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Si capisce immediatamente, guardando "Neon Genesis Evangelion", che si tratta di un prodotto di un altro livello. Non è solo per una questione di cura dei disegni, che sono veramente di altissima qualità ancora adesso, ma per una questione di eleganza intrinseca: il ritmo solenne ma non lento, le ambientazioni mastodontiche, la cura maniacale per i dettagli, il citazionismo... tutto sì unisce per dare vita a un anime dai caratteri "autoriali" (anche se per metà della serie sembra si parli solo di robottoni giganti contro mostri).

Nonostante infatti l'apparente infantilità delle situazioni trattate, "Neon Genesis Evangelion" si dimostra fin da subito ben più cupo e complesso di quanto non appaia. L'intero anime parla della sfida di un ragazzo contro la sua passività nell'affrontare la crudeltà del mondo e degli altri. Alcuni credono che la situazione iniziale del protagonista, Shinji, e la sua evoluzione siano una rappresentazione dell'otaku medio giapponese, recluso e inetto socialmente. In realtà è questo, ma è anche molto di più. Si parla di come le barriere dell'animo (A.T. Field), che ognuno di noi possiede, siano indispensabili per formare la nostra personalità, il nostro io, e di come annullandole (annullando tutte le (in)sofferenze e incomprensioni che generano) si annullerebbe e si confonderebbe anche la nostra coscienza. Si parla di come ogni personalità è diversa quando vista da un altro individuo dotato di A.T. Field, e che dallo scontro di queste visioni nasce il rapporto umano. Un rapporto imperfetto, talvolta violento e spaventoso, ma che contiene qualcosa di misterioso e meraviglioso.

Capendo questo, diventa ovvio come la seconda metà dell'anime sia di gran lunga quella più interessante, dove i dettagli che riguardano la psiche dei personaggi vengono messi a nudo in tutta la loro spietata crudezza. Il culmine lo raggiungono gli ultimi due episodi, di una bellezza bruta, teatrale e sperimentale, che portano il medium dell'animazione a nuovi livelli comunicativi. Purtroppo non tutti hanno apprezzato questa svolta così radicale e quindi sono arrivati i film di "Evangelion", che riprendono il progetto di perfezionamento dell'uomo da un punto di vista "esterno". Questi remake degli episodi originali sono veramente eccessivi e di cattivo gusto, con un'esagerazione grafica piuttosto fastidiosa, e ne consiglio la visione solo per curiosità e completezza. Il nuovo finale, più ambiguo ma comunque in linea con l'anima della serie, non snatura l'opera. Semplicemente viene a mancare quella "eleganza brutale" che contraddistingue l'opera originale, in favore di un po' di azione, esplosioni (e fin qui poteva ancora starci), simboli cabalistici 'tamarrati' dalla CG, cose strane che accadono in successione, aggiunta di elementi che, più che misteriosi ma sensati come nella serie originale appaiono solo 'randomici' e pretenziosi, vagine che si aprono sui mecha e musiche allegre in situazioni apocalittiche.

La serie originale rimane e credo rimarrà uno degli anime più belli che abbia mai visto, con una capacità di racconto dei personaggi che non ha eguali in tutta l'animazione giapponese. Consigliatissimo a tutti coloro che cercano qualcosa di più ambizioso del solito.