L'ascesa forte degli anime nel panorama streaming e cinematografico globale ha portato con sé un'ondata di aspettative verso il medium che potrebbero superare le capacità dell'industria stessa. Anno dopo anno, questa forma di intrattenimento un tempo sottovalutata produce serie di successo che competono e occasionalmente superano le controparti occidentali in modi del tutto inaspettati. Tuttavia, questi sviluppi positivi hanno purtroppo dei risvolti della medaglia, con il rischio concreto di compromettere la novità e l'originalità che hanno sempre caratterizzato il medium.

Il crescente appeal degli anime ha generato negli spettatori una fame insaziabile di serie di alta qualità con tocchi di originalità che si discostino dagli approcci convenzionali del genere. Ma dietro gli schermi scintillanti delle serie più popolari, creare anime completamente originali comporta costi elevatissimi che l'industria è sempre più riluttante a sostenere. È proprio questo il cuore del problema evidenziato da Kenji Horikawa, fondatore e figura di spicco di P.A. Works, uno degli studi di animazione più rispettati del Giappone.
 
 
P.A. Works viene fondata a novembre 2010 da Kenji Horikawa, ex-produttore di Tatsunoko, Production I.G e Bee Train. Inizialmente P.A. Works si dedica ad assistere alla produzione e alla realizzazione delle animazioni di altre compagnie, finché nel 2008 si occupa direttamente delle animazioni di True Tears. Da quel momento lo studio inizia a realizzare personalmente le animazioni di tutti gli anime a cui lavora. P.A. Works negli ultimi anni si è dedicata principalmente a progetti originali, con qualche eccezione tratta da romanzi o novel. Il nome della compagnia è un'abbreviazione di Progressive Animation Works.


"È decisamente vero che è difficile realizzare progetti originali al giorno d'oggi", ha dichiarato Horikawa in una recente intervista che ha fatto molto discutere nell'ambiente. "I costi di produzione degli anime stanno aumentando rapidamente, quindi dal punto di vista degli investitori, le opere originali sono viste come ad alto rischio. Lo capisco fino a un certo punto." Le parole del veterano dell'industria rivelano una realtà amara: mentre il successo commerciale degli anime raggiunge vette mai viste prima, paradossalmente diventa sempre più difficile convincere gli investitori a finanziare progetti innovativi e sperimentali.

Ma il problema, secondo Horikawa, va oltre la semplice questione economica. "L'enorme volume di anime che vengono pubblicati sta diventando schiacciante. Ha esaurito i lavoratori che cercano di tenere il passo con la domanda, quindi sento che il desiderio di creare opere originali si sta indebolendo." Questa osservazione mette in luce un aspetto spesso trascurato del boom degli anime: la pressione produttiva sta letteralmente esaurendo creativi, animatori e tutto il personale coinvolto nella realizzazione delle serie.

La testimonianza di Horikawa ha un peso particolare nel panorama dell'animazione giapponese. P.A. Works, lo studio che ha fondato e che guida da 25 anni, è responsabile di alcune delle opere più apprezzate e innovative degli ultimi decenni: serie come Shirobako e The Eccentric Family o film come Maquia - Decoriamo la mattina dell'addio con i fiori promessi. La sua esperienza gli conferisce un'autorevolezza unica nel valutare le dinamiche del settore.

 


"Con i titoli originali, la storia, il mondo e i personaggi sono tutti creati dai creatori stessi, quindi lo sforzo produttivo è elevato", spiega Horikawa, mettendo in evidenza la complessità intrinseca dei progetti originali. "È importante chiedersi se ci sia qualcosa nell'opera originale che valga lo sforzo di crearla. Ma, se il percorso attuale dovesse continuare, sento arrivare una crisi poiché potremmo dimenticare come realizzare opere originali anche se tutti lo volessimo." Questa previsione è particolarmente inquietante: non si tratta solo di una questione economica, ma del rischio concreto che l'industria perda progressivamente le competenze e la mentalità necessarie per creare contenuti davvero innovativi.

Il paradosso è evidente: mentre gli anime conquistano mercati globali e stabiliscono nuovi record di popolarità, l'industria che li produce si trova intrappolata in una logica che favorisce la ripetizione di formule collaudate piuttosto che l'esplorazione di territori narrativi inesplorati. Gli investitori, comprensibilmente preoccupati per i crescenti costi di produzione, preferiscono puntare su adattamenti di manga o light novel già popolari, considerati investimenti più sicuri rispetto ai progetti completamente originali.

Questa tendenza ha implicazioni che vanno ben oltre l'aspetto puramente commerciale. Gli anime hanno sempre rappresentato una forma d'arte capace di esplorare temi complessi e innovativi, spesso anticipando tendenze culturali e sociali. La progressiva standardizzazione del medium rischia di privare il mondo di una delle sue fonti più ricche di narrazione visiva originale, riducendo gli anime a mere operazioni commerciali prive di quella scintilla creativa che li ha resi un fenomeno culturale globale.
 


Inoltre, la pressione produttiva descritta da Horikawa sta creando condizioni di lavoro sempre più insostenibili per animatori e staff creativo. Il ritmo frenetico delle produzioni, con stagioni televisive che vedono il debutto di decine di nuove serie ogni tre mesi, sta mettendo a dura prova un'industria già nota per le sue condizioni di lavoro problematiche. Questa situazione non solo compromette la qualità delle opere, ma rischia anche di allontanare i talenti creativi dal settore.

Nonostante le preoccupazioni espresse da Horikawa, il futuro degli anime non è necessariamente segnato. L'espansione globale del medium ha portato nuove fonti di finanziamento, con piattaforme internazionali che investono direttamente nella produzione di contenuti originali. Tuttavia, la sfida sarà trovare un equilibrio sostenibile tra le pressioni commerciali e la necessità di mantenere viva quella creatività che ha reso gli anime unici al mondo.

Le parole di Horikawa rappresentano un campanello d'allarme che l'industria non può permettersi di ignorare. Il successo globale degli anime è un'opportunità straordinaria, ma solo se gestita con saggezza e lungimiranza. La vera domanda è se l'industria riuscirà a preservare la sua capacità di innovazione mentre naviga le acque tempestose del successo commerciale, o se finirà per diventare vittima del proprio trionfo, perdendo quella magia che ha conquistato il mondo intero.
 
 
Fonte consultata:
Screenrant.com