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Vi ricordate quando, nel dodicesimo capitolo del manga ("The Gate of The End"), all'uccisione dell'hollow Shrieker quest'ultimo invece che ritornare un normale spirito e recarsi alla Soul Society viene, con sorpresa di Ichigo, trascinato all'Inferno? Rukia spiega al neo-shinigami che le zanpakutō possono esclusivamente purificare i peccati che le anime hanno commesso dopo la morte in forma di hollow. Perciò, se durante la propria vita umana si è stati degli assassini la vostra destinazione dopo la morte sarà l'Inferno, altro che Soul Society!
Quindi, se siete sempre stati curiosi di sapere come sarebbe stato l'Inferno nel mondo di Bleach questo è il film che fa per voi. O forse no.

Nel 2010 esce nelle sale giapponesi quello che è il quarto lungometraggio ispirato all'universo di Bleach. La pellicola sarà appunto intitolata "Jigoku-hen" in quanto ambientata in buona parte all'interno di questa dimensione sconosciuta persino agli shinigami.

Nello specifico la trama inizia a svilupparsi quando tre figuri non bene identificati (non sono umani o shinigami, né tanto meno hollow) cercano di rapire Yuzu e Karin, le sorelle minori di Ichigo, per attirare l'attenzione del ragazzo. Quest'ultimo non rimarrà certo a guardare e aiutato da Ishida, Chad, Rukia e Renji (i due shinigami presenti a Karakura Town perché fermatisi per salutare Ichigo dopo il compimento di una missione) cerca in tutti i modi di trarre in salvo le proprie sorelle. Purtroppo gli sforzi del protagonista e dei suoi amici sebrano inutili perchè gli invasori possiedono abilità notevoli e sconosciute. Alla fine del breve scontro solo Karin viene tratta in salvo con l'aiuto di un nuovo misterioso arrivato: Kokutō.
Kokutō, così come i tre assilitori, proviene dall'Inferno e spiega che quest'ultimi fanno parte di una fazione di spiriti che hanno deciso di trovare a tutti i costi un modo per uscirne. Supportati a questo punto dalla Soul Society Ichigo, Rukia, Uryū e Renji entrano all'Inferno e iniziano, insieme a Kokutō, la ricerca di Yuzu.

Purtroppo il gruppo non sa che sta finendo dritto nella trappola progettata dal capo della fazione riottosa, tale Shuren. L'obiettivo dei ribelli è invero quello di utilizzare la forza che Ichigo ha acquisito durante lo scontro contro Ulquiorra per liberarsi e ... no, aspettate. Ho forse detto "lo scontro contro Ulquiorra"? Sì, esattamente, proprio quello.
Ma, ragioniamo un secondo. In quello che è lo svolgersi degli avvenimenti di Bleach, a seguito della battaglia Ichigo vs Ulquiorra (svoltasi nell'Hueco Mundo) il protagonista ritorna immediatamente nel mondo reale dove il Gotei 13 sta già combattendo contro Aizen. Da ciò si evince che la collocazione, anche solo ipotetica, di questi eventi nella trama del fumetto è totalmente impossibile. Un triangolo di Penrose.
Ora, anche le precedenti tre pellicole non erano - per ovvie ragioni - collocabili in un preciso momento del manga: ma almeno gli altri tre film non citavano uno specifico punto della trama originale. Erano più o meno situati in questo o quel lasso di tempo; cosa questa che li rendeva, volendo, maggiormente collegabili all'opera principale o, più semplicemente, fattibili nel suo universo. Questo possibile fil rouge è inesistente in "Jigoku-hen" che risulta, quindi, un'opera tristemente fine a se stessa, senza capo né coda.

Se la trama non risulta molto brillante e l'ambientazione temporale ancora meno, la grafica è invece da lodare. Molte volte nella regolare serie anime di Bleach (nonostante con gli anni lo stile di disegno di Kubo sia nettamente migliorato) lo spettatore si trova davanti ad animazioni di scarso livello che non rendono onore alle tavole del manga. Essendo invece questa una pellicola sembra che gli animatori abbiano fatto un maggiore sforzo per realizzarla al meglio: sforzo ripagato dal risultato finale in mia opinione.

Concludendo, personalmente, consiglierei la visione di "Jigoku-hen" solo ai fan di Bleach. Se invece non siete dei grandi amanti del fumetto di Kubo ma volete lo stesso vedere almeno uno dei film da questo ispirati io vi consiglio il terzo, "Fade to Black", del quale probabilmente resterete più soddisfatti.