logo AnimeClick.it

8.5/10
-

Credo che questo sia il quarto lavoro che vedo di Makoto Shinkai (il secondo alla regia) e il più completo: non si può negare che la regia è ottima, le inquadrature meravigliose e la musica perfetta.
Ma non è il film perfetto: alcune cose sono molto scontate e la storia d’amore (che è sempre un cavallo di battaglia nella cinematografia anime giapponese) non regge bene. Si perché parla di innamoramento e non d’amore … che differenza c’è: nel primo caso può avvenire ad uno sguardo, può avvenire spesso e dura finché dura l’apparenza che lo ha generato… il secondo invece matura piano piano: in Suzume nulla avviene piano si corre!
La storia è semplice e farò qualche spoiler: un giorno un’orfana di Fukushima (ma noi non lo sappiamo ancora) incontra uno strano tipo che con le sue domande la spinge ad cercare ed aprire una porta che da sull’altrove, solo col intervento di costui (Souta) Sozume riesce a chiuderla senza però non aver fatto prima l’errore di liberare una divinità felina che serviva a proteggere l’umanità dal bruco (drago creatore di terremoti). Da questo momento i due inizieranno a lavorare insieme per usare il potere dei ricordi felici e delle divinità protettrici ed impedire al bruco di scatenare la sua ira.
Insomma il ricordo va dunque conservato e i luoghi non dimenticati.
Bella idea.
Non originale ma bella lo stesso.
Il problema è che la storia è troppo lineare.
Bella ma lineare.
Sappiamo dove ci vuole portare l’autore quasi subito: soprattutto la storia d’amore è scontata e la protagonista sembra un attrice che ha una parte troppo grande per lei: si perché sono convinto che anche i personaggi non in carne ed ossa hanno un’anima mentre recitano e possono essere bravi o pessimi, in questo caso Suzume non mi convince a pieno. Cosa per cui invece di dare nove a questo film come ho fatto con “I racconti di Terramare” di Goro Miyazaki gli do otto e mezzo, riconoscendo a Shinkai di essere uno dei pochi a poter sfidare la qualità dei prodotti Ghibli.