Recensione
Bleach - Memories of Nobody
5.0/10
Matte
-
Evvai! il primo film di Bleach, ma andiamo con ordine. Prima di tutto, un breve riassunto.
Kurosaki Ichigo è un ragazzo un po' strano, in quanto sin dalla più tenera età gli è consentito di vedere i morti. Posta tale premessa, invero piuttosto degna di un romanzo di Isabel Allende piuttoso che di uno shounen all'ennesima potenza - quale Bleach è, il nostro fragolino (questo il nome di Ichigo tradotto letteralmente) scopre l'esistenza di un mondo parallelo a quello dei viventi, i cui signori e giudici, gli shinigami (ovverosia, Dèi della morte) reggono curandosi di impedire l'intromissione degli spiriti dei molti malvagi (gli hollow) nelle questioni umane. Dopo una serie di eventi più o meno rocamboleschi, il prode fragolino diventa uno Shinigami sostituto... inutile dire che questo lo caccia in un mare di guai, costringendolo a condurre (e vincere) una lotta per la sopravvivenza propria e della maestra (amica e qualcosa di più) Rukia. Tirando corto, in omaggio ai più classici Shounen, il nostro Kurosaki impara a controllare i propri poteri di Shinigami rivelandosi un vero e proprio fenomeno, tanto da essere finalmente accolto dagli shinigami convenzionali alla loro stregua...
"Memories of Nobody", seguendo il solito, pessimo vizio tratti da serie tratte da fumetti (vedi "I Cavalieri dello Zodiaco") si colloca in un momento imprecisato della timeline regolare. Presumo sia alla conclusione della seconda serie - visto che Rukia è tornata sulla Terra e che Ichigo controlla senza problemi i suoi spaventosi poteri di Shinigami. E visto che di Abarai Renji non si vede traccia, quantomeno nella prima mezz'ora.
Durante la più classica missione Anti-Hollow, il dinamico duo si imbatte in un gruppo di anime molto strane, in realtà spiriti perdutisi durante il viaggio dal regno dei vivi a quello dei morti: in tale circostanza, fanno la conoscenza di una stranissima Shinigami, Senna - strana nel senso che degli Shinigami possiede ogni potere, Zampakutu (una specie di spada magica, peculiare per ogni shinigami) compresa, pur non appartenendo a nessuna delle 13 compagnie di Shinigami. Nel frattempo, sta avvenendo un fenomeno molto strano: il mondo dei vivi e quello dei morti sono fra loro eccezionalmente collegati da una specie di tunnel astrale.
Preda ovviamente del cattivone di turno, tale Ganryu, e della sua squadra di pseudo Shinigami, o per meglio dire di Shinigami rinnegati, gli Obscuros. Questo il plot di base: ovviamente il seguito è abbastanza convenzionale. Ganryu cerca di mettere le zampe su Senna, ed i nostri prodi cercano di impedirglielo...Ovviamente, Kurumada docet, per salvare Senna ci sarà il più classico limite di tempo, passato il quale Ganryu avrà vinto ed il nostro mondo, e quello delle anime, passeranno grossi, enormi guai...
Insomma, film convenzionale se ce n'è uno di una storia convenzionale se ce n'è una... il che non rappresenta necessariamente un male, beninteso, ma che impone alcune riflessioni, ahimé affatto piacevoli.
Una storia di livello non eccelso, per giustificare sé stessa, deve cercare di costruirsi una sua certa validità tecnica. E' la solita storia, sin da quando Michael Bay fece il crac con "The Rock", imponendo una regia invero azzeccata ed emozionante e salvando così una storia sciatta a dir poco. Purtroppo, lo studio Pierrot - che dopo aver curato la serie TV è incaricata anche di questo film, riesce nella discutibile impresa di produrre un film qualitativamente inferiore rispetto alla serie TV originale. Anzi: vi anticipo subito che, in più di un'occasione, il confronto è assolutamente imbarazzante, vedendo uscire le puntate più importanti della serie originale vincenti ed alla grandissima... Il colore è ignobilmente piatto, le animazioni legnose, il chara realizzato con i piedi. Non solo! Molti personaggi sono orribilmente semplificati, e stravolti nelle proporzioni, risultando talora quasi irriconoscibili - Ichigo in primis. Le animazioni mancano di frames, e questo - negli scontri che rappresentano il perno di Bleach, si fa parecchio sentire. Addirittura imbarazzanti alcune scene, in cui si "ammirano" personaggi incollati sullo sfondo (anzi, parte integrante dello sfondo) ed altri ancora le cui animazioni sono limitate alle braccia od alle gambe in perfetto stile Fred Flintstone... solo che lì si parla di un cartone degli anni '60...
