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Inizio con giusto un breve cenno alla trama di Fullmetal Alchemist, che tanto si trova un po’ dappertutto.
Il manga di Hirumu Arakawa narra la storia di due fratelli che vivono in un mondo governato dall’alchimia, un misto tra scienza e magia che permette di creare qualcosa partendo da qualcos’altro; i due che, anche se ancora bambini, padroneggiano bene l’alchimia, la utilizzano però nel tentativo di far resuscitare (non riuscendoci) la madre morta per una malattia attraverso una trasmutazione umana. Il gesto tuttavia gli si ritorce contro ed Edward, il fratello maggiore, perde un braccio mentre il minore, Alphonse, tutto il corpo, e riesce a rimanere in vita grazie a Edward che ne lega l'anima a un’enorme armatura vuota. Partono così per un lungo viaggio per riavere i loro corpi attraverso la ricerca della famosa pietra filosofale, ma non sarà per nulla facile, anzi si troveranno a fronteggiare nemici molto più grandi di loro e scopriranno segreti dietro l’alchimia che non avrebbero mai potuto immaginare.

Prima di commentare l’opera volevo fare una premessa: fino a poco tempo fa il mondo di anime e manga mi interessava molto relativamente (conoscevo solo i più famosi classici shonen commerciali tipo Naruto, One Piece ecc.), poi su consiglio di amici e attratto dalle opinioni entusiaste di molti ho comprato il volumetto n°1 di Fullmetal Alchemist e da lì è stato amore a prima vista per questo piccolo ma grande capolavoro.

Il tema principale della storia è lo stretto legame tra i due fratelli, che li accompagna nello svolgersi delle vicende, nelle quali si troveranno ad affrontare un mondo oscuro pieno di insidie aiutati da altri personaggi davvero ben caratterizzati: la prima è Winry, una ragazza che costruisce automail, cioè arti meccanici tra i quali anche il braccio d’acciaio di Edward; è una sorta di sorella maggiore per i due fratelli, e cerca di guidarli e proteggerli nelle loro avventure ma avrà una parte molto importante nella storia attraverso un processo di maturazione caratteriale; c’è il colonnello Mustang, il fortissimo alchimista di fuoco, innamorato delle donne e del suo onore di soldato che lo porterà a proteggere a ogni costo i protagonisti e il mondo dalle minacce spietate dei malvagi senza scrupoli; infine ci sono gli altri personaggi dell’esercito come il tenente Hawkeye, Hughes, la maestra di alchimia dei fratelli, un principe orientale, e altri ancora, tutti con un carattere ben definito e mai troppo marginali nella storia.
Dall’altra parte ci sono gli antagonisti, personaggi che sfruttano le pieghe più oscure dell’alchimia per creare un mondo al loro servizio; l’aspetto interessante è che essi non sono i classici “cattivoni” tradizionali interessati a distruggere tutto senza alcun senso ma lo fanno per dei loro obiettivi che ritengono giusti, avendo una sorta di loro morale. Ciò si vede bene da un personaggio di nome Scar che all’inizio del manga sembra un pazzo furioso, poi però lo si conoscerà meglio e il lettore sarà indotto a riflettere sul fatto che anche i buoni hanno un lato malvagio e viceversa, e che c’è sempre un altro punto di vista nelle cose.

La cosa che ho veramente apprezzato dell’opera è l’evoluzione caratteriale, lenta e graduale, di tutti i personaggi, dal primo all’ultimo. I due protagonisti all’inizio sono poco più che bambini ma le vicende che li coinvolgeranno renderà ancora più saldo il loro già strettissimo legame, e avranno modo di capire davvero cosa conta nella vita; stessa cosa per Winry e gli altri personaggi. Sono tutti legati da un passato difficile e trovano la forza di andare avanti attraverso la voglia di combattere per qualcosa e, soprattutto, per qualcuno. L’amicizia, l’onore, l’amore sono i sentimenti che accompagnano i protagonisti senza però mai scendere nella eccessiva smielatezza e soprattutto i personaggi non sono perfetti, anzi, sbagliano, a volte sono impulsivi, egoisti, vendicativi e incorporano tutte le altre caratteristiche negative che appartengono a tutti noi.

Inoltre l’autrice affronta il tema del razzismo e della guerra attraverso dei flashback in cui vengono illustrati alcuni cruenti conflitti del passato con scene toccanti che ci fanno immedesimare in una realtà che, fortunatamente, non viviamo in prima persona. In mezzo a tutto ciò non mancano mai i momenti di ilarità e gag divertenti, come Winry che si infuria e picchia Ed ogni volta che rompe il suo braccio meccanico, o l’inserimento di alcuni personaggi comici e "sfigati".
Le continue sorprese e i capovolgimenti improvvisi mi hanno tenuto incollato al manga specialmente verso la conclusione: avevo iniziato comprando un volume alla volta poi dal 18 in poi li ho comprati tutti in blocco (povero portafoglio): non ce la facevo proprio ad aspettare!

Senza dilungarmi ulteriormente, Fullmetal Alchemist mi ha fatto scoprire il mondo dei manga, che fino a poco tempo fa pensavo fossero roba per bambini... Ma mi sbagliavo alla grande, ed è proprio grazie a quest’opera che sto riempiendo piano piano la mia libreria di volumetti, di qualunque genere. Quindi per questo e per tutti i motivi che vi ho elencato sopra do al racconto che almeno in piccolo mi ha cambiato, un bel 10.