Isekai Farming - Vita contadina in un altro mondo
Gli isekai non sono un genere che mi fa impazzire, anche perché ormai ce ne sono talmente tanti che si copiano un po’ tutti a vicenda.
Ho guardato questo solo perché doppiato in italiano, altrimenti avrei lasciato perdere e sarei andata oltre.
E forse avrei davvero fatto bene ad andare oltre.
Il primo episodio non mi ha fatto impazzire.
Praticamente c’è solo il protagonista che parla e parla, spiegando per filo e per segno come ha fatto a fare questo e quell’altro.
Ovviamente è importantissimo far vedere che ha costruito un bagno e che può fare ciò che deve stando comodamente seduto sul trono.
La seconda puntata ancora noiosa, nonostante l’arrivo della vampira, ma speravo che con altre ragazze di altre razze la serie si sarebbe risollevata.
Invece, con più la popolazione aumentava, con più diventava noioso.
La serie si forma anche con piccole storielle che occupano metà episodio, ma in sostanza si segue la vita di questo villaggio creato dal nulla, che fa delle sue coltivazioni il suo vanto e la sua forza.
Una cosa che non mi è piaciuta è che in certe situazioni non si vede ciò che succede, ma si passa già alla scena successiva, con Hiraku che fa il riassuntone di quanto successo.
Praticamente, se si poteva assistere a qualcosa di un po’ movimentato, viene stroncato sul nascere, con la serie che non abbandona neanche per un attimo la sua “rilassatezza”, in cui lo spettatore deve sentirsi sempre cullato.
Hiraku sembra un pesce lesso per come si comporta, che quasi non riesce a cogliere le allusioni che gli venivano lanciate inizialmente da parte delle giovani e avvenenti nuove coinquiline, ma verso il finale si ha una sorpresa che lascia decisamente a bocca aperta.
Questo perché non c’è la minima traccia di romanticismo da nessuna parte ed ecco perché sul momento si rimane un po’ perplessi.
Anche se, leggendo alcuni commenti qua e là, sembra che questa parte sia stata ritoccata nell’anime.
Non so se nella light novel o nel manga (o in tutti e due), Hiraku si da da fare con tutte le procaci signorine e quindi certe cose sono anche immaginabili.
In sostanza, l’anime non mi è piaciuto.
I personaggi non si evolvono, vivono in questo villaggio e basta.
Anche il finale non fa presagire un’ipotetica seconda stagione, anche se dubito che un anime del genere necessiti di una seconda stagione.
Dubito che il villaggio possa espandersi più di così e che cos’altro potrebbero mostrare?
Non lo consiglierei nemmeno a chi cerca qualcosa di leggero, giusto per svagarsi.
Ho guardato questo solo perché doppiato in italiano, altrimenti avrei lasciato perdere e sarei andata oltre.
E forse avrei davvero fatto bene ad andare oltre.
Il primo episodio non mi ha fatto impazzire.
Praticamente c’è solo il protagonista che parla e parla, spiegando per filo e per segno come ha fatto a fare questo e quell’altro.
Ovviamente è importantissimo far vedere che ha costruito un bagno e che può fare ciò che deve stando comodamente seduto sul trono.
La seconda puntata ancora noiosa, nonostante l’arrivo della vampira, ma speravo che con altre ragazze di altre razze la serie si sarebbe risollevata.
Invece, con più la popolazione aumentava, con più diventava noioso.
La serie si forma anche con piccole storielle che occupano metà episodio, ma in sostanza si segue la vita di questo villaggio creato dal nulla, che fa delle sue coltivazioni il suo vanto e la sua forza.
Una cosa che non mi è piaciuta è che in certe situazioni non si vede ciò che succede, ma si passa già alla scena successiva, con Hiraku che fa il riassuntone di quanto successo.
Praticamente, se si poteva assistere a qualcosa di un po’ movimentato, viene stroncato sul nascere, con la serie che non abbandona neanche per un attimo la sua “rilassatezza”, in cui lo spettatore deve sentirsi sempre cullato.
