Recensione
Lamù - Urusei Yatsura
10.0/10
miche2000
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"Lamù, la ragazza dello spazio", o meglio "Urusei Yatsura", è uno degli anime che più mi hanno colpito. Metto questo cartone insieme a "Gundam", "Macross", "Baldios", "Trigun" e pochi altri. Perché mi piace molto? Per varie cose: il divertimento (insuperabile in molte puntate: quando mi capita di riguardarne alcune mi ritrovo a dire tra me e me "che fesso Ataru!" e rido come un pazzo), la tensione emotiva e sentimentale tra i due protagonisti, i tipi di personaggi introdotti (penso che la complessità del personaggio di Ataru Moroboshi sia difficilmente riproducibile, ma anche Mendou no è male), e infine perché mi ha fatto spesso riflettere, cosa che mi accade di rado guardando un anime.
Invito chi non l'ha mai visto di guardarlo con una mente molto aperta: guardate alla storia e non alla grafica, all'animazione e al doppiaggio, perché è composto da troppe puntate per aver mantenuto alti standard di qualità in questi campi. Come penso sappiate questa è stata la prima opera di Rumiko Takahashi, iniziata con il manga pubblicato dal 1978 e proseguito con l'anime messo in onda dal 1981. Il manga della Takahashi era stato fatto per divertire e basta, e strutturato in episodi più o meno lunghi poco connessi gli uni agli altri. L'anime nasce con un target di ragazzi delle medie (da 12 a 15 anni in Giappone), e i primi episodi sono quasi fastidiosi tanto sono fanciulleschi (mal gliene incolga a chi ha voluto introdurre Ten, il cuginetto di Lamù, da subito). Il protagonista maschile, lo sfigato Ataru Moroboshi, sembra un Paperino costantemente allupato. Lamù, la ragazza aliena che si è innamorata di lui, non è molto differente da Shampoo di Ranma1/2, bella sì, ma estremamente infida e pericolosa. L'anime è poi cambiato sostanzialmente ad opera di Mamoru Oshii (il regista di Ghost in the Shell, tanto per capirci). E' proprio questo regista a creare una vera e propria storia d'amore tra la bella aliena Lamù e il playboy fallito Ataru Moroboshi. E' infatti Oshii che rende palese allo spettatore che il ragazzo si è in fondo innamorato della sua compagna extraterrestre dopo un lunghissimo corteggiamento da parte di lei. La caratterizzazione di Ataru diventa meno banale (diventa chiaro che il ragazzo vuole far finta di essere un cretino, ma che sotto sotto è, o potrebbe essere una persona ben diversa) e Lamù diventa una giovane donna che cerca di conciliare la sua tendenza a perdere la testa per Ataru con la voglia di costruire qualcosa di serio con lui. Nel far questo Oshii va al di là di quello che aveva progettato la Takahashi, regalando allo spettatore dei momenti con sentimenti molto forti. A me rimarrà per sempre impresso l'episodio (quasi totalmente costruito da Oshii) dove Lamù si dimentica del compleanno di Ataru, e il fesso pensa che lei si stia innamorando di un altro! Fino alla fine non è evidente come finirà la puntata. Il regista è molto attento a far "crescere" i personaggi, e cerca quasi di creare una continuity tra gli episodi. Oshii usa poi i personaggi della serie per imbastire trame originali allo scopo di fare critica sociale: si va dalla campagna contro il complesso di Lolita, al pacifismo più convinto (era il tempo del terrore per la guerra atomica), alla messa in discussione del ruolo del maschio a favore di una maggior considerazione del ruolo femminile nella società Giapponese.
