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<b>Contiene spoiler!</b>
Non avevo grandissime aspettative prima di guardare questo film, visto che avevo letto diversi pareri negativi.
E invece l'ho adorato. Ma capisco anche il punto di vista di chi non l'ha apprezzato, visto che stravolge ogni sicurezza che il finale della stagione ci aveva dato. Ma partiamo con ordine.

Inizia il film. Siamo di nuovo nella cittadina di Mitakihara, ma c'è subito qualcosa che stona. Le cinque maghette sono vive e vegete, e combattono insieme - felici ed affiatate - come se niente fosse successo. Si potrebbe pensare ad una sorta di universo parallelo, se ogni tanto non ci fosse qualche riferimento che come una nota stonata rompe l'armonia di questa situazione perfetta. La prima a capirlo è ovviamente Akemi Homura, colei che da sempre è la vera protagonista dell'anime (altro che Madoka!). Capisce per prima cosa di essere intrappolata insieme alle altre in una sorta di illusione causata dal labirinto di una strega, e questo apre a numerosi quesiti: come è possibile che ci sia una strega, visto che Goddess Madoka ha annullato la loro esistenza? Allora tutto quello che c'è intorno a lei è una finzione? Quindi Madoka non è davvero con loro? Ma soprattutto, chi è la strega? Dapprima i sospetti cadono su Bebe, vero nome di Charlotte, diventata mascotte di Mami (ironia della sorte) ma in realtà lei è innocente, e l'identità della vera colpevole è chiara fin da subito, non solo perché è spoilerata nell'opening (unico vero passo falso degli sceneggiatori), ma chi altri poteva avere un così forte desiderio di vivere in una realtà finalmente felice in cui esiste Madoka, se non la stessa Homura? Quando Akemi lo capisce, e Bebe e Miki (da aiutanti della dea) spiegano tutto alle altre maghette (a parte Madoka, che non ricorda di essere giunta lì per salvare Homura), la verità si palesa attraverso Kyubey: nella realtà, il ciclo della Soul Gem di Homura si è esaurito e gli incubator - per studiare il processo per il quale le Soul Gem si estinguono - intrappolano la gemma prima che l'anima possa essere salvata dalla dea chiamata Kaname Madoka attraverso la cosidettà "Law of Cycles". L'anima di Homura è quindi intrappolata, non può essere né salvata da Madoka, né "evolversi" in strega: per questo, si ripiega su se stessa, creando l'illusione di un'intero micro-cosmo al suo interno, nel quale sono attirate le altre mahou shoujo. Lo scopo degli incubator è poter catturare Goddess Madoka per intrappolare la sua inestinguibile fonte di energia, ma tutte combattono contro questo malefico proposito. Homura, diventata ormai strega, non vuole Madoka sia utilizzata di nuovo dagli incubator, per questo preferisce vivere in eterno in disperazione, piuttosto che rivelare il segreto di Madoka e ciò per cui lei si è sacrificata. Ma, nonostante tutto, le ragazze uniscono la loro forza e riescono ad uscire fuori dall'illusione, sconfiggendo la strega: compare così la Dea Madoka, giunta a liberare infine l'anima di Homura portandola con sé. Ed è qui che avviene il vero colpo di scena: dalla soul gem di Homura, che dovrebbe essersi esaurita, si sprigiona un'emozione ancora più forte della disperazione... l'amore. Seguendo questo sentimento, Homura cattura Madoka, riportandola nella realtà e riscrivendo la realtà stessa. Ma se alla fine della serie Madoka lo aveva fatto per salvare dalla disperazione tutte le mahou shoujo, le motivazioni di Homura sono diverse: a lei non importa delle altre maghe, l'unica cosa che vuole è salvare Madoka dalla sua solitudine infinita, ma per fare questo va contro i suoi stessi desideri e distrugge così la realtà che lei così faticosamente aveva creato. Se Madoka è una Dea, allora Akemi Homura si trasforma così in un Diavolo. Nella nuova realtà, sono tutte tornate in vita, non solo Madoka, ma anche Miki Sayaka e Bebe. Ma Madoka nel suo inconscio sa di essere nel posto sbagliato, sa di essere una dea, ma quando il ricordo sta per riaffiorare, Homura è lì ad impedirlo. Ma sa che non potrà durare per sempre, e che Madoka presto ricorderà tutto e, quando lo farà, non potrà che considerare Homura sua nemica.
Non ci sono controsensi nelle motivazioni di Homura, come qualcuno ha detto: perché tutto quello che lei ha fatto - dalla prima fino all'ultima puntata - l'ha sempre fatto solo ed esclusivamente per amore di Madoka, per salvarla. Quindi, anche se è dovuta andare contro la sua volontà, anche se ha dovuto riscrivere le leggi dell'universo, anche se si è dovuta sacrificare trasformandosi in demone, lei rimane sempre fedele a se stessa e ai suoi propositi: salvare la persona che ama. Come non trovare superbo un epilogo del genere?

Certo, da fan di Homura dispiace che sia sempre lei a dover soffrire e a dover sacrificarsi, ma sono convinta che questo non faccia altro che rendere migliore il suo personaggio, più complesso rispetto a quello di Madoka che è la tipica eroina pura e giusta. E poi non è nemmeno detto che questa sia la fine, visto che la storia apre ad un possibile seguito, anche perché il quesito principale che sorge nella nuova realtà è: cosa succede alle soul gem delle mahou shoujo quando si esauriscono, ora che non c'è più la dea Madoka a salvarle?

Sul comparto grafico non c'è molto da dire, a parte che è in linea con i film precedenti, se non superiore, quindi è una gioia per gli occhi, un livello qualitativo eccelso che raramente si riscontra in opere del genere.