Aggiungiamo, e si va dalla padella nella brace, che la regia - convenzionale certo, ma anche ben curata, della serie TV segna il passo,sostituita da una NON-regia, degna dei peggiori film di Boldi e De Sica.
Per quanto riguarda altri dettagli, come la costruzione della storia e dei dialoghi, preferisco sospendere il discorso, in quanto già l'originale certo non brillava a tal proposito. Riguardo alla cosa più importante in uno shounen del genere, i duelli, certo non siamo alla bellezza assoluta di quanto visto nella serie TV, e meglio ancora al fumetto. Anzi, sono appena passabili proprio per la sostanziale carenza nelle animazioni. D'altro canto, a differenza di tanti altri film tratti da serie e come tali fuori continuity, riesce ad essere passabilmente coerente con i rapporti di forza ben noti. Ovverosia, non ci troviamo con personaggi che diventano improvvisamente ed incomprensibilmente brocchi dopo essere stati di una potenza spaventosa durante tutta la serie. Piuttosto, fatta eccezione per Gouren, proprio una delle caratteristiche peculiari di Bleach - la caratterizzazione spiccata degli antagonisti, lascia il tempo che trova... e non è affatto un bene!
Per farla breve, un anime insufficiente sotto tutti e proprio tutti i punti di vista, incapace di emozionare e di divertire. Only for fans... che potranno alzare di un paio di punti il voto qui dal sottoscritto propinato - ovverosia un 5 pieno.
Kurosaki Ichigo è un ragazzo un po' strano, in quanto sin dalla più tenera età gli è consentito di vedere i morti. Posta tale premessa, invero piuttosto degna di un romanzo di Isabel Allende piuttoso che di uno shounen all'ennesima potenza - quale Bleach è, il nostro fragolino (questo il nome di Ichigo tradotto letteralmente) scopre l'esistenza di un mondo parallelo a quello dei viventi, i cui signori e giudici, gli shinigami (ovverosia, Dèi della morte) reggono curandosi di impedire l'intromissione degli spiriti dei molti malvagi (gli hollow) nelle questioni umane. Dopo una serie di eventi più o meno rocamboleschi, il prode fragolino diventa uno Shinigami sostituto... inutile dire che questo lo caccia in un mare di guai, costringendolo a condurre (e vincere) una lotta per la sopravvivenza propria e della maestra (amica e qualcosa di più) Rukia. Tirando corto, in omaggio ai più classici Shounen, il nostro Kurosaki impara a controllare i propri poteri di Shinigami rivelandosi un vero e proprio fenomeno, tanto da essere finalmente accolto dagli shinigami convenzionali alla loro stregua...
"Memories of Nobody", seguendo il solito, pessimo vizio tratti da serie tratte da fumetti (vedi "I Cavalieri dello Zodiaco") si colloca in un momento imprecisato della timeline regolare. Presumo sia alla conclusione della seconda serie - visto che Rukia è tornata sulla Terra e che Ichigo controlla senza problemi i suoi spaventosi poteri di Shinigami. E visto che di Abarai Renji non si vede traccia, quantomeno nella prima mezz'ora.
