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8.0/10
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Una storia breve spesso corre il rischio di cadere nella banalità, un errore comune che nasce dal desiderio del mangaka di affrontare troppi argomenti, senza riuscire poi a presentarli al meglio o finire col far rimanere bozze idee di per sé buone ed efficaci, ma che avrebbero dovuto essere sviluppate e ampliate in modo più accurato e con attenzione, spazio e tempo maggiori. Insomma, il classico metter troppa carne a cuocere!
In "Spicy Pink" Wataru Yoshizumi non cade in questa svista, ma al contrario crea una serie di situazioni divertenti e piacevoli che regalano il buonumore a chi legge e a chi le vive in prima persona.
Il manga è frizzante, spiritoso e romanticamente spassoso. L'autrice è abile nel mostrarci i diversi aspetti del suo lavoro e del mondo dei fumettisti che non è certo semplice né "tutto rose e fiori" come molti ritengono. Dopotutto "Non è tutto oro quel che luccica".

La protagonista Sakura ha ventisei anni, è un’autrice di shoujo manga che non ha ancora raggiunto il pieno successo e l'affermazione e, cosa ancor più importante, è single con un'unica relazione importante alle spalle avuta con un compagno di università. Qualcosa di inconcepibile per una mangaka che dovrebbe far sognare i lettori con il racconto delle sue storie d'amore, come le fa notare l'amica e collega Misono. Con queste parole su cui riflettere, Sakura viene quindi convinta ad andare ad un goukon, un classico appuntamento al buio, o più propriamente di gruppo, tra dottori e mangaka.
Qui incontra il brillante chirurgo estetico Koreda Iku, 30 anni, che dopo un approccio non comune e non apprezzato dalla donna (le dà alcuni consigli su possibili interventi di bellezza) e altri incontri/scontri casuali riesce a strapparle il numero di telefono.
Sfogliando le pagine, oltre a sentire la propria di risata sembra quasi di udire anche quella dell’autrice, che deve essersi senz’altro divertita nel descrivere i sentimenti e le reazioni esilaranti di Sakura ogni volta che all’inizio si trova ad incontrare, quasi come punizione divina, l’odiato e antipatico uomo guarda caso nei momenti più imbarazzanti e meno opportuni.
A questo punto devo però sottolineare una carenza da parte dell’autrice. Con il passare del tempo e il graduale trasformarsi del rapporto tra Sakura e Iku il passaggio sembra in ultima analisi radicale. All’inizio la quasi totale indifferenza tra i due si trasforma in un’amicizia e un legame-approccio confidenziale, ma nulla che lasci pensare all’amore. Per questo alla fine, nonostante ci sia il lieto fine a cui ogni lettore vorrebbe assistere, si rimane quasi perplessi sul come ci sia arrivati, come abbia fatto un sentimento a sbocciare così tutto ad un tratto. Non mancano i colpi di scena, il ritorno sotto i riflettori dei soliti ex a rompere le uova nel paniere, uniti a frammenti di vita quotidiana e malintesi tutti fattori indispensabili per aprire gli occhi ai protagonisti sui reciproci sentimenti.

Spicy Pink è senz’altro un piccolo romanzo rosa per l’appunto aromatizzato e reso piccante dall’approccio fresco e originale e dal punto di vista nuovo.
Nessuna critica e nulla da dire sui disegni e la grafica, davvero curati e ben realizzati. Ogni tanto fa bene al cuore e alla mente vedere un’eroina priva di quella bellezza artificiale e appariscente che colpisce subito l’occhio del protagonista maschile, con una personalità determinata e interessante, quel cipiglio deciso e smaliziato di stampo decisamente anti Mary-Sueiano.

Il mio voto sarebbe stato un 8.5, ma non potendo darlo ho preferito non sbilanciarmi più del dovuto, scegliendo di dare un voto pieno piuttosto che uno arrotondato per eccesso.
Lettura consigliata in definitiva a chi cerchi qualcosa per passare in modo piacevole qualche ora col sorriso sulle labbra.