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8.5/10
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La fonte di ispirazione per Goku è Sun Wukong, l'affascinante Re Scimmia de "Il Viaggio in Occidente". Ancora prima che nel romanzo del 1590, la figura del Re Scimmia appariva in molti racconti popolari, e già allora con il giovane Goku condivideva molte caratteristiche: coraggio, una forza fuori dal comune, voglia di divertirsi senza freni, tratti scimmieschi, una nuvola volante e un bastone allungabile a piacimento. Altri personaggi, come Oscar e Yamcha, sono presi di peso dal folklore cinese e inseriti in quest'opera monumentale.

Mentre nei racconti cinesi risalenti al 600 (alcuni dicono ancora prima), però, la scimmia è leale solo al suo popolo di scimmie, testarda e incapace di essere allieva, il personaggio di Goku, pur mantenendo la stessa spensieratezza, è molto più positivo. Grazie infatti agli amici e agli insegnamenti che riceverà, Goku sarà strappato dal suo iniziale isolamento per essere catapultato in un mondo folle. Nel manga disegnato da Toriyama si mischiano elementi che vengono da storie tradizionali cinesi, con la magia, la forza spirituale, la tecnologia, la preistoria, la mitologia, le arti marziali fino alle più disparate rielaborazioni culturali. Tutto questo viene frullato insieme per un manga e un anime dal feeling inimitabile.

Alcuni credono che il successo di "Dragon Ball" sia nelle arti marziali, nei combattimenti sempre più spettacolari e ingegnosi. Per quanto sia assolutamente uno dei punti forti della produzione, i combattimenti non ne rappresentano che la superficie. La vera forza sta nella fantasia e nella varietà di situazioni che Goku deve fronteggiare. Che si tratti di un rifugio sottomarino per pirati, di una torre con dentro ogni sorta di insidie, del Regno degli Inferi, di un obelisco impossibile da scalare, di un villaggio tormentato da presenze strane e misteriose, alla fine Goku si ritrova sempre a fronteggiare qualcosa di sconosciuto, e ogni situazione urla la sua carica di avventura, di fascino e pericolo.

Questa eterofilia, veramente eccezionale nel panorama giapponese, spesso molto autoreferenziale, mostra la forza di questo medium quando sa aprirsi a forme di sperimentazione visiva. Addirittura "Dragon Ball" resta fresco ancora adesso, dopo trent'anni dalla sua prima messa in onda. E' quindi un peccato che, anziché prendere esempio da "Dragon Ball" e allargare i propri spunti di riferimento, molto spesso l'animazione giapponese ha preso esempio da "Dragon Ball" semplicemente copiando la struttura e i combattimenti dell'anime.

Conclusa questa parentesi, "Dragon Ball" resta un anime consigliatissimo, anche se con qualche difetto: i ritmi sono invecchiati abbastanza male, i combattimenti passano spesso attraverso le solite cerimonie ("Iniziamo!", "Oh, ti avevo sottovalutato. Ecco la mia arma segreta!", "Non ci credo, sei ancora vivo! Ecco la mia arma finale!"), alcune animazioni sono riciclate qua e là e molti personaggi sono inseriti solo per poi sprofondare lentamente nell'inutilità e nell'oblio. Le avventure di Goku restano comunque irresistibili e, se avete un figlio, farlo crescere con gli insegnamenti del piccolo Re Scimmia non potrà che fargli bene.