un anime chiamato Yama harinezumi Andes Chucky, vecchia serie che nella finzione dell'opera era stata realizzata molti anni prima dallo stesso studio a cui ora lavora lei stessa.
 
Alcune citazioni a Yasuji Mori in Shirobako

A lavorare all'opera - e realizzare anche interamente da solo la sigla di apertura - era stato l'ormai anziano animatore Shigeru Sugie, personaggio di Shirobako che altro non è una palese citazione a Yasuji Mori. Così come nella realtà Yasuji Mori ha lavorato a Yama nezumi Rocky Chuck, nella finzione di Shirobako il suo corrispettivo Shigeru Sugie ha lavorato a Yama harinezumi Andes Chucky. E infine, dopo averne parlato più volte nel corso della serie, nell'episodio 18 viene addirittura mostrata la sigla di questo Andes Chucky, palesemente ispirata a quella originale di Rocky Chuck.
 


Fonti consultate:
AnimeTudes - Yama nezumi Rocky Chuck
AnimeTudes - Heidi, Girl of the Alps
All the Anime - The Day Heidi Was Born
Dimensione Fumetto - World Masterpiece Theater - Le serie pre-WMT
Anime News Network - Vincitori del Tokyo Anime Award Festival 2019
Wikipedia giapponese - Yama nezumi Rocky Chuck
Wikipedia giapponese - Burgess Animal Book
Wikipedia giapponese - Zuiyo