Durante la più classica missione Anti-Hollow, il dinamico duo si imbatte in un gruppo di anime molto strane, in realtà spiriti perdutisi durante il viaggio dal regno dei vivi a quello dei morti: in tale circostanza, fanno la conoscenza di una stranissima Shinigami, Senna - strana nel senso che degli Shinigami possiede ogni potere, Zampakutu (una specie di spada magica, peculiare per ogni shinigami) compresa, pur non appartenendo a nessuna delle 13 compagnie di Shinigami. Nel frattempo, sta avvenendo un fenomeno molto strano: il mondo dei vivi e quello dei morti sono fra loro eccezionalmente collegati da una specie di tunnel astrale.
Preda ovviamente del cattivone di turno, tale Ganryu, e della sua squadra di pseudo Shinigami, o per meglio dire di Shinigami rinnegati, gli Obscuros. Questo il plot di base: ovviamente il seguito è abbastanza convenzionale. Ganryu cerca di mettere le zampe su Senna, ed i nostri prodi cercano di impedirglielo...Ovviamente, Kurumada docet, per salvare Senna ci sarà il più classico limite di tempo, passato il quale Ganryu avrà vinto ed il nostro mondo, e quello delle anime, passeranno grossi, enormi guai...
Insomma, film convenzionale se ce n'è uno di una storia convenzionale se ce n'è una... il che non rappresenta necessariamente un male, beninteso, ma che impone alcune riflessioni, ahimé affatto piacevoli.
Una storia di livello non eccelso, per giustificare sé stessa, deve cercare di costruirsi una sua certa validità tecnica. E' la solita storia, sin da quando Michael Bay fece il crac con "The Rock", imponendo una regia invero azzeccata ed emozionante e salvando così una storia sciatta a dir poco. Purtroppo, lo studio Pierrot - che dopo aver curato la serie TV è incaricata anche di questo film, riesce nella discutibile impresa di produrre un film qualitativamente inferiore rispetto alla serie TV originale. Anzi: vi anticipo subito che, in più di un'occasione, il confronto è assolutamente imbarazzante, vedendo uscire le puntate più importanti della serie originale vincenti ed alla grandissima... Il colore è ignobilmente piatto, le animazioni legnose, il chara realizzato con i piedi. Non solo! Molti personaggi sono orribilmente semplificati, e stravolti nelle proporzioni, risultando talora quasi irriconoscibili - Ichigo in primis. Le animazioni mancano di frames, e questo - negli scontri che rappresentano il perno di Bleach, si fa parecchio sentire. Addirittura imbarazzanti alcune scene, in cui si "ammirano" personaggi incollati sullo sfondo (anzi, parte integrante dello sfondo) ed altri ancora le cui animazioni sono limitate alle braccia od alle gambe in perfetto stile Fred Flintstone... solo che lì si parla di un cartone degli anni '60...
Aggiungiamo, e si va dalla padella nella brace, che la regia - convenzionale certo, ma anche ben curata, della serie TV segna il passo,sostituita da una NON-regia, degna dei peggiori film di Boldi e De Sica.
Per quanto riguarda altri dettagli, come la costruzione della storia e dei dialoghi, preferisco sospendere il discorso, in quanto già l'originale certo non brillava a tal proposito. Riguardo alla cosa più importante in uno shounen del genere, i duelli, certo non siamo alla bellezza assoluta di quanto visto nella serie TV, e meglio ancora al fumetto. Anzi, sono appena passabili proprio per la sostanziale carenza nelle animazioni. D'altro canto, a differenza di tanti altri film tratti da serie e come tali fuori continuity, riesce ad essere passabilmente coerente con i rapporti di forza ben noti. Ovverosia, non ci troviamo con personaggi che diventano improvvisamente ed incomprensibilmente brocchi dopo essere stati di una potenza spaventosa durante tutta la serie. Piuttosto, fatta eccezione per Gouren, proprio una delle caratteristiche peculiari di Bleach - la caratterizzazione spiccata degli antagonisti, lascia il tempo che trova... e non è affatto un bene!
Per farla breve, un anime insufficiente sotto tutti e proprio tutti i punti di vista, incapace di emozionare e di divertire. Only for fans... che potranno alzare di un paio di punti il voto qui dal sottoscritto propinato - ovverosia un 5 pieno.
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