Psycho-Pass 3: First Inspector

La prima serie è stata bellissima, la seconda in mano alla Tatsunoko discreta, la terza ha visto un miglioramento grazie al ritorno di production I.G., e questo film va bene come completamento, ma è tutt’altro che un capolavoro, e infatti devo evidenziare un nuovo calo.

Va bene il portapillole creato in serie in pochi istanti con grandi capacità di combattimento ninja che mi ricorda quella serie in cui il protagonista era nei guai e con due cosette trovate sul posto trovava come salvarsi perché dotato di conoscenze enciclopediche e di una grande inventiva (“MacGyver”)... poi, trovate assurde come il gas che ad alcuni fa male e agli altri no, i combattimenti che manco Chuck Norris, i robot simil Robocop che pesano tonnellate e vengono alzati dal nonnetto di turno, gli assassini più vecchi di Matusalemme che lottano però come fossero giovincelli... Tutto questo è assurdo, e va bene lo stesso, perché comunque, se uno non ci vuole riflettere, può accettare tutto, ringraziando di trovare azione a tutto campo, ma il primo “Psycho-Pass” aveva scene mozzafiato ma una sua logica e un suo perché... qui tutto è eccessivo e non c’è un nemico credibile (cioè mosso da pensieri logici, nel caso di Roundrobin) né ho trovato un grande pensiero di fondo: questo è un puro film d’azione, prendere o lasciare.

Grande maestria di regia, musiche, animazioni ecc. ma poi la scenografia è un grande punto interrogativo, e sì che erano in tre a spremersi le meningi! Se si trattasse di una serie iniziata male che si è arrabattata con gli effetti e i colpi speciali, darei un sette, ma questa serie era partita col botto su tutti i fronti, e quello che fa vedere qui è qualcosa che stona tremendamente.

Sei, grazie all’ottimo comparto tecnico.