Hiraku sembra un pesce lesso per come si comporta, che quasi non riesce a cogliere le allusioni che gli venivano lanciate inizialmente da parte delle giovani e avvenenti nuove coinquiline, ma verso il finale si ha una sorpresa che lascia decisamente a bocca aperta.
Questo perché non c’è la minima traccia di romanticismo da nessuna parte ed ecco perché sul momento si rimane un po’ perplessi.
Anche se, leggendo alcuni commenti qua e là, sembra che questa parte sia stata ritoccata nell’anime.
Non so se nella light novel o nel manga (o in tutti e due), Hiraku si da da fare con tutte le procaci signorine e quindi certe cose sono anche immaginabili.
In sostanza, l’anime non mi è piaciuto.
I personaggi non si evolvono, vivono in questo villaggio e basta.
Anche il finale non fa presagire un’ipotetica seconda stagione, anche se dubito che un anime del genere necessiti di una seconda stagione.
Dubito che il villaggio possa espandersi più di così e che cos’altro potrebbero mostrare?
Non lo consiglierei nemmeno a chi cerca qualcosa di leggero, giusto per svagarsi.
Un ragazzo muore e si ritrova davanti ad un dio che gli chiede cosa desideri per una nuova vita: il ragazzo chiede di poter essere un contadino. Il dio gli regala un strumento magico potentissimo che gli permetterà di dissodare il terreno, piantare, scavare e molto altro senza che lui nemmeno si stanchi di lavorare. L'andamento dell'anime è quello di uno slice of life: lui si costruisce un gabinetto, una casa, dissoda i campi, fa un muro per proteggersi e così via, spiegando di volta in volta come riesca a realizzare un progetto o un altro. Arrivano poi dei cani (in realtà sono lupi infernali), un ragno che tesse vestiti, coperte e altro, una vampira e da lì il tracollo. Iniziano a comparire femmine di varie specie (angeli, alti elfi, elfi di montagna, draghi, creature del regno demoniaco etc...) e almeno una per tipo è vestita in modo succinto con un bel davanzale in bella mostra. Lui non dà segno di essere attratto da nessuna, è un vero santo: circondato da ragazze bellissime e perfette (tutte ovviamente, una brutta o in sovrappeso non c'è) che vanno pure a fare il bagno con lui, non ha pensieri impuri neanche per sbaglio. E vabbè.
La storia prosegue con i racconti (brevi) delle vite di alcuni dei personaggi secondari, arrivano anche dei nani e degli uomini lucertola (potremmo chiamarla la quota azzurra); ci sono varie gag simpatiche, che intrattengono, ma a parte l'espansione di campi e case, fino alla creazione di un vero e proprio villaggio non succede niente di particolare. Non ci sarebbe neppure niente di male, se non fosse che i personaggi non evolvono, non crescono, non hanno motivazioni, ambizioni, peculiarità.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Spoilerone!
Nelle ultime due puntate si scopre che la vampira incontrata all'inizio è incinta! Quindi lui e lei hanno copulato! Incredibile ma vero. Peccato che non ci sia una scena romantica nemmeno per sbaglio, non dico che dovevano farci vedere l'atto o un bacio, ma almeno un tenersi per mano? Questo fatto che lei è incinta succede così, dal nulla.
Da guardare giusto se non c'è di meglio, per passare qualche ora senza pensare troppo. Qualche sorriso lo strappa, alla fin fine.
La storia prosegue con i racconti (brevi) delle vite di alcuni dei personaggi secondari, arrivano anche dei nani e degli uomini lucertola (potremmo chiamarla la quota azzurra); ci sono varie gag simpatiche, che intrattengono, ma a parte l'espansione di campi e case, fino alla creazione di un vero e proprio villaggio non succede niente di particolare. Non ci sarebbe neppure niente di male, se non fosse che i personaggi non evolvono, non crescono, non hanno motivazioni, ambizioni, peculiarità.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Spoilerone!
