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“Sword Art Online” è un anime del 2012. La storia parla di un videogioco, “Sword Art Online”, un VRMMORPG, un gioco di ruolo in realtà virtuale nel quale i giocatori restano intrappolati: infatti è stata rimossa l’opzione per eseguire il log-out, e rimuovere forzosamente il “Nerve Gear”, il casco di realtà virtuale, porta i giocatori a cadere in un coma irreversibile. I giocatori sono quindi costretti a giocare ininterrottamente, e la loro morte nel gioco si tradurrà nella morte nella vita reale, questo fino a quando il gioco non verrà completato, dato che il suo creatore ha promesso di lasciare i giocatori liberi, qualora il gioco venisse concluso.
Il gioco è ambientato nel 2022, e io vivo nel 2022: non so voi, ma a me non risulta esistano tecnologie del genere; si può quindi dire che l’autore sia stato un po’ troppo ottimista nello stimare il progresso tecnologico, però, come vedremo, questo è il minore dei problemi.

Le ragioni che mi hanno spinto a dare a “Sword Art Online” un voto tanto basso sono molteplici, una delle principali è la caratterizzazione dei personaggi. Nella prima stagione di “Sword Art Online” i protagonisti sono sostanzialmente quattro, il protagonista, Kazuto Kirigaya, detto Kirito, Asuna Yuuki, Suguha Kirigaya, nickname Leafa, e Yui, nonostante vi siano venticinque episodi nella prima stagione; arrivati alla fine di questa, in realtà anche alla fine della seconda, con l’eccezione di Sinon, la situazione non cambia, la caratterizzazione dei personaggi principali è terribilmente insufficiente, non ci sono mai scene dove Kirito spiega cosa pensa, parla di quello che prova, scene dove si capisce qualcosa di lui. L’unica parvenza di caratterizzazione che gli viene data è quando nei primi episodi, dopo che diventa l’unico sopravvissuto della gilda di cui faceva parte, si capisce la sua solitudine, data dall’essere troppo forte per stare con gli altri, e il suo desiderio di stare da solo, perché gli altri non tengono il suo passo; questa caratterizzazione, oltre ad essere conveniente e arrogante, è anche contraddetta dal fatto che poco dopo Kirito si troverà dei compagni. Per gli altri personaggi è addirittura peggio, Asuna, Yui e Suguha non hanno ragione di esistere, se non quella di stare accanto a Kirito, sono delle marionette di cui non si conosce nulla e sembrano vivere in funzione del protagonista.

Perché il difetto della trama è questo, sembra tutto girare intorno a Kirito, sembra che tutto esista per far sembrare “figo” Kirito, i nemici vengono fatti fuori da lui con una semplicità disarmante, senza alcuna spiegazione, gli altri personaggi oltre ai protagonisti sono delle macchiette che sembrano esistere per far sembrare “figo” Kirito, gli altri maschi fanno figuracce laddove Kirito riesce senza problemi, i personaggi femminili si rivelano tutti attratti da Kirito senza particolare motivo. Potremmo dire che “Sword Art Online” è il peccato originale, perché credo sia stato tra i primi a presentare un’ambientazione isekai con protagonista “overpowered”, filone di anime che ha generato una moltitudine di esponenti di dubbia qualità, dei quali “Sword Art Online” non è migliore.
Il fatto che la trama giri tutta intorno a Kirito e tutto sembri un scusa per farlo apparire bello e forte causa numerosi buchi di trama che sono il secondo grosso difetto del titolo.

