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Da grande fan della serie non posso non recensire.
Partiamo dalla premessa: "Nel 2022 l'umanità ha finalmente creato un ambiente totalmente virtuale". Questa realtà virtuale è resa possibile grazie a un nuovo terminale, il NerveGear, e il primo gioco a sfruttarne appieno tutte le capacità è Sword Art Online (SAO). Il giorno in cui il VR-MMORPG (Virtual Reality MMORPG) viene distribuito, con le sue sole diecimila copie, i giocatori restano intrappolati al suo interno senza possibilità di effettuare il logout. Tutto ciò è colpa/merito del creatore del gioco, Akihiko Kayaba, intenzionato a creare un suo mondo per poterne osservare l'evoluzione. L'unica soluzione per tornare al monde reale è completare il gioco, ma se si muore in-game si muore per davvero. La storia poi si incentra su Kirito (Kazuto Kirigaya nella realtà), vedendo come reagirà all'accaduto e come si comporterà nei due anni durante i quali sarà intrappolato in SAO. Questa è la trama del primo arco, finito il quale ci si incentrerà su un altro gioco: ALfeihm Online (ALO).

Una delle accuse maggiormente mosse a quest'anime è la narrazione di alcuni episodi definiti "inutili", "superflui", "auto-conclusivi", "evitabili", "che spezzano la storia", etc. Quindi, chiarisco subito questo punto. L'anime è la trasposizione della sua omonima light novel (di Reki Kawahara, autore anche di "Accel World"), che è divisa in archi di due volumi e ogni arco è ambientato in una realtà virtuale diversa. Le venticinque puntate di questa prima serie racchiudono gli avvenimenti di quattro volumi. Della saga di SAO se ne parla nei primi due volumi, ma in realtà si conclude nel primo: infatti, il secondo è la raccolta di alcune "side story", cioè dei racconti aggiuntivi che vanno ad approfondire ciò che è accaduto in un arco già concluso. E le puntate "incriminate" (4 - 7 - 11 - 12 - 3 - 5 - 6) sono appunto la trasposizione di questi avvenimenti. Certo, si può capire facilmente il primo arco guardando solo le puntante 1 - 2 - 8 - 9 - 10 - 13 - 14, ma siccome nelle side story vengono introdotti personaggi importanti per il futuro, se non le avessero fatte non avreste capito nulla (anche in previsione di una seconda serie). Si può dire che da questo punto di vista l'anime sia organizzato meglio della novel, perché propone gli avvenimenti in ordine cronologico e non "a caso".

Personaggi: 8
Kirito (il protagonista), Asuna (co-protagonista, ragazza di Kirito e sua moglie in-game), Lisbeth/Lizbeth/Lisabeth (amica di Asuna e Kirito, relativamente importante in SAO, nell'anime non presente in ALO; il suo ruolo sarà definito meglio successivamente, se faranno un'altra serie), Yui (intelligenza artificiale, molto importante da ALO in poi, definisce Kirito e Asuna i suoi genitori), Klain ed Agil (in SAO non hanno un ruolo di rilievo, ma saranno presenti anche in seguito), Lyfa (Suguha Kirigaya nel mondo reale, cugina di Kirito, personaggio fondamentale nell'arco di ALO, anche lei innamorata del cugino), Silica (una ragazza che Kirito salva in SAO, di poco rilievo nell'anime) e infine Akihiko Kayaba (creatore di SAO, lascio decidere a voi se amico o nemico). Ogni personaggio ha una sua precisa evoluzione, nell'anime però i cambiamenti sono visibili solo in Kirito, Asuna, Silica, Lisbeth, Yui, Kayaba e Lyfa, mettendo particolarmente in evidenza l'evoluzione psicologica di Kirito e Asuna. Comunque, ogni personaggio ha un suo carattere ben distinguibile e definito.

Disegni e animazioni: 10
Il chara design mi piace molto ed è abbastanza variegato, e i personaggi non hanno sempre indosso gli stessi vestiti. Gli sfondi sono ben definiti e ricchi di dettagli, quasi mai si vedono scene statiche con la sola solita bocca di turno che si muove; particolarmente belli i paesaggi. I combattimenti sono fluidi, con varie animazioni, anche se sono abbastanza corti (costano!).

Musiche: 10
Qua siamo quasi ai livelli di "Angel Beats!", ma non solo per le due opening e le due ending (la seconda sigla di chiusura è fantastica): in generale tutti i temi sono ben fatti, adatti alle situazioni e al loro clima.

Trama: 10
Sono stato uno dei primi a criticare quest'anime. Infatti, appena ne avevo letto le due righe di trama (prima che iniziasse la trasmissione), l'avevo accusato di essere solo la brutta copia di ".Hack//"; invece mi sono dovuto ricredere pesantemente, è tutta un'altra cosa. Può piacere o non piacere, ognuno ha i suoi gusti, io la trovo un'idea originale. Quello che trovo abbastanza assurdo è che si critichi la premessa, il fatto che possa esistere il NerveGear: stiamo parlando di un anime fantasy, è insensato criticare una cosa che nella realtà non esiste.

Doppiaggio: 10
Ebbene sì, valuto anche il doppiaggio, perché ultimamente mi è capitato di vedere serie con un doppiaggio talmente orrendo da far pena, quasi ai livelli di quello italiano. E ce ne vuole! Però non è il caso di SAO, dove ogni voce è appropriata al personaggio, dove i toni non sono piatti, anzi, hanno le giuste sfumature. E poi amo come è stata doppiata Lisbeth.

In conclusione, un anime che rispecchia in pieno i generi fantasy, avventura, azione, sentimentale, con quelle due o tre scene di fan service appropriato, non eccessivo, con personaggi di ogni genere e carattere - impossibile non innamorarsi di almeno uno di loro. Se poi siete il genere di spettatori che, come me, presta molta attenzione anche a disegni, animazioni e musiche, allora avete trovato l'anime ideale, che non vi farà annoiare nemmeno per un istante, anzi, vi coinvolgerà sempre di più in ogni minuto dei suoi venticinque episodi.
Darei come voto 10, ma avendo letto e continuando a leggere la novel, non mi va giù la poca caratterizzazione/evoluzione che hanno dato ad alcuni personaggi. Quindi: 9.