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10.0/10
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"Un'anima sana dimora in una mente sana e in un corpo sano".

"Soul Eater" è una serie manga di tipo shounen che si compone di venticinque volumetti regolari, più altri cinque che compongono lo spin-off "Soul Eater Not". Prende vita nel 2003 e dieci anni dopo termina con il centododicesimo capitolo. In Italia è edito da Planet Manga e si è concluso nel Luglio del 2014, dopo sei anni di serializzazione irregolare.
Ora, come si può notare nelle mie precedenti recensioni, la mia tendenza è di dare voti relativamente bassi, perchñe penso che ci siano ancora pochissime opere che meritino un 10 tondo, per i più svariati e diversi motivi (ottima trama ma pessimi personaggi, edizioni terribili, pessime traduzioni etc. etc.); ma "Soul Eater" costituisce una vera e propria eccezzione.
Non è una seria estremamente lunga rispetto a molte altre che vanno avanti ormai da decenni e che contano infiniti tankbon (vedesi "Naruto", "One Piece", "Claymore" e chi più ne ha più ne metta), ma è veramente ricchissima di ogni possibile aspetto narrativo: tantissimi personaggi, tantissimi colpi di scena, disegni eccellenti, trama lunga e intrecciata ma non difficilissima da seguire, finale abbastanza soddisfacente, e soprattutto originalità. Non è un impresa facile per un singolo disegnatore e storyboarder gestire quasi cinquanta personaggi diversi, dare a tutti loro una precisa utilità, e soprattutto donare a tutti un certo spessore. Ma Ohkubo c'è riuscito, e in una maniera eccellente. Le nevrosi di Kid, il colpo Maka-chop di Maka e l'egocentrismo di Black Star sono dei tratti praticamente indimenticabili che hanno contribuito a creare dei personaggi a tutto tondo, con delle paure e degli obiettivi, con un passato convincente e un modo di fare chiaro e facilmente riconoscibile durante tutte le loro avventure. Ohkubo è stato così bravo che è riuscito a creare anche un vero e proprio mini vocabolario per rendere più veritiero un personaggio e il suo modo di fare, creando così un Soul che sente l'estremo bisogno di essere "cool", un Black Star che si sente un dio, un Crona che non sa mai come deve comportarsi e così via.
Non è facile, anche se con venticinque tankbon a disposizione, riuscire a creare un universo con le sue regole, i suoi ritmi e il suo proprio ordine, ma anche in questo caso Ohkubo ha centrato in pieno il punto. Dalla struttura scolastica, passando per i mezzi di comunicazione e i locali cittadini, fino ad arrivare ai cimiteri, i paesini e i boschi, il mondo di "Soul Eater" risulta reale e incredibilmente veritiero. Meravigliosi poi i mostri che man mano si susseguono, sempre l'uno diverso dall'altro sia esteticamente che caratterialmente. E lo stesso vale per i personaggi principali: è praticamente impossibile scambiarli fra i loro (come spesso capita con altri mangaka) perchè Okhubo ha la straordinaria capacità di riuscire a disegnare personaggi completamente differenti fra i loro, cambiandone l'aspetto tramite la variazione dei vestiti, del viso, del corpo e anche degli accessori che indossano (ecco che allora Elka Frog ha un cappello mentre le streghe Mizune hanno i baffi da topo, Arachne sembra un ragno umanoide e Medusa ha particolari fattezze serpentine). Questo manga brilla per fantasia e originalità perchè non ci sono personaggi che si somigliano fra loro, e la cosa più bella è che ognuno, chi più chi meno, si porta dietro un bagaglio passato che viene man mano svelato durante la narrazione delle vicende. Oltretutto la serializzazione di "Soul Eater" può vantare un dualismo incredibile: la crescita dei personaggi di questo manga è direttamente proporzionale alla crescita stilistica dell'autore. Quando infatti lessi i primi due o tre capitoli del primo tankbon ricordo che persai che lo stile di disegno non era granché, mentre negli ultimi tankbon il livello è assolutamente invidiabile, se non eccellente. Dopo dieci anni di serializzazione Ohkubo è riuscito a perfezionare il suo stile a dei livelli incredibili, rendendolo non solo unico e inconfondibile, ma anche piacevolissimo da vedere.
Un'altra cosa che secondo me è fantastica di questo manga sono le sue incredibili copertine. Disegni bellissimi e fatti benissimo, inchiostrati con precisione e cura, e ottimi per far capire al lettore i colori del mondo di "Soul Eater". Le ho apprezzate tutte, dalla prima alla venticinquesima, ma soprattutto l'ultima è veramente bellissima.
Parlando invece un po' dell edizione Italiana, devo dire che purtroppo la Planet Manga anche in questo caso non si smentisce. Volumetti che "crocchiano", sempre li lì per perdere una paginetta o due, e poi ovviamente tendono a scollarsi. Non commento l'aumento di prezzo solo perchè è proporzionale all aumento di pagine, cosa che però scusa ancora di meno il formato un po' cheap del volumetto.
Ma tornando all'opera, c'è da fare anche i complimenti alla traduttrice Simona Stanzani per l'ottimo lavoro svolto in termini di traduzione di giochi di parole e dei vari nomi dei personaggi.
Per concludere, questo 10 tondo tondo "Soul Eater" se lo merita tantissimo, perché è una serie manga che gode di originalità, freschezza e un grande potere narrativo. Io la consiglio a tutti, perchè ognuno dei personaggi riesce veramente a ritagliarsi un piccolo spazio nel cuore dei lettori. L'unica pecca forse è solo il capitolo finale, in cui si conclude tutto un po' troppo alla svelta, e il fatto che troppe domande e dubbi rimangono senza una risposta (che fine ha fatto Crona? Perchè ci sono tutti quei lord Noah alla fine? Che fine ha fatto Tezca Tlipoca? Ma soprattutto chi è la madre di Maka?).
In generale comunque "Soul Eater" è un manga che consiglio veramente a tutti, un must da avere nella propria collezione e un incredibile avventura che cambierà il vostro modo di legge i manga (è disegnato in maniera moltooo cinematografica!). Non vedo l'ora di leggere la prossima opera di Ohkubo, e intanto mi consolo con "Soul Eater Not". Se state considerando di iniziare a leggerlo, fatelo, vi piacerà da morire!


P.S.
Non date retta a chi lo definisce estremamente pesante. È vero, è una storia complessa, ma ha il suo fascino e dev'essere spiegata. E poi questi manga sono fatti così, alternano situazioni di analisi a momenti avvincenti che ti prendono, se no ce li leggeremmo tutto d'un fiato e questo ne è un esempio perfetto. Ma soprattutto, non date retta a chi lo definisce "contenuto sessuale gratuito". Accade solo nel quarto numero e chi lo ha letto capirà il perché. Poi non capisco perché esagerare solo per due scene di nudo femminile, non è la fine del mondo.