Il resto della serie (il primo episodio è quello del viaggio di Lamù in diverse dimensioni) è stato diretto da Yamazaki. Il nuovo regista punta al divertimento, e, per far questo, decide di "congelare" i personaggi come li ha trovati, rinunciando a farli crescere ulteriormente. Per questo non sarà lui ad introdurre Inaba, il fidanzato dell'ex di Ataru, Shinobu, nè a far vedere il futuro che Ataru tenta di salvare (quello dove lui si sposa con Lamù), come invece previsto dalla Takahashi, che nel frattempo aveva fatto evolvere i suoi personaggi nel manga. Con Yamazaki, Ataru diventa un personaggio diabolico dotato di superpoteri realmente eccessivi, mentre viene relegato in secondo piano il suo sentimento per Lamù. La ragazza viene caratterizzata spesso quasi come una bambina, perdendo quella maturità che le aveva donato Oshii. Sotto la gestione Yamazaki, Lamù fulmina spessissimo Ataru rispetto alla gestione precedente, il che aumenta le risate, ma lascia un po' l'amaro in bocca a chi avevava sperato vedere la loro storia d'amore arrivare più in là di questo. Yamazaki introduce invece i personaggi della Takahashi che possono più far ridere, come le Spice Girls (no non quelle del Girl Power) o Asuka Mizunokoji, la "fidanzata" di Shuutaro Mendou. Inoltre questo regista infarcisce le puntate di personaggi di altri cartoni: mitico e' Ocuto, un compagno di classe di Ataru che è identico a Ken il guerriero. Il risultato è un po' deludente per gli ammiratori dell'opera di Oshii, ma molto apprezzabile per chi volesse rilassarsi e fare quattro risate. Purtroppo Yamazaki non si è limitato a questo, ma ha anche ha tentato di imitare il suo predecessore, riuscendo però male nel suo intento. Alcune puntate sono semplicemente incomprensibili, mal dirette o per niente divertenti. Ad esempio, Yamazaki riesce a rendere male la storia di quando Lamù pensa di diventare una mucca e Ataru la abbraccia piangendo e le dice che avrà cura di lei per sempre. Potenzialmente poteva venirci fuori una bella puntata romantica, ma Yamazaki ha avuto la bella pensata di metterci dentro una citazione forzata di Casablanca, rendendo il tutto un minestrone indigesto.
La storia non si esaurisce con questa serie, ma ha la sua fine nel quinto film, come da volere della Takahashi. La fine è aperta, lasciata alla fantasia dei fans. A tutt'oggi esistono alcuni giapponesi che continuano a disegnare delle storie successive a quella finale (cercando sul web potrete anche trovare Mayuka, la figlia di Ataru e Lamù).
Due note: dalla storia finale, ma anche da diverse puntate, è chiaro che quando Ataru dice che Lamù è una delle tante, dice una bugia grossolana. In realtà lui la ama, ma ha paura di molte cose (tra cui di maturare e di essere fulminato ogni volta che bacia la ragazza, non parliamo a farci all'amore) e nutre ancora un certo rancore verso di lei.
Non è ovvio perché Lamù ami Ataru in modo così masochistico come fa lei. Alcuni indizi sparsi qui e là (ad esempio la confidenza che fa a Shinobu nel secondo film) farebbero pensare che la ragazza aliena abbia visto la parte buona di Ataru, che lui tira fuori rarissimamente. Ad esempio, andatevi a vedere la fine della puntata in cui Ataru aiuta una ragazzina fantasma ad andare in cielo, e capirete come queste cose mandino Lamù letteralmente in visibilio per quello che lei chiama "tesoruccio" (Darling nella versione originale).
Invito chi non l'ha mai visto di guardarlo con una mente molto aperta: guardate alla storia e non alla grafica, all'animazione e al doppiaggio, perché è composto da troppe puntate per aver mantenuto alti standard di qualità in questi campi. Come penso sappiate questa è stata la prima opera di Rumiko Takahashi, iniziata con il manga pubblicato dal 1978 e proseguito con l'anime messo in onda dal 1981. Il manga della Takahashi era stato fatto per divertire e basta, e strutturato in episodi più o meno lunghi poco connessi gli uni agli altri. L'anime nasce con un target di ragazzi delle medie (da 12 a 15 anni in Giappone), e i primi episodi sono quasi fastidiosi tanto sono fanciulleschi (mal gliene incolga a chi ha voluto introdurre Ten, il cuginetto di Lamù, da subito). Il protagonista maschile, lo sfigato Ataru Moroboshi, sembra un Paperino costantemente allupato. Lamù, la ragazza aliena che si è innamorata di lui, non è molto differente da Shampoo di Ranma1/2, bella sì, ma estremamente infida e pericolosa. L'anime è poi cambiato sostanzialmente ad opera di Mamoru Oshii (il regista di Ghost in the Shell, tanto per capirci). E' proprio questo regista a creare una vera e propria storia d'amore tra la bella aliena Lamù e il playboy fallito Ataru Moroboshi. E' infatti Oshii che rende palese allo spettatore che il ragazzo si è in fondo innamorato della sua compagna extraterrestre dopo un lunghissimo corteggiamento da parte di lei. La caratterizzazione di Ataru diventa meno banale (diventa chiaro che il ragazzo vuole far finta di essere un cretino, ma che sotto sotto è, o potrebbe essere una persona ben diversa) e Lamù diventa una giovane donna che cerca di conciliare la sua tendenza a perdere la testa per Ataru con la voglia di costruire qualcosa di serio con lui. Nel far questo Oshii va al di là di quello che aveva progettato la Takahashi, regalando allo spettatore dei momenti con sentimenti molto forti. A me rimarrà per sempre impresso l'episodio (quasi totalmente costruito da Oshii) dove Lamù si dimentica del compleanno di Ataru, e il fesso pensa che lei si stia innamorando di un altro! Fino alla fine non è evidente come finirà la puntata. Il regista è molto attento a far "crescere" i personaggi, e cerca quasi di creare una continuity tra gli episodi. Oshii usa poi i personaggi della serie per imbastire trame originali allo scopo di fare critica sociale: si va dalla campagna contro il complesso di Lolita, al pacifismo più convinto (era il tempo del terrore per la guerra atomica), alla messa in discussione del ruolo del maschio a favore di una maggior considerazione del ruolo femminile nella società Giapponese.
Il resto della serie (il primo episodio è quello del viaggio di Lamù in diverse dimensioni) è stato diretto da Yamazaki. Il nuovo regista punta al divertimento, e, per far questo, decide di "congelare" i personaggi come li ha trovati, rinunciando a farli crescere ulteriormente. Per questo non sarà lui ad introdurre Inaba, il fidanzato dell'ex di Ataru, Shinobu, nè a far vedere il futuro che Ataru tenta di salvare (quello dove lui si sposa con Lamù), come invece previsto dalla Takahashi, che nel frattempo aveva fatto evolvere i suoi personaggi nel manga. Con Yamazaki, Ataru diventa un personaggio diabolico dotato di superpoteri realmente eccessivi, mentre viene relegato in secondo piano il suo sentimento per Lamù. La ragazza viene caratterizzata spesso quasi come una bambina, perdendo quella maturità che le aveva donato Oshii. Sotto la gestione Yamazaki, Lamù fulmina spessissimo Ataru rispetto alla gestione precedente, il che aumenta le risate, ma lascia un po' l'amaro in bocca a chi avevava sperato vedere la loro storia d'amore arrivare più in là di questo. Yamazaki introduce invece i personaggi della Takahashi che possono più far ridere, come le Spice Girls (no non quelle del Girl Power) o Asuka Mizunokoji, la "fidanzata" di Shuutaro Mendou. Inoltre questo regista infarcisce le puntate di personaggi di altri cartoni: mitico e' Ocuto, un compagno di classe di Ataru che è identico a Ken il guerriero. Il risultato è un po' deludente per gli ammiratori dell'opera di Oshii, ma molto apprezzabile per chi volesse rilassarsi e fare quattro risate. Purtroppo Yamazaki non si è limitato a questo, ma ha anche ha tentato di imitare il suo predecessore, riuscendo però male nel suo intento. Alcune puntate sono semplicemente incomprensibili, mal dirette o per niente divertenti. Ad esempio, Yamazaki riesce a rendere male la storia di quando Lamù pensa di diventare una mucca e Ataru la abbraccia piangendo e le dice che avrà cura di lei per sempre. Potenzialmente poteva venirci fuori una bella puntata romantica, ma Yamazaki ha avuto la bella pensata di metterci dentro una citazione forzata di Casablanca, rendendo il tutto un minestrone indigesto.
La storia non si esaurisce con questa serie, ma ha la sua fine nel quinto film, come da volere della Takahashi. La fine è aperta, lasciata alla fantasia dei fans. A tutt'oggi esistono alcuni giapponesi che continuano a disegnare delle storie successive a quella finale (cercando sul web potrete anche trovare Mayuka, la figlia di Ataru e Lamù).
Due note: dalla storia finale, ma anche da diverse puntate, è chiaro che quando Ataru dice che Lamù è una delle tante, dice una bugia grossolana. In realtà lui la ama, ma ha paura di molte cose (tra cui di maturare e di essere fulminato ogni volta che bacia la ragazza, non parliamo a farci all'amore) e nutre ancora un certo rancore verso di lei.
Non è ovvio perché Lamù ami Ataru in modo così masochistico come fa lei. Alcuni indizi sparsi qui e là (ad esempio la confidenza che fa a Shinobu nel secondo film) farebbero pensare che la ragazza aliena abbia visto la parte buona di Ataru, che lui tira fuori rarissimamente. Ad esempio, andatevi a vedere la fine della puntata in cui Ataru aiuta una ragazzina fantasma ad andare in cielo, e capirete come queste cose mandino Lamù letteralmente in visibilio per quello che lei chiama "tesoruccio" (Darling nella versione originale).
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