logo AnimeClick.it

-

Ho iniziato questo anime perché, da appassionata di shoujo, tutti mi avevano detto che questo era un must have e che avrei dovuto vederlo, soprattutto se contiamo anche il genere slice of life, che personalmente adoro.

Non spiego la trama, perché altrimenti perderei troppo tempo, e voglio arrivare dritta al sodo.
«Say, "I Love You"» è stato esattamente come immaginavo: molto carino, dolce e tenero, niente di eccessivamente bello ma neanche di così brutto e terrificante. Ho apprezzato un certo "realismo", come per esempio quando si fa esplicitamente riferimento alle esperienze sessuali di Yamato prima di Mei, o come il riferimento ai disturbi alimentari di ? e alla "depressione" di Megumi, ma quello che mi è piaciuto di più dei personaggi in generale, e non solo dei due protagonisti, è la loro forza di volontà: tutti partono come da un livello base e si rendono conto di doversi in un certo senso "evolvere", perché per loro sarebbe solo più dannoso continuare a vivere secondo la loro iniziale filosofia di vita. Apprezzo quella di Mei, che da ragazzina aggressiva e priva di fiducia si apre all'amore e alla tanto disprezzata amicizia su spinta di Yamato, lo stesso Yamato che, concedetemi di dirlo, è un vero e proprio cavaliere (anche se la sua armatura non è chissà quanto scintillante) e che farebbe davvero qualunque cosa per Mei. Apprezzo però soprattutto quella di Megu: amici, ammettiamolo, anche nella sua latente malvagità questa ragazza ha una forza di volontà e una pazienza smisurate, fino a quando non esplode. Sono dell'idea che, per avere un atteggiamento falso come quello di Megu, ci voglia una volontà di ferro, ma quella stessa volontà lei l'ha incanalata nel suo nuovo obiettivo, che è quello di essere sé stessa.

Nel complesso quindi sono soddisfatta: un anime leggero, che qualche volta ti induce alla riflessione e ti fa capire quanto il mondo sia triste senza che esistano ragazzi come Yamato (the ugly truth).