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Guardando i titoli di coda c’è un solo nome che mi è noto: Taku Kishimoto.
Perché?
Fattosi le ossa su One Piece, di questo sceneggiatore e responsabile delle series composition ho visto tante opere a cui a lavorato: I racconti di Terramare dello studio Ghibli (uno dei miei lungometraggi preferiti), 91 Days, Woodpecker detective’s office, Don’t toy with me, Miss Nagatoro, Ranking of Kings, Il re dei Cervi… è queste sono solo le opere che ho visto e recensito su Animeclick, ma ha lavorato anche su Haikyuu!!, Magi, Erased, il finale di Fruits basket… insomma sotto il profilo dei titoli si tratta di alcune delle opere più importanti uscite negli ultimi vent’anni.
In realtà è proprio lui l’anello più debole di Episode Nagi: cosa intendo?
Lo sviluppo della trama rispetto a Blue Lock (lavora anche alla serie tv) è quasi zero… uno dice cambiando prospettiva da una Isagi centrica, o comunque corale, per far vedere il punto di vista di uno dei personaggi principali rende tutto diverso e quindi molto appetibile… in realtà no in quanto questo episodio è al 90% il riciclo di scene dei primi 24 episodi di Blue Lock e le cose che fa vedere di Nagi non vanno a scalfire quello che avevamo già visto per proporci qualcosa di nuovo o inedito.
Abbiamo il Nagi pigro dell’inizio, il Nagi fenomeno, il Nagi che si appassiona al calcio… tutto già visto e in situazioni già viste.
Non so se il manga spin-off da cui è tratto è uguale, ma tutto qui da l’idea di risparmio sia per il riciclo delle scene che delle idee.
Forse se non conoscessi le situazioni potrebbe stuzzicarmi ma per come è fatto è poco più di una copia carbone di una serie a cui potrei dare otto o nove. Ma per un opera priva di anima come questo film al massimo va un sei: e gli va di lusso che spesso boccio questo tipo di esperimenti.