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6.5/10
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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Gatchaman Fighter è la terza e ultima serie della storia che tratta le vicende del Gruppo Scientifico Ninja e, riprendendo da dove Gatchaman II aveva lasciato la trama, debutta una settimana dopo la fine della precedente e prosegue la storia per 48 episodi dal 7 ottobre 1979 al 30 agosto 1980.

La Tatsunoko si affida allo stesso staff della stagione passata: la sceneggiatura è affidata a Tatsuo Yoshida, il geniale creatore dei grandi eroi della casa di produzione del cavalluccio marino, mentre il mecha designer è Kunio Okawara che ha disegnato anche i mezzi meccanici di Vultus V, Zambot 3, Gundam, Yattaman e tanti altri.

Dopo che il Generalissimo X era stato apparentemente distrutto, un suo frammento sopravvive, cresce e muta trasformandosi nel Generalissimo Z. Questi, deciso a distruggere la Terra e la Squadra Gatchaman, si allea con il capo di una nobile famiglia europea, il conte Egobozler.
Intanto, dal lato degli eroi, dopo la morte di Anderson, il dottor Nambu è diventato il nuovo capo dell'ISO, mentre il team si è rifugiato nella sua base sottomarina. Presto però la squadra G viene sconfitta, la Nuova God Phoenix viene distrutta e così compare un nuovo personaggio, l'ingegnere Ralph, che salva i cinque eroi e dà loro nuovi mezzi che, unendosi, formano il Gatch Spartan. La serie continua con la guerra tra l’esercito di Egobozler, che comincia l’invasione dell’Europa con una modalità molto simile all’avanzata di Hitler nella Seconda Guerra Mondiale, e la Squadra Techno Ninja con battaglie cruente che si svolgono in diverse parti del mondo. I Gatchaman riescono a vincere gli scontri grazie all’arma finale, quella che nel nostro adattamento viene chiamato Ipercolpo. Nel susseguirsi delle puntate si scopriranno diversi segreti: il piano del Generalissimo Z, l’identità del conte e la malattia di Ken. Drammatico poi il finale in cui i nostri eroi si sacrificano per salvare la Terra per l’ennesima, ma anche per l’ultima volta.

C’è da dire che questa serie ha degli elementi che la rendono diversa e, per certi versi, meno interessante delle precedenti; non è un caso se la sua chiusura venne anticipata di circa un mese. Gatchaman Fighter è meno innovativa rispetto alla prima stagione, che ha introdotto la squadra super sentai nell’animazione giapponese, e meno introspettiva della seconda dove la caratterizzazione dei personaggi era davvero ben fatta. In questa serie si nota la volontà di seguire la scia degli anime robotici che chiaramente ispirano l’unione dei veicoli che formano un mezzo più potente e il colpo finale tipico dei mecha degli anni ’70.
Di questa scelta di rincorrere la moda super robotica paga dazio la storia che è più semplice rispetto alle precedenti e che si basa molto di più sulla guerra che sulle missioni di spionaggio e sui personaggi e che dà uno spazio molto maggiore a Ken, relegando gli altri quattro componenti a poco più che comparse.
Forse l’elemento più interessante è proprio la figura del conte Egobozler che, rispetto a Berg Katse e a Ghelsadra, non è un fantoccio che pende dalle labbra del Generalissimo, ma che vuole usarlo per raggiungere il suo desiderio di conquistare il mondo. Altro elemento positivo è certamente l’uso di mezzi davvero ben ideati e che si uniscono con un agganciamento veramente spettacolare.
Anche se la vicenda è poco accattivante e si rifà pedissequamente alle precedenti, la serie rimane certamente godibile ed affascinante con diversi episodi drammatici e con un finale davvero epico.