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Allora. Se non fossi una persona particolarmente curiosa e non fossi interessata ad assaporare tutto l'arco cromatico o quasi che la vasta gamma degli anime comporta, probabilmente "Neon Genesis Evangelion" non lo avrei mai visto. Infatti, nel primo momento in cui ho associato il nome dell'anime ai mecha, li ho prontamente riassociati a flash che avevo in mente: anime degli anni '80 che avevano come protagonisti scatoloni squadrati di cartone e poliuretano che si trasformavano ed emettevano laser dagli occhi. Nononononononono. No.
Ma poi mi sono informata meglio e ho letto che gente ormai più che trentenne e non solo si è spappolata il cervello cercando di capire gli oscuri segreti che conteneva questo anime. Tesi di laurea, saggi e urla convulse mi hanno spinto a domandarmi se io, piccola donnina insignificante, sarei riuscita a capirci qualche cosa in tutti questi intricati misteri, e se fossi riuscita a districarne qualcuno come fece un certo Ale "il figo" Magno con la sua spaduncola. Così, armata di buona volontà e posta sulla mia seggiola a ruotine, mi sono cuccata tutti i meravigliosi (ma davvero?) episodi.

Allora. No. Com'è possibile? Davvero c'è della gente seria che condivide il mio ossigeno che crede che questa storia abbia misteri dietro? Allora, la questione psicologica ci sta tutta. Shinji con i suoi complessi di inferiorità dati dalla morte della madre e dall'allontanamento del padre, Asuka e la sua arroganza messa a scudo e infine Rei, usata come un manichino per i progetti poco legati allo stile del comandante Ikari. Ma io davvero tutti questi problemi che la gente si fa io non me li sono posta. Ovviamente ci possono essere ancora dei microscopici dubbi che aleggiano, ma per il resto la storia mi sembra bella che conclusa.
Shinji, sebbene sia un ragazzino problematico - anche se devo dirla tutta a volte un bel calcio nelle gengive glielo avrei dato -, ha solo quattordici anni e vive una fase dove la crisi di identità è all'ordine del giorno. Poi, diciamocelo, se tua madre rimane inghiottita da un robottone e tuo papi è un sadico che ti chiama solo quando gli fai comodo, qualche complessino me lo farei pure io, eh! Ma in sé e per sé non è un personaggio da buttare via, anzi forse è l'unico che mostra umanità e coraggio quando serve. Che riesce, sebbene le sue debolezze, a fare del suo meglio e vincerle passettino dopo passettino. E' forse l'unico personaggio che abbia mai visto che si avvicina di più alla concezione umana e che ha una vera e propria evoluzione. Un po' come noi.
Asuka non mi piace. Sebbene molti pensino che lei e Shinji abbiano una relazione io non sono dello stesso parere. Che poi ci sia la base per una futura relazione, questo non mi è dato sapere, ma ora come ora, che tra i due sia nato qualche cosa, lo escludo. Ragazzina frivola e altezzosa, con il rimorchiatore pieno di ricordi legati a un'infanzia infelice, lei è solo un personaggio soprammobile e insignificante. Insomma mi sta sulle...
Rei mi piace di più. Sebbene si esprima a monosillabi, possiede dei veri sentimenti che invece in Asuka non ho visto. A mio parere non c'è bisogno di parlare troppo per farsi capire. Un cane di certo non ti urla che ha fame e che ti vuole mangiare la gustosa fetta di pizza all'aglio, funghi, sottaceti, topi morti e maionese che hai in mano, ma lo capisci comunque, vero? Che brutto paragone. Talvolta nel suo sguardo a mezz'asta ho scoperto più di quanto una persona a sole parole possa dire. E già mi basta. Combattuta tra il fatto che può reincarnarsi ma allo stesso tempo teme di morire, mi dimostra quanto a dir il vero lei sia umana.

Per quanto riguarda le stranezze di questo anime, beh, ce ne sono a palate, e starle a elencare tutte sarebbe un suicidio. Quindi guardatevi l'anime che fate prima.

Ultima considerazione che voglio dare e che mi sembra più che d'obbligo. Anzi penultima. Prima di tutto mi chiedo: "Ma che strana concezione del sesso hanno i giapponesi?" Non lo so, questo è un dilemma che mi assalirà sempre e me lo porterò nella tomba. Perché anche qui, altro che messaggi subliminali della Disney, ci sono dei riferimenti che mi lasciano un po' basita. 'Occhei' la fase di sviluppo di Shinji, ci sta (che si 'spipetti' in diretta forse un po' meno), la conosciamo, ma le donnine di quattordici anni con una sesta di reggiseno, tutine aderenti e stereotipate stile bambole gonfiabili... eccessive. E che ti aspettavi, direte voi? E' vero. Ma allora perché fare un anime di monito contro gli otaku se poi li spingi a diventarlo ancora di più? Non lo so ancora.

Ultima (lo prometto) cosa da dire. La tetralogia di film è staccata dalla serie reale. Fatta così, su due piedi, come i funghi in autunno. Non fatevi problemi a capire il nesso con la serie originale, perché non ce l'ha. Quindi se vi siete fatti tutti i complessi freudiani su come mai il robottone si sia messo a mangiare vostra nonna e non a fare il riposino pomeridiano, beh, signori e signore, non è un problema vostro. Perché di 'zenzu nu ce laaa'. Perché se voi volete 'trovareeee un zenzu a questa vitaaa'... beh, allora cavolacci vostri, ma non venite a piangere dalla mamma allora. Perché se poi non vi siete stupiti di vedere quattordicenni con la sesta, robottoni umanoidi che gironzolano allegramente tra le città con i loro tutu rosa, brodini primordiali, Godzilla con la cresta e musiche classiche buttate lì 'coio coio', beh, allora cosa vi stupite ora, dico io!
Quindi regalo un 6 'scrauso'. Ma solo perché tifo per Shinji, va bene?
Mi ritiro. Aiò!