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4.0/10
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Che dire, ottimo inizio e pessimo sviluppo. Per riassumere quest'opera penso che si possa parlare in questo modo.

La trama, come già detto più e più volte, parla di questi ragazzi (nota bene, sempre adolescenti eh, raramente troviamo anche qualche vero e proprio veterano dall'aspetto anziano in questo tipo di opere) dotati di potere speciale, sotto il soldi di un'organizzazione -Eden- che, dapprima, pare quasi il baluardo incrollabile e splendente di una giustizia suprema, per poi esser scoperta come tutt'altro che giusta, bensì una sorta di insidioso ed intricato complottista dalla dubbia morale, cui intento -comunque ben poco misericordioso o giusto- cambia in continuazione. Penso di non aver mai letto un manga più lunatico e schizofrenico di questo. Lotte tra persone che dapprima si odiano, ed odiandosi collaborano divenendo grandi amici poco dopo. Nemici che provano ad ammazzarti e cinque secondi dopo, con motivi che saltan fuori quasi forzatamente, si parano innanzi al protagonista di turno come il miglior Piccolo per difenderlo, ma non finisce qui; l'amico di prima? Colui che è stato perdonato torna ad esser un efferato nemico, per poi tornare ancora nel gruppo! Gente che ha commesso abomini si trova ad esser riaccettato come se nulla fosse, penso che una frase adatta da fra pronunciare a tali personaggi possa essere "Mi hai rovinato la vita? Massì, due fuochi d'artificio e si torna amici, tanto poi scoprirò che non eri tu o in realtà era un inganno e volevi salvarmi senza nemmeno conoscermi!".
Ma notare bene, questo turbinio insensato di alleanze e lotte -spesso messe solo come tappabuchi per probabile assenza di idee- non è certo il solo punto negativo di questa "opera", che ormai seguo solo per vedere a che punto vuole arrivare!

I personaggi sono di quanto più banale mai visto, copie trite e ritrite di antieroi, soggetti fuori dal mondo, pervertiti, arroganti ragazzetti o le semplici figure troppo buone per esser effettivamente verosimili -vedi Sakura. Eppure, nonostante questa monotonia nelle caratterizzazioni dei principali protagonisti, che di fatto cresce sempre di più, troviamo spesso delle sorte di contraddizioni, tali da far continuamente cambiare le loro azioni in modo quasi insensato! Leggere questo manga equivale ad invocare un mal di testa, a mio parere.
Tra le tante critiche, inoltre, penso che vada citata anche la questione dei power up. Sono pressoché infiniti! Così tanto da diventare nauseanti ed esasperanti. I personaggi non sembrano usare mai una strategia precisa con ciò che hanno, per battere il nemico, ma ad ogni combattimento rivelano un nuovo ed "inaspettato" asso nella manica, facilmente sintetizzabile in un potenziamento del proprio potere. L'autore, probabilmente creando nemici troppo potenti e difficili da buttar giù, non si sforza nemmeno di elaborare una strategia o un qualche lavoro di squadra effettivo tra i suoi personaggi (i quali sembran ripudiare le lotte in coppia o in gruppo, limitandosi in continui 1 vs 1 con vecchi amici o parenti), ma solo continui innalzamenti di poteri che, poco dopo, vengono ancora superati, per poi tornare a crescere, un macello!

Ma continuando le critiche (perché sì, non ho finito), non parliamo del disegno. Lo stile, per la carità, è buono, se non ottimo (a mio avviso), ma diamine, è possibili che non vi sia nemmeno un personaggio vecchio, brutto o sovrappeso in quest'opera?! (Come in tante altre, non fraintendetemi) Insomma, pare che i poteri speciali nascano solo in giovani promettenti ed aspiranti modelli! La gente comune, o i poveri "bruttini" non possono certo aspirare a ruoli di spicco in certe opere. Si tende spesso a commercializzare la propria opera con icone gnocche alla massa, attirando fan dell'immagine, più che dell'opera in sé, ma questo manga vuole esasperare questo fatto, a parer mio, finendo per creare non più un manga di (pessimo) combattimento, ma quasi una sfilata di moda tra giovani più coperti da sangue che da vestiti.

In sunto, un manga da leggere solo se ci si vuole incavolare o, in alternativa, sbavare dietro a qualche "icona sexy" dell'opera.