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L'unica parola (spesso usata a sproposito) che mi viene in mente per Eden è "capolavoro".
Si potrebbe definire una storia di fantascienza, ma ciò sminuirebbe il finissimo lavoro di caratterizzazione dei tanti personaggi che animano questo "endless world"; tutti hanno una storia da raccontare in questa opera che vive di una trama principale (il virus) che si va a intrecciare con tutte le sottotrame (davvero troppe per citarle tutte) fino a creare una stupenda intessitura che ci conduce verso il bellissimo finale. Fare un riassunto degli accadimenti è impossibile, e sarebbe anche un torto all'impegno che l'autore ha profuso nel creare una storia tanto articolata e "viva".
Anche dal lato squisitamente tecnico Eden non delude: il disegno è pulito e preciso senza inutili esibizioni di tecnica, il design dei mecha, delle creature e dei mezzi di trasporto è perfetto e la costruzione delle tavole è sempre chiara; ma non per questo la dinamicità ne risente, anzi, basta vedere qualche scena d'azione per cancellare qualsiasi dubbio sulla funzionalità dello stile di Endo nelle scene più concitate.
Si potrebbero inoltre scrivere fiumi di parole sugli argomenti trattati in Eden (guerra, criminalità, Dio, amore in tutte le sue forme, perdono, vendetta, evoluzione, ecc), ma vi basti sapere che sono tutti trattati con cognizione di causa e l'autore non dà mai un unica visione arrogandosi il diritto di pensare cosa è giusto, ma ogni personaggio ha una diversa idea che vi troverete a condividere, oppure a capire ma non approvare o ancora a rifiutare fermamente.
Per concludere: lettura consigliata a tutti, inquanto quest'opera è al di sopra dei generi; brilla di luce propria e induce a pensare con la propria testa, cosa rara negli ultimi tempi.