Attenzione: la parte seguente contiene spoiler

Per esempio: ad un certo punto della trama ci viene detto che, per battere un boss di un piano, ci vuole un party da venti persone, poco dopo Kirito riesce a batterne uno da solo senza che venga fornita alcuna spiegazione; almeno nei battle shonen ci si inventa qualche deus ex machina, del tipo il mostro sigillato all’interno del protagonista o il potere dell’amicizia o i miei sentimenti mi hanno portato a una nuova trasformazione, qui invece assolutamente nulla. Un’altra cosa che non ha davvero senso è quando il protagonista scopre il cattivo: ad un certo punto Kirito pensa che il cattivo potrebbe essere un giocatore, allora pensa a chi potrebbe essere... conclusione: si tratta del capo della gilda più forte, perché? Perché Kirito pensa che, se lui fosse il gamemaster, vorrebbe essere in prima linea. Questa deduzione non ha alcun senso, non si può dare per scontato che le altre persone ragionino come noi, sono sicuro che ci sono persone che nella stessa situazione avrebbero voluto essere solo spettatori e altre che avrebbero voluto essere personaggi secondari.

I cattivi di questa serie sono imbarazzanti, sono davvero stereotipati e, quando arrivano davanti al protagonista, vanno in crisi e si sconfiggono da soli senza motivo, perché Kirito vince sempre facile, rendendo la storia davvero insulsa.

Fine parte contenente spoiler

Un’altra caratteristica che rovina la struttura della serie sono i salti temporali nei primi episodi, ma anche più avanti, tra un episodio e un altro trascorre sempre una quantità imprecisata di tempo; l’unica costante è che Kirito sarà sempre decine di livelli sopra agli altri, e il motivo di ciò non sarà in alcun modo spiegato. Gli episodi di “Sword Art Online” sembrano in gran parte degli episodi filler che raccontano delle giornate di Kirito, dove conoscerà qualcuno che inevitabilmente si “innamorerà” di lui e loderà la sua grande forza; il problema è che loro sono in pericolo, sono bloccati in un mondo virtuale dove rischiano di morire facilmente, dovrebbero impegnarsi per uscire da lì, ma Kirito sembra preferire giocare a fare la famiglia felice con Asuna e Yui. Ciò potrebbe anche avere senso, se non fosse che alla fine della prima parte nel giro di pochissimo tempo scopre chi è il cattivo e lo sconfigge liberando tutti... ma allora scappare gli interessa, perché non l’ha fatto prima? Ciò che lascia deluso lo spettatore è la poca importanza data alla trama orizzontale, che sarebbe dovuta essere il piatto principale, e invece viene liquidata in pochi episodi, dopo aver dato tanto spazio ai filler, e la stessa cosa accade nella seconda parte.

Un altro difetto di “Sword Art Online”, che però non ritengo essere il più grave, è il worldbuilding: il mondo di gioco aveva delle enormi potenzialità, eppure viene completamente sprecato, tante cose vengono introdotte in base alla necessità e poi non più mostrate, come gli informatori; non si ha un’idea precisa di come funzioni il gioco, di quali siano le leggi che lo governano di come funzionino la magia e i combattimenti, nulla.

In definitiva, ritengo “Sword Art Online” uno dei peggiori anime che abbia mai visto, ma, se le altre cose brutte che ho visto sono anime semisconosciuti dimenticati da tutti, “Sword Art Online” è l’unico che, pur essendo disastroso, ha una nutrita fanbase, e questo è semplice da spiegare: gli anime isekai con protagonista “overpowered” e magari harem sono molto popolari, e questo a prescindere dalla loro qualità. “Sword Art Online” è stato uno dei precursori del genere, e quindi si è ritagliato ben presto la sua fetta di popolarità. Un’altra cosa che mi lascia allibito è che “Sword Art Online” sia stato doppiato e trasmesso in televisione: Rai 4 ha trasmesso molti anime di qualità e mi ha permesso di conoscere capolavori come “Psycho-Pass2, “Ergo Proxy”, “Madoka Magica”, “Planetes”, “Mawaru Penguindrum”. Cosa non ha funzionato con “Sword Art Online”? Perché si è deciso di trasmetterlo, come ha fatto a sfuggire al loro controllo qualità?
Concludo assegnando a “Sword Art Online” un 2, il voto più basso che abbia mai assegnato, per quanto non sia un voto esclusivo di “Sword Art Online”.