Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.

Appuntamento interamente manga dedicato a raccolte di storie brevi: Sister Generator, Vite bizzarre di gente eccentrica e Never Ending Heart.

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.


Per saperne di più continuate a leggere.


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Come primo numero della collana che la Planet Manga ha dedicato ai volumi unici d'autore, ecco arrivare "Sister Generator" di Hiroaki Samura conosciuto in Italia, e non solo, soprattutto per il suo lavoro di maggior successo ovvero "L'immortale".

Una ragazza è gelosa della bella domestica che lavora in casa loro, soprattutto per via dell'eccessiva vicinanza con il padre in diverse situazioni. Quella che sembra una storia dai toni da commedia basata sui sentimenti di una ragazza qualsiasi, ben presto cambia completamente direzione, andando ad abbracciare toni cupi e perversi che mostrano una forma d'amore alquanto atipica, ma pur tale, ed anche la successiva storia, anche se più arretrata come ambientazione, parla di sentimenti e narra una vicenda "sporca" che non mancherà di colpire con la sua cruda realtà grazie ad alcuni messaggi e metafore abbastanza criptici, anche se - come ammesso dallo stesso autore - la storia è stata accorciata eccessivamente e ne risulta uno scenario fumoso e confuso.
L'inizio sembra strizzare l'occhio allo stile maturo e crudele visto ne "La Carrozza di Bloodharley", ma poi trovano posto storie molto più leggere e puramente fini al mero intrattenimento - escluse le tre pagine di racconto sul Mahjong, totalmente incomprensibili se non si è conoscitori del gioco - che comunque riescono a regalare una lettura con simpatiche svolte impreviste e alcune scenette da commedia ben riuscite, ed anche in questo caso si possono trovare messaggi inerenti all'amore.
Si arriva così alla storia finale "Emerald", che risulta il valore aggiunto a questa buona raccolta: un'avventura ambientata nel Far West con selvagge sparatorie che vanno a definire una storia apparentemente semplice ma che in breve regala colpi di scena in una serrata sequela regalando così un fantastico finale per una storia breve, ma intensa, che contiene qualche messaggio "sessista", ma indubbiamente in senso buono, dedicato alle donne.
Durante questa lettura fa capolino "La divisa scolastica non la vogliamo togliere", una serie di otto capitoli spezzati in tre gruppi sparsi per il volume. I primi capitoli sono interessanti e si percepisce come l'autore sfrutti le abbondanti chiacchiere a ruota libera di due liceali per andare a criticare qualche aspetto del Giappone moderno, alcuni cliché ai quali è associato, oppure alcune eccessive volontà di seguire le mode. Nei primi capitoli si rivela una lettura inaspettatamente interessante, ma negli ultimi le idee scemano con un conseguente calo di contenuto, anche se rimane una lettura gradevole.

Il fantastico tratto sporco e graffiante dell'autore è ovviamente presente in questa raccolta, sia nel fantastico character design ed i suoi volti incredibilmente espressivi che negli sfondi. Questi ultimi sono sempre ricchi di dettagli e fascino, spaziano dalle classiche abitazioni nipponiche a due piccoli excursus (escluse le poche pagine che strizzano l'occhio allo sci-fi) in epoca vittoriana e nel selvaggio west. Proprio in "Emerald" si può notare la perfezione dell'autore: dopo la già ottima regia vista in ogni singola tavola che da sola riesce a dare fascino ed atmosfera, finalmente trovano posto anche dinamiche ed energiche scene d'azione grazie alle selvagge sparatorie mostrando come sia abile anche in questo campo.

Ottima l'edizione italiana proposta dalla Panini Comics, un corposo volumetto con poco più di 200 pagine, con sovraccoperta e rilegatura salda e resistente ma non per questo meno flessibile. Molto più importanti sono l'ottima carta bianca dall'elevata grammatura che rivela pochissime trasparenze, ed ovviamente anche l'ottima stampa praticamente perfetta che rende giustizia al tratto del mangaka grazie all'ottima fedeltà anche nei retini.

