Tōei Dōga, la culla dell'animazione giapponese moderna. Fondata nel 1948 col nome Nihon Dōga Eiga dai veterani dell'animazione Kenzō Masaoka e Zenjirō Yamamoto e diventata Nichidō Eiga solo quattro anni più tardi, la compagnia che ha dato il via all'animazione giapponese del dopoguerra assunse la propria conformazione definitiva nel 1956 con l'acquisizione da parte di Toei. Una struttura societaria più solida, un presidente, Hiroshi Okawa, intenzionato a donare dignità all'animazione giapponese e uno staff di giovani inesperti ma fortemente motivati permisero alla neonata Tōei Dōga di dare il via ad una nuova era per l'animazione giapponese, lontana dalla propaganda e dalle limitazioni censorie dell'epoca della guerra. Con Koneko no rakugaki, il primo vero film di Toei, la compagnia acquisì anche la sua prima mascotte temporanea, il gatto Kitty / Koneko, che sarebbe restato in auge per poco di più di un decennio, fino all'arrivo di quello che è ancora oggi il simbolo della compagnia, il gatto Pero, protagonista della trilogia de Il gatto con gli stivali.
 
Pero sostituisce il vecchio gatto di Koneko no rakugaki come mascotte Toei

Era un momento particolare per Tōei Dōga. Il 1968 è oggi ricordato come l'anno in cui è uscito il primo grande capolavoro rivoluzionario di Isao Takahata, Hols il principe del sole, la prima prova autoriale di uno dei più grandi registi (d'animazione) di sempre. Ma all'epoca Hols non era nient'altro che un grandissimo flop, e Takahata fu “punito” per l'insuccesso con la retrocessione al suo vecchio incarico di assistente alla regia. Il resto del gruppo di animatori venne rimesso al lavoro sul film successivo.
 
Il gatto Pero viene condannato a morte dai gatti del suo villaggio per aver salvato la vita un topo. Non volendo morire, Pero fugge dal villaggio e viene inseguito per tutto il film da un trio di gatti intenzionati a giustiziarlo. Nel suo viaggio, Pero incontra Pierre, giovane e ingenuo ragazzo truffato dai propri fratelli maggiori che lo privano della sua parte dell'eredità paterna, e i due iniziano a viaggiare insieme. I due arrivano in un regno il cui sovrano sta cercando l'uomo più ricco e potente del mondo per dargli in moglie la propria figlia, la principessa Rosa. Pero decide di usare la sua intelligenza e la sua astuzia per convincere la principessa a sposare Pierre, ma per far questo i due dovranno affrontare il pericoloso re Lucifero, potente stregone intenzionato anche lui a sposare la principessa.
 

Se Hols era stato un lavoro di gruppo finalizzato a dar forma alla visione del regista Takahata, il successivo Il gatto con gli stivali fu una grande festa in cui dar sfogo al proprio estro artistico, senza tuttavia le velleità artistiche e politiche di Hols. Il regista, il giovane Kimio Yabuki, si limitò a dare qualche indicazione generale sull'opera e assegnare le diverse parti del film ai vari animatori, lasciando poi quasi completa libertà a questi ultimi nel seguire la propria ispirazione; lasciò persino che fossero gli stessi animatori a disegnare gli storyboard.

Liberamente ispirato alla versione di Charles Perrault dell'omonima favola, Il gatto con gli stivali è principalmente il parto di tre dei più importanti animatori che abbiano mai calcato i pavimenti Toei: Yasuji Mori, Yasuo Otsuka e Hayao Miyazaki.
Yasuji Mori, vera leggenda dell'animazione che aveva supervisionato e addestrato tutta la masnada di giovani animatori che avevano lavorato ai film della compagnia di quegli anni e quello che è ora considerato il primo sakkan (direttore dell'animazione) della storia, si occupò sia della definizione grafica dei vari personaggi che della supervisione e correzione delle animazioni in modo da donare maggior uniformità alle scene realizzate dai vari animatori.
Otsuka e Miyazaki, invece, si occuparono delle animazioni della parte finale del film, l'ormai celebre combattimento / inseguimento tra i bastioni del castello del malvagio re Lucifero. 15-20 minuti entrati nella storia dell'animazione, tanto da essere stati ripresi / omaggiati in varie opere successive, tra cui la prima regia dello stesso Miyazaki, Il castello di Cagliostro.
 
Film allegro, solare e nato dalla pura gioia di animare del suo staff, Il gatto con gli stivali ottenne un grande successo al box office, tanto da spingere Toei a realizzarne due sequel che vedono il gatto Pero recarsi prima nel vecchio West e poi ripercorrere il celebre viaggio in 80 giorni intorno al mondo di Jules Verne. La simpatia e il successo del gatto Pero convinsero inoltre i vertici aziendale a mandare in pensione il vecchio gatto in bianco e nero di Koneko no rakugaki e piazzare in bella mostra il nuovo felino spadaccino nel logo ufficiale: Toei aveva finalmente trovato la sua mascotte ufficiale e definitiva!

Il film è stato distribuito varie volte anche nel nostro paese, a partire già dal 1970 con addirittura una trasmissione cinematografica. Tra le varie edizioni home video, la più recente è quella realizzata da Dynit nella collana Toei Classics. Il film è inoltre visionabile in streaming gratuito sul portale VVVVID.
 
Copertina dell'edizione DVD Dynit de Il gatto con gli stivali