I servizi di streaming hanno trasformato radicalmente il panorama degli anime, diventando il canale principale attraverso cui nuovi pubblici in tutto il mondo fruiscono di animazione giapponese. Questo fenomeno ha portato a una crescita massiccia del medium negli ultimi anni, con Netflix che ha recentemente annunciato che la metà dei suoi abbonati guarda anime. Mentre piattaforme come Netflix e Crunchyroll dominano attualmente il mercato globale, superando Amazon Prime e Hulu, Disney+ sta dimostrando le sue intenzioni di piazzarsi anch'essa come servizio di streaming di riferimento per i fan degli anime, ma con una strategia totalmente diversa.
Secondo i dati di Anime by the Numbers, Disney+ ottiene licenze esclusive per approssimativamente solo il 2-3% degli anime di nuova uscita, una quantità trascurabile considerando il numero di titoli che ogni stagione vanno a piattaforme rivali come Netflix e Crunchyroll. Tuttavia, Luke Kang, presidente di Disney+ per l'Asia-Pacifico, aveva già rivelato tramite The Hollywood Reporter che la strategia di Disney+ non si basa sulla competizione diretta con altre compagnie. "Non abbiamo lo stesso volume di alcuni dei nostri concorrenti, ma quello su cui ci stiamo concentrando ora è ottenere grandi titoli che avranno un grande impatto".
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Al di là delle parole, nei fatti però la compagnia sta chiaramente puntando sui mercati asiatici come priorità principale. Anche se Kang ha affermato che il focus di Disney, sia sui live-action coreani che sull'animazione giapponese, è nel cercare di cavalcare l'onda del loro impatto internazionale, promuovere gli anime (di loro acquisizione) verso il pubblico occidentale nei fatti non sembra proprio nei piani strategici Disney. Questo è evidente dal trattamento riservato a titoli Shōnen Jump come "Undead Unluck" e "Yozakura Family", che sono passati largamente inosservati al momento della release.
Una delle scommesse più ambiziose della compagnia quest'anno è "Twisted Wonderland", che debutterà nell'autunno 2025 e si basa sul popolare franchise videoludico. L'anime si unirà alla lineup in espansione di nuovi anime di Disney+, come l'ultimo capitolo di "Bleach" e un titolo molto apprezzato come "Medalist". Tuttavia, nonostante "Twisted Wonderland" sia una produzione originale Disney, l'anime riceve più promozione in Giappone che in Occidente.

Questa apparente mancanza di marketing, che possiamo notare anche in Italia, potrebbe sembrare una mossa strana da parte di Disney+, considerando che la sua base di abbonati più ampia proviene dal Nord America, ma evidenzia come il mercato principale di "Twisted Wonderland" sia il Giappone, come dimostrano i numeri compilati da Otome.com. Questo sottolinea come, nonostante l'espansione globale degli anime, Disney+ stia mirando ai suoi mercati più profittevoli.
Non è detto che sarà sempre questa la strategia del colosso dalle grandi orecchie.
L'annuncio che Disney+ e Hulu si fonderanno nel 2026 rappresenta un potenziale cambio di paradigma per lo streaming di anime. La fusione delle due piattaforme, iniziata nel 2023 e che ha aumentato il catalogo anime di Disney+, potrebbe indicare una futura minaccia per servizi come Crunchyroll, dato che la compagnia potrebbe prepararsi a iniziare a competere in volume e non solo con titoli originali.
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Disney sta anche esplorando approcci alternativi al medium. La compagnia ha recentemente stretto una partnership con WEBTOON per portare fumetti sulla piattaforma, con Marvel e Star Wars che adotteranno il formato innovativo a scorrimento verticale di WEBTOON. Questo potrebbe essere il primo passo verso una partnership più ampia focalizzata sull'adattamento di titoli WEBTOON in animazione.
Un esempio della strategia differenziata di Disney è la prossima serie animata "Dragon Striker", pesantemente ispirata ad anime come "Inazuma Eleven" e che riunisce staff da grandi anime come "One Piece" e "My Hero Academia". Tuttavia, la serie non è tecnicamente un anime essendo prodotta da uno studio di animazione francese, mostrando come Disney si stia differenziando da piattaforme come Crunchyroll, che ha recentemente trovato successo nell'animazione cinese con titoli come "To Be Hero X".
Nonostante la mancanza di promozione, e dell'immediato doppiaggio in alcune nazioni (tra cui l'Italia) abbia portato i fan tradizionali dell'animazione giapponese a considerare Disney come non prioritaria tra le forze in campo (ed i numeri delle acquisizioni gli danno ragione), la guerra dello streaming dei titoli anime in questo settore si sta facendo sempre più accesa. Chissà che questo non porti anche una migliore qualità o scelta da parte dei fruitori finali. Che ne pensate?
Fonte: screenrant.com
I fumetti a scorrimento verticale sono una delle cose più brutte di questo decennio, non capisco come la gente faccia a leggere qualcosa in quel modo.
Per ora ho Disney scroccato da mio fratello ma non lo apro quasi mai (mentre Crunchy, Anime Generation con ovviamente Prime e Netflix li uso molto e ho il mio abbonamento). Qualcosa cambierà con Holu e ho paura possa iniziare ad aumentare la sua presenza nel mondo degli anime, cosa che spero non accada.
Perchè in America gli anime non arrivano su Disney+, ma su Hulu.
https://www.hulu.com/hub/anime
La differenza rispetto a Disney+ in occidente è abissale direi.
Se fosse per Disney non sarei mai venuto a conoscenza di Twisted-Wonderland.
Ho il forte dubbio che Hulu da noi rimarrà quello che è ora Star. Che poi per far numero basterebbe fare come Prime, ti compri 1/2 serie a stagione (quelle che si comprano anche tutti gli altri) e fai un accordo con Crunchyroll per avere i loro prodotti anche da te.
Hulu arriva anche da noi, questo è certo, bisogna vedere se è un semplice rebrand o qualcosa di più.
D’accordo con tutto quello che hai scritto… ad oggi per me sono i peggiori per quanto riguarda gli anime, e meno titoli prendono meglio é.
Poi se cambierà qualcosa dall’anno prossimo vedremo, per ora non mi aspetto nulla.
Io continuo a sostenere che, seppur il mercato Europeo sia considerato di serie B (quello Italiano di serie C) da parte di Disney, l'inversione di marcia presa appena iniziato il percorso di "messa in gabbia" di alcune serie anime (hanno doppiato solo due anime, e uno lasciava anche a desiderare, quindi suppongo abbiano basato le loro proiezioni su quei due risultati per cannare subito molti doppiaggi) sia stato un grosso errore. Lo testimonia anche la gestione di PRIME sempre con gli anime. E comunque alla fine, come succede sempre, a subirne le consuguenze è il consumatore finale interessato alla tipologia di contenuto; ad esempio ora su PRIME uno si trova MagiLumiere doppiato in Italiano mentre Banana Fish nel dimenticatoio, se in una remota ipotesi da domani Disney+ si mettesse a doppiare i nuovi titoli anime che verranno caricati prossimamente in catalogo ci troveremo con le "vecchie" serie senza doppiaggio(?). Bleach TYBW non lo considero come anime doppiato da Dysney perché è palese che il doppiaggio sia di Dynit che lo ha fatto per l'HV (così ci guadagnano un po' tutti, Dynit-Disney-VIZ).
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