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10.0/10
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Hunter X Hunter è un manga di Yoshihiro Togashi che vede la luce nel 1998, otto anni dopo il suo più famoso e fortunatissimo Yu degli Spettri, tre anni dopo gli esperimenti fatti con level E.

Trama a parte, credo che per chi abbia letto Yu degli spettri e Level E, non ci sia davvero altro da aggiungere. Proprio per questo personalmente mi è dispiaciuto aver letto Level E a posteriori, perchè se avessi seguito in ordine le opere di Togashi, arrivato a leggere poche pagine di Hunter x Hunter avrei pensato "Ecco, tutto torna, Togashi non poteva che arrivare a questo".
Hunter x Hunter infatti, altro non è che la chiarissima estensione naturale del filo che lega due grandi titoli quali Yu degli spettri e Level E.

Sembra strano dover fare una mezza recensione di queste altre due opere, ma per chi non li conoscesse, Yu degli spettri è un manga di combattimento mainstream, genericamente alla Dragonball ma che a tratti si rivela anche abbastanza ragionato. Parla delle vicende di Yusuke Urameshi, ragazzo istintivo e testa calda che si ritrova coinvolto con il mondo degli spiriti, e insieme a lui troviamo Kazuma Kuwabara, inseparabile compagno d'infanzia di Yusuke un po' tonto ma di gran cuore, Hiei, spietato demone assassino dall'animo glaciale, e Kurama, demone estremamente intelligente, gentile e amichevole ma anche freddo e calcolatore.
Level E narra invece le vicende di un eccentrico alieno giunto sulla terra, che vi permane per puro gusto di intrattenimento, a causa della quale finisce ogni volta per coinvolgere persone che non c'entrano nulla e combinare casini. Dal canto suo è un manga molto sperimentale, che riprende e approfondisce alcuni aspetti un po' "fuori tema" che stavano cominciando a vedere la luce in Yu degli spettri, e che è contraddistinto dal non seguire una storia lineare, ma più storie che si susseguono senza il vincolo di dover essere strettamente collegate tra di loro, e che toccano i generi più disparati e fantasiosi, quasi scelti a piacere.
Insomma dopo essersi sbizzarrito con level E, Togashi torna a costruire una storia in cui lo spirito di entrambe le due opere si fonde e si completa, finendo quasi accidentalmente a creare un capolavoro.

Hunter x Hunter comincia con Gon, ragazzino dalla disarmante ingenuità, sempre diretto e con un istinto fuori dal comune, che vuole superare l'esame per diventare Hunter: un titolo estremamente ambito che contraddistingue una strettissima cerchia di individui che per lavoro vanno a caccia di tesori, ricercati, animali, luoghi inesplorati, misteri, chi più ne ha più ne metta.
Gli Hunter sono una classe eccelsa di professionisti minuziosamente selezionati ed estremamente privilegiati a livello sociale, riguardo per esempio la possibilità di accedere ad informazioni riservate, o la possibilità di viaggiare e fare soldi.
Insomma un Hunter ha il privilegio di poter fare un po' quello che gli pare, e il padre di Gon divenne a suo tempo un Hunter abbandonando il figlio ancora in fasce. L'obbiettivo di Gon è proprio quello di entrare nel mondo del padre, per avere la possibilità di conoscerlo meglio, e in ultimo, di trovarlo.
Ma diventare Hunter sembra essere la cosa più difficile del mondo, ed ecco che Gon, accompagnato da Killua, che proviene da una famiglia di assassini, Leorio, un po' tonto ma di buon cuore, e Kurapika, estremamente intelligente, gentile ma anche freddo e calcolatore, si troverà ad affrontare prove su prove su prove, subdole e minuziosamente ingegnate allo scopo di testare ogni parametro fisico e mentale dell'esaminando per stabilire se quest'ultimo possieda le carte in regola per essere definito un Hunter.

Comincia in questo modo, ma un po' come in Level E, Hunter x Hunter è destinato a cambiare e cambiare, a dar sfogo a tutta la vena creativa di Yoshihiro Togashi, e nonostante tutto, un po' come in Yu degli spettri si manterrà sempre sul genere di combattimento, che però verrà presto spinto in un ambito molto più di nicchia che diventerà sempre più ragionato e strutturato in modo sempre più complesso.
Difatti si può dire che il punto forte di Hunter x Hunter, assieme alla creatività dell'autore, sia proprio la ricerca della complessità all'interno del mainstream. Chiariamolo innanzitutto, Hunter x Hunter non è un titolo per bambini, sebbene i protagonisti lo siano, poiché l'ambiente in cui si essi si muovono è sempre molto adulto, mostrato nudo e crudo così com'è, e il modo in cui viene costretta la testa del lettore a seguire ogni volta i ragionamenti, seppure appassionanti, sempre estremamente elaborati, dei personaggi, lo rende senza dubbio un manga che esige una certa maturità da chi lo legge.
E quindi ci ricolleghiamo al punto forte del manga, perchè in Hunter x Hunter niente è quello che sembra, ma ogni cosa deve di volta in volta essere maniacalmente valutata e ogni singola azione decisa di conseguenza. Nulla viene mai lasciato al caso, ma prende parte ad una ragnatela di dettagli molto più estesa e molto più elaborata.

E alla fine risulta davvero divertente ed efficace vedere i personaggi crescere in questo strampalato ambiente, chiedersi come se la caveranno di volta in volta, imparare a riconoscere gli schemi di ragionamento di ognuno e capirne la mentalità, e seguire lo sviluppo di ognuna delle loro vicende personali.

Hunter x Hunter è un manga di combattimento, un manga ragionato, un manga in cui ci viene mostrato un mondo dettagliatissimo e al tempo stesso sempre più strano, un manga in cui di volta in volta non c'è mai solo un filo principale se non accompagnato da diverse sottotrame, un manga in cui si segue la crescita personale e spesso travagliata dei personaggi, un manga tremendamente creativo, un manga che non appena pensi che una cosa cominci ad essere scontata, ti stupisce cambiando completamente la faccia del manga stesso.
Il filo che partiva da Yu degli spettri passando per level E, ha senza dubbio condotto Togashi ad uno dei migliori shounen attualmente in circolazione.