Nelle ultime due puntate si scopre che la vampira incontrata all'inizio è incinta! Quindi lui e lei hanno copulato! Incredibile ma vero. Peccato che non ci sia una scena romantica nemmeno per sbaglio, non dico che dovevano farci vedere l'atto o un bacio, ma almeno un tenersi per mano? Questo fatto che lei è incinta succede così, dal nulla.
Da guardare giusto se non c'è di meglio, per passare qualche ora senza pensare troppo. Qualche sorriso lo strappa, alla fin fine.
Se avete giocato almeno una volta a "Farmville", questo anime vi darà sicuramente una sensazione di déjà-vu.
Il protagonista è Machio Hiraku, che al termine di una vita travagliata, passata perlopiù allettato in stato vegetativo, si ritrova al cospetto di una divinità che gli offre una seconda possibilità in un altro mondo. Il Kami, sentendosi in colpa per la vita ingiusta del ragazzo, gli offre la possibilità di rinascere in un corpo in salute e avere la vita che desidera. E il desiderio di Hiraku è quello di essere… rullo di tamburi… un contadino! (in un posto disabitato).
Rinasce quindi, già adulto, nella “foresta della morte” in un mondo popolato da ogni genere di creatura fantastica. In più la divinità, rosa dai sensi di colpa, gli concede anche un attrezzo magico che si trasforma in qualsiasi utensile il giovane desideri (zappa, pala, ma anche lancia, ascia…) e che non gli provoca alcuna fatica quando lo usa.
E proprio come in una partita a "Farmville", Hiraku inizia a costruire la sua dimora, coltivare il suo orto, scavare un pozzo, civilizzando un’area sempre più ampia della foresta della morte. Però il suo desiderio di solitudine ha vita breve, perché questo piccolo paradiso attira sempre più ospiti permanenti e non (perlopiù di sesso femminile) trasformando quello che era nato come un rifugio solitario in un vasto villaggio.
È un anime leggero e rasserenante, che scioglie un po’ di stress e tensioni. È divertente e spensierato e vi farà chiedere per tutto il tempo come fa il protagonista a star lì a coltivare i campi e cucinare curry con l’harem che si ritrova. Ma anche lui vi sorprenderà alla fine.
Voto 6,5. È un’opera carina e rilassante, ma a parte questo non offre particolari emozioni, anche se forse l’obiettivo è proprio questo.
Il protagonista è Machio Hiraku, che al termine di una vita travagliata, passata perlopiù allettato in stato vegetativo, si ritrova al cospetto di una divinità che gli offre una seconda possibilità in un altro mondo. Il Kami, sentendosi in colpa per la vita ingiusta del ragazzo, gli offre la possibilità di rinascere in un corpo in salute e avere la vita che desidera. E il desiderio di Hiraku è quello di essere… rullo di tamburi… un contadino! (in un posto disabitato).
Rinasce quindi, già adulto, nella “foresta della morte” in un mondo popolato da ogni genere di creatura fantastica. In più la divinità, rosa dai sensi di colpa, gli concede anche un attrezzo magico che si trasforma in qualsiasi utensile il giovane desideri (zappa, pala, ma anche lancia, ascia…) e che non gli provoca alcuna fatica quando lo usa.
E proprio come in una partita a "Farmville", Hiraku inizia a costruire la sua dimora, coltivare il suo orto, scavare un pozzo, civilizzando un’area sempre più ampia della foresta della morte. Però il suo desiderio di solitudine ha vita breve, perché questo piccolo paradiso attira sempre più ospiti permanenti e non (perlopiù di sesso femminile) trasformando quello che era nato come un rifugio solitario in un vasto villaggio.
È un anime leggero e rasserenante, che scioglie un po’ di stress e tensioni. È divertente e spensierato e vi farà chiedere per tutto il tempo come fa il protagonista a star lì a coltivare i campi e cucinare curry con l’harem che si ritrova. Ma anche lui vi sorprenderà alla fine.
Voto 6,5. È un’opera carina e rilassante, ma a parte questo non offre particolari emozioni, anche se forse l’obiettivo è proprio questo.