Un buon volume unico che mostra l'eclettico autore in diverse sfumature, tutte ben riuscite anche se alcune più di altre, andando a parlare di sentimenti in quasi ogni storia. I fan del mangaka non possono perdersi questa fantastica e variegata raccolta, mentre chi non ha mai avuto l'occasione di farsi ammaliare da questo artista e dalle sue opere potrebbe trovare qualche gradevole spunto nelle storie che aprono e chiudono il volume, conscio però che si tratta solamente di una piccola parte che non rende giustizia all'effettiva abilità di Hiroaki Samura.



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Chiunque abbia sentito parlare di un manga chiamato Le bizzarre avventure di JoJo ha anche sentito il nome di Hirohiko Araki, mangaka che, dalla propria mente piena di idee, trae le più sgangherate e inaspettate conseguenze dei personaggi che crea con la matita. Tra una serie e l'altra di JoJo, Araki si è dimostrato capace di creare anche diverse storie a sé stanti, raccolte in questo volume unico edito dalla Star Comics.

Nasce quindi Vite bizzarre di gente eccentrica. Il titolo dice tutto, ma per rendere più semplici le cose, prima dell'indice Araki spiega il perché ha scelto questi personaggi, realmente esistiti, attraverso tre caratteristiche precise. Subito dopo partono le storie, a cominciare da Ty Cobb, famoso giocatore di baseball americano che si lasciava andare spesso e volentieri, nonostante la bravura immensa, ad imprecazioni di ogni tipo, sul campo e anche fuori; un personaggio parecchio odioso, ma anche seguitissimo durante le partite, e purtroppo con una lingua tagliente, un uomo che dice in faccia le cose con molta arroganza.

Il secondo personaggio è Yoshio Kuo, attualmente in vita, celebre per i suoi show televisivi ad alta improponibilità, come un uomo che voleva combattere contro una tigre, oppure l'accoppiamento in diretta tra una ragazza e un uomo molto vicino agli scimpanzé.

Il terzo personaggio vede Typhoid Mary, ovvero Mary Mallon, portatrice sana del tifo addominale che avvelenò, senza che lei affrontasse la realtà, 50 persone cucinando per loro.

Il quarto personaggio è Sarah Pardee Winchester, di cui si ha solo una foto, scattata peraltro di nascosto, che passò metà della sua vita a costruire una villa il cui interno era un labirinto unico, consistente di decine e decine di stanze, porte sui pavimenti, passaggi segreti, corridoi mai finiti, finestre sbarrate da muri etc. per proteggersi dai demoni che volevano entrare in casa.

Il quinto personaggio riguarda due fratelli, tali Langley e Homer Collier, che hanno passato quasi tutta la loro vita all'interno della propria casa, in uno stato simile alla claustrofobia, disseminandola di trappole e "murandola" con mobili, auto, lampadari, libri, giocattoli e molto altro ancora. Uno morì accidentalmente, l'altro morì di fame.

L'ultimo personaggio riguarda il famoso Nikola Tesla, inventore della corrente alternata e storico rivale di Thomas Edison, autore di altre numerosissime invenzioni. Va da sé che Tesla, purtroppo, soffriva di diverse preoccupazioni ed era particolarmente eccentrico nelle relazioni umane e sociali.

Dopo questa "breve" sinossi del manga, mi avvio alla conclusione della recensione: Araki si è dimostrato una mente geniale nel saper raccontare facilmente e senza troppi fronzoli (pur comunque esagerando abbastanza in alcune vicende) le storie di diverse persone vissute a cavallo tra il 19esimo ed il 20esimo secolo, dotate di sensi unici nella costruzione della loro vita, malgrado alcuni di essi si portassero dietro difetti che non si potevano cambiare (riferiti a Cobb e a Mallon) mentre altri vivevano in pace la loro esistenza, pur non essendo privati di qualche difficoltà (riferito in special modo a Kou). Il tutto comunque grazie anche al supporto di Hirohisa Okinobu, autore dei disegni dell'episodio su Tesla e delle chine sugli altri episodi. Araki, oltre al suo stile inconfondibile nei tratti dei personaggi, è soprattutto un narratore di qualità, spiegando per filo e per segno i particolari più interessanti.

Il voto sarebbe un 7.5 ma lo alzo a 8 perché è pur sempre di Araki che si sta parlando.



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Il volume auto-conclusivo "Never Ending Hearth" raccoglie tre storie. La prima dà il titolo al volume stesso, la seconda è "Ci vediamo nell'Eden" e l'ultima "L'omino di marzapane è fuggito". Tra le tre storie quella che mi è piaciuta di più è sicuramente la terza. La prima somiglia un po' troppo a "Three" manga capolavoro della Soryo, mentre la seconda storia non ha uno sviluppo così complesso e articolato ed i disegni sono molto acerbi e stilizzati. Ma parliamo un po' delle trame.

1. Never Ending Hearth: narra le vicende di Rinzy, cantante hard rock molto famoso in Giappone che rimane coinvolto in un brutto scandalo. La sua ex fidanzata, infatti, si suicida proprio nella stessa sera in cui i due si erano incontrati per dirsi definitivamente addio. L'unico testimone involontario della presenza della star nell'appartamento della povera ragazza morta suicida è JP, un giovanissimo ragazzino che apparentemente vive per strada, vagabondando dove capita. Rinzy, consigliato dalla sua manager, ospiterà JP presso la sua residenza in modo che eviti il contatto con i giornalisti e l'esplosione di uno scandalo. JP è molto affascinato dalla figura di Rinzy ma scopriremo nel corso della narrazione che il ragazzino è in realtà una giovane fanciulla che fugge da un padre sfruttatore e violento. La storia si conclude in maniera triste ma con un finale pieno di speranza. Voto alla singola storia 7,5, commuovente e passionale anche se breve e simile in qualche modo a Three.

2. Ci vediamo nell'Eden: sembra quasi una storia autobiografica. Narra le vicende di Tamako Oba, giovane studentessa che frequenta un istituto d'arte. Si analizza il suo percorso di studi, le sue incertezze, i suoi dubbi sul suo talento e le preoccupazioni per il futuro. I tre anni delle superiori scorrono tra successi, delusioni, traguardi e sconfitte. Tutto si concluderà con la demolizione della scuola, l'Eden, che simbolicamente rappresenta la fine di una parte della vita di Oba e il passaggio all'età adulta. Voto alla singola storia: 6. Non mi ha entusiasmata particolarmente. L'ho trovata statica e i disegni molto acerbi e stilizzati.

3. L'omino di Marzapane è fuggito: questa forse è la storia che più mi ha colpita. Narra le vicende di Kumi, ragazza bellissima che si è da poco trasferita in un nuovo liceo dove ha soffiato il posto di reginetta alla superba Yuri. Tra le due si creano una conflittualità ed una rivalità molto elevate, soprattutto nel momento in cui Kumi soffia la parte da protagonista a Yuri nella rappresentazione teatrale scolastica che si tiene ogni anno, aggiudicandosi il ruolo di Aurora. Kumi oltre ad essere bella è molto misteriosa, sembra conoscere i trascorsi di molti suoi compagni di scuola e cita spesso una recita avvenuta ai tempi delle medie, dal titolo "L'omino di marzapane è fuggito", appunto, dove la protagonista di allora, Kimiko, colpita da atti di bullismo, abbandonò velocemente il palco lasciando tutti di stucco. Cosa c'entra Kumi con Kimiko? da quale sentimento è spinta la sua sete di potere e di affermazione? Voto alla singola storia: 8. E' la storia che più mi è piaciuta, non solo per l'articolazione della storia ma anche per la caratterizzazione dei personaggi.