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8.5/10
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Soul Eater.
Quando iniziai a leggere quest'opera, rimasi molto deluso dal primo volume, immaginando di dover leggere altri 24 volumi simili mi veniva il mal di testa. Con mia immensa gioia invece già dal secondo volume la storia aveva cominciato a prendermi, e via proseguendo ho capito come mai quest'opera sia diventata un cult.
L'avventura ruota intorno alla DWMA (Death's Weapon Meister Academy), un'istituto fondato dal sommo Shinigami che funge anche da preside. Questo istituto ha l'obiettivo di mantenere la pace eliminando le anime malvagie e corrotte, e così facendo cercare di evitare la nascita di un nuovo Kishin, che potremmo definire come un essere demoniaco che ha la capacità di portare la follia ed il caos nel mondo. Per raggiungere tale scopo, nell'accademia si formano al combattimento vari studenti, gli artigiani o maestri d'armi che combattono affiancati dalla loro arma o death scythe (a volte anche più di una). L'obiettivo ultimo degli artigiani è far divorare 99 anime di persone maligne alla loro arma e come centesima l'anima di una strega, considerate da sempre propense alla distruzione e quindi considerate malvagie. Se l'arma riuscirà in questo fine, diventerà un'arma per Lord Shinigami.
La storia vedrà dunque le avventure di Maka e Soul, Black☆Star e Tsubaki, Death the Kid e le sorelle Liz e Patty.
Le tematiche affrontate saranno abbastanza varie, e cambieranno in base al personaggio, infatti ogni protagonista avrà un suo passato, una sua storia che lo accompagnerà senza mai divagare troppo dalla trama principale. Bisogna fare attenzione che comunque le varie tematiche verranno trattate sempre in maniera blanda, senza mai coinvolgerci fino in fondo. Sostanzialmente il racconto è fantastico e spesso in chiave comica quindi non è facilissimo trovare dei temi adulti. Ad esempio verrà trattato il tema dei pregiudizi verso le streghe, che potrebbe essere inteso come una critica sociale alle discriminazioni in generale, ma viene raccontato in una maniera così superficiale che è difficile realmente intenderlo come concetto critico. L'esempio perfetto è "la follia" che è questa forza che corrompe gli uomini rendendoli malvagi, è l'argomento cardine, eppure sembra una cosa così metaforica che è difficile percepire il messaggio chiaro dell'autore.
I personaggi sono tantissimi e tutti caratterizzati bene, anche i nemici ed alcuni di contorno, e questo credo sia il punto di maggiore forza di questo manga. E' impossibile non riuscire ad affezionarci o comunque a provare simpatia per alcuni di loro. I miei preferiti sono stati Soul, probabilmente il personaggio più approfondito introspettivamente, a seguire Stain, che ho percepito come quello più "umano", nel senso che riconosce la propria forza, ma anche i suoi limiti. Ed in ultimo Free, probabilmente uno dei personaggi più forti mai pensati, di cui mio parere personale sono rimasto estremamente deluso da quanto poco sia stato messo in evidenza. Cioè, io se fossi stato l'autore avrei tenuto Free come personaggio principale di un altro racconto.
Artisticamente l'opera è pulita, ricca di dettagli, ed in alcune tavole si raggiunge l'eccellenza. E' davvero difficile spiegarvi come l'autore riesca a passare da un disegno gradevole, ad uno un po' più abbozzato per le scene comiche, per poi passare a scene più cupe o addirittura usare uno stile di disegno differente per qualche determinato contesto. L'esempio perfetto per me è quando Soul suona il piano per la prima volta, il come l'autore abbia reso la pesantezza del suono mi ha emozionato. Credo che senza troppe esitazioni si possa ammirare l'ottimo lavoro del disegnatore.
Se però c'è una cosa che bisogna capire a mio avviso per godere appieno della lettura di quest'opera, è che non bisogna stare troppo a cercare di capire o scervellarsi dietro agli avvenimenti. Soul Eater è lineare, ma nella sua linearità non bada tanto alle spiegazioni. Gli avvenimenti che accadono (ed il come accadono specialmente) sono il mondo in cui la storia è ambientata. Con questo intendo che se per esempio vedete il sole che ha il sorriso, marchio distintivo dell'opera, non c'è un motivo, significa che il sole ha il viso e sorride e basta. Paradossalmente se un gigante desse un pugno al sole e gli facesse cadere due denti, sarebbe possibile ed il sole resterebbe con due denti mancanti. So che può sembrare confusionario, ma questo è il mondo dell'opera e secondo me va' apprezzata per quello che è. Come ho già detto è un'opera fantastica, e va presa come tale.
Altro punto di forza che ho adorato è la comicità. Erano anni che non leggevo qualcosa che mi facesse sorridere così genuinamente come hanno fatto alcune scene comiche di questo fumetto.
In conclusione quest'opera offre disegni molto curati anche se non sempre eccelsi, tanta azione e tantissimi personaggi ben caratterizzati. Avremo una storia abbastanza lineare e tutto sommato originale.
Di contro la trama non avrà un crescendo e si limiterà a seguire il suo corso abbastanza semplicemente. Manca la possibilità di poter approfondire le storie di alcuni personaggi che mi sarebbero piaciute di buon grado. Ed in alcuni casi mi è sembrato che l'autore non sia riuscito a spiegare gli avvenimenti in maniera soddisfacente.
Insomma, Soul Eater sicuramente non rientra nelle storie indimenticabili per originalità e forse non sarebbe la mia prima scelta se dovessi consigliarlo a qualcuno, eppure è un ottimo prodotto che, anche se limitandosi a rimanere una lettura per ragazzi, riesce a trasmettere un qualcosa, e quindi credo che sia d'obbligo la lettura da parte di qualunque collezionista.

P.S. Comunque Excalibur secondo me rientra a mani basse fra i personaggi secondari comici più iconici di sempre.