Recensione
Syomin Sample
1.0/10
La trama di Syomin Sample non brilla certo per originalità: studente maschio viene buttato all'interno di una scuola prestigiosa per sole fanciulline dell'alta società per fare in modo che siano pronte ad affrontare la vita reale.
C'è da dire che almeno il protagonista non è un pervertito che si eccita per essere finito in una scuola femminile, come accade in tutte le altre opere di questo genere.
Partiamo con ordine.
Kimito viene letteralmente rapito dalla sua vita ordinaria e portato in una scuola altolocata tutta al femminile per aiutare le studentesse ad approcciarsi alla vita al di fuori del territorio scolastico, che dovranno affrontare una volta diplomate.
La scelta ricade su Kimito perché erroneamente indicato come gay dalle indagini svolte dal personale della scuola, ossia parlare solamente con una sua amica, che ha ben pensato di giocargli uno scherzetto.
Indubbiamente si è portati a pensare che il problema che affligge queste povere ragazze una volta che hanno lasciato la scuola, sia quello di non riuscire a interagire con un qualsiasi essere appartenente al sesso maschile.
Invece no.
Il problema di queste ragazze non è solamente che non sanno come parlare a un maschio.
Il problema di queste ragazze è che vengono rappresentate come delle rintronate, che non hanno idea di cosa sia un cellulare, un manga, un videogioco e tantomeno del ramen istantaneo.
Per cui, il loro problema è che vengono gettate in un mondo di cui non sanno assolutamente nulla.
Già questo denota la qualità della serie e lo spettatore comincia fin da subito a farsi qualche domandina a proposito di loro.
Ma queste dove vivevano prima di entrare nella scuola?
Perché di sicuro non sono nate all'interno del territorio scolastico.
Da qui il protagonista comincia a fare la conoscenza delle varie ragazze, dove spiccano le solite personalità.
C'è quella che sembra una signorina per bene, ma che nel profondo comincia a fare pensieri zozzi; c'è la ragazzina geniale che sembra una bambina; c'è quella che va in giro con la katana e fa a fettine i vestiti di tutti e così via.
Alla sesta puntata ho interrotto la visione perché non si stava andando da nessuna parte.
Una trama non c'è, si guarda questo ragazzo che deve cercare di insegnare a queste ragazze altolocate come funzionano le cose per le persone comuni.
E sinceramente, anche no.
Bocciato alla grande.
Non sprecate il vostro tempo con questa robaccia.
C'è da dire che almeno il protagonista non è un pervertito che si eccita per essere finito in una scuola femminile, come accade in tutte le altre opere di questo genere.
Partiamo con ordine.
Kimito viene letteralmente rapito dalla sua vita ordinaria e portato in una scuola altolocata tutta al femminile per aiutare le studentesse ad approcciarsi alla vita al di fuori del territorio scolastico, che dovranno affrontare una volta diplomate.
La scelta ricade su Kimito perché erroneamente indicato come gay dalle indagini svolte dal personale della scuola, ossia parlare solamente con una sua amica, che ha ben pensato di giocargli uno scherzetto.
Indubbiamente si è portati a pensare che il problema che affligge queste povere ragazze una volta che hanno lasciato la scuola, sia quello di non riuscire a interagire con un qualsiasi essere appartenente al sesso maschile.
Invece no.
Il problema di queste ragazze non è solamente che non sanno come parlare a un maschio.
Il problema di queste ragazze è che vengono rappresentate come delle rintronate, che non hanno idea di cosa sia un cellulare, un manga, un videogioco e tantomeno del ramen istantaneo.
Per cui, il loro problema è che vengono gettate in un mondo di cui non sanno assolutamente nulla.
Già questo denota la qualità della serie e lo spettatore comincia fin da subito a farsi qualche domandina a proposito di loro.
Ma queste dove vivevano prima di entrare nella scuola?
Perché di sicuro non sono nate all'interno del territorio scolastico.
Da qui il protagonista comincia a fare la conoscenza delle varie ragazze, dove spiccano le solite personalità.
C'è quella che sembra una signorina per bene, ma che nel profondo comincia a fare pensieri zozzi; c'è la ragazzina geniale che sembra una bambina; c