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"Una Lettera per Momo" è l'anime "che ti aspetti e guai se non fosse così"! Già, perché fin da quando l'ho ordinato a scatola chiusa sapevo quali sarebbero dovuti essere i connotati di questo lungometraggio, e la lieta sorpresa è che li ho ritrovati tutti e si possono riassumere in una parola: brillante. E lo è senza dubbio alcuno!
Ironico, ma spesso introspettivo, riesce a non scadere nel banale trattando il delicato e un po' inflazionato tema dell'abbandono, del distacco, del rammarico. L'autore colpisce nel segno e sa cogliere il dramma interiore senza pesare sullo spettatore, pur lasciandogli il diritto di riflettere e a tratti di commuoversi. Ci si immedesima in Momo con estrema semplicità: proviamo i suoi stessi brividi, il suo stesso stupore, la sua stessa nostalgia. Senza indugio, nonostante le difficoltà, insieme a lei troviamo la strada che porta alla soluzione del problema, sfociando nello stupore e nella magnificenza dell'epilogo. Assistiamo in maniera paradossalmente naturale a una commistione tra il mondo onirico e quello terreno, in un'esplosione di colori e suoni, come non ne vedevo da anni in un lungometraggio.

E fino ad ora non ho trattato l'aspetto tecnico: al di là dell'ottima edizione della Dynit, che propone un prodotto di altissimo valore, è bene mettere in risalto la qualità con la quale questo anime è stato creato e curato. Un chara più che convincente e un dettaglio delle ambientazioni che ormai non dovrebbe fare più notizia, ma che voglio sottolineare comunque. La fotografia è eccellente, con una resa quasi "sensuale".
Concludo con una considerazione che ho fatto tra me e me quando ho spento il lettore blu-ray e il televisore: "E' questo che dei classici Ghibli mi manca tanto!" Magia, fantasy, atmosfera, natura, sentimenti, gioia e dolore sono tutti tratti indiscutibilmente "Ghibli", peccato che a farla da padrone questa volta è un ottimo Hiroyuki Okiura in veste di "one man show", che riesce a spazzare via l'ultimo e stanco Studio Ghibli senza troppa fatica (in apparenza).
Per questi motivi, e per tutti quelli che non mi sono venuti in mente, per me il "minimo sindacale" di quest'anime è l'eccellenza, per cui senza paura do un 10.