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"Strawberry Panic!" è un anime di ventisei episodi prodotto dallo Studio Madhouse ("Claymore", "Death Note", "Black Lagoon", "Trigun") nel 2006, ed è ispirato ad una serie di light novel di Sakurako Kimino.
La storia interessa un collettivo di ragazze appartenenti alle tre prestigiose scuole della Astrea Hill e le relazioni, ma soprattutto gli intrecci, che esse andranno a formare tra di loro.
Si respira un'atmosfera raffinata, complice la colonna sonora dedicata principalmente alla musica classica, l'ambientazione nostalgica simil-ottocentesca e un paesaggio idilliaco, che mostra armonia in ogni sua manifestazione naturale e artificiale. Il chara design d'insieme mira ad essere grazioso e nobile; vi è una cura maniacale nella realizzazione e nel cambio degli abiti, spesso fini ed eleganti, che raggiungono il picco di splendore nelle figure più snelle e delicate.
Per riuscire a far apprezzare al meglio tutti questi elementi, allo spettatore è necessario imprimere un ritmo mite, espediente parecchio criticato che può portare facilmente alla noia.

"Strawberry Panic!" è uno yuri, genere che da sempre mi ha affascinato per via della sua ricerca di un amore puro, sublime e incontaminato, dove l'uomo non viene preso in considerazione; difatti non si scorge alcuna figura maschile per tutta la durata dell'anime, le relazioni saffiche vengono accettate e incoraggiate, fino a diventare obbligatorie nell'elezione dell'Étoile, concetto che indica la stella in francese.
La prima volta che è apparsa Shizuma mi ha subito colpito per la magnificenza emanata, e per come ella fosse temuta e rispettata da tutti. È da questo astro che prende vita il legame con Nagisa, questa dolce ragazza minuta che pare una bambola di porcellana completamente in balia dei suoi occhi, come paralizzata da un dolce veleno. La perfezione della ragazza dai lunghi capelli argentati, con il passare delle puntate, si sgretola, ed emerge in maniera graduale il suo dolore, una ferita insanabile che fino a prima aveva congelato. Indubbiamente è il personaggio con la psicologia più contorta e imprevedibile della serie, visto che è costantemente combattuta tra il mantenere l'atteggiamento dell'Étoile impostole da Miyuki e il lasciarsi sopraffare dalla tempesta d'amore che non può più reprimere, ma manifesterà il suo vero carattere soltanto negli ultimi istanti dell'anime. L'emotiva Nagisa reagisce secondo i canoni dello shojo ed è dotata di un carattere più semplice, cosa che, rappresentando esteticamente un ideale di purezza, eleganza e innocenza, non costituisce un difetto: se fosse stata dotata di uno spirito più analitico e meditativo, questi fattori sarebbero inevitabilmente entrati in contrasto fra loro.

Uno dei temi portanti della serie è la sofferenza. Si creano intrecci amorosi con una facilità estrema, che si svolgono in maniera prevedibile ma ugualmente godibile, e nonostante molti cuori vengano infranti, le ragazze respinte, continuando a volere il bene delle loro amate, riescono a mettere la propria felicità in secondo piano. Non è un atteggiamento realistico, ma è proprio questo suo voler ricalcare un ideale irraggiungibile di purezza che mi ha colpito così tanto.
È anche presente un alone di erotismo nell'opera, e le scene più intime sono rappresentate in modo molto passionale, che non ricade mai nel volgare.

"Strawberry Panic!" non è però un anime perfetto, e possiede alcuni difetti.
Una delle principali lacune è la mancanza di un coinvolgimento emotivo nelle parti più pacate dedicate allo slice of life, che vede la presenza di alcuni personaggi di contorno stereotipati e irritanti, se non inutili, che stonano con la storia principale. A causa di questo il ritmo letargico della serie può indurre lo spettatore all'insofferenza, con un conseguente skip dei momenti particolarmente pesanti.
Avrei preferito puntate più concentrate, dedicate alla trama dominante, che nelle sue limitate righe di sceneggiatura regge il pilastro dell'opera. In particolare, la parte drammatica meritava qualche puntata in più di approfondimento, essendo la chiave per comprendere meglio il comportamento di Shizuma e Miyuki.

Il finale mi ha appagato completamente e lo trovo tuttora l'unico modo in cui doveva concludersi.
"Strawberry Panic!" non è un semplice anime yuri, è una continua crescita interiore, un percorso verso la maturità e l'accettazione degli eventi. Grazie alla bellezza della regia, delle espressioni e dell'uso appropriato delle musiche, è stato capace di commuovermi in diversi punti.
È un prodotto raffinato, non destinato a tutti, e rimane una delle opere più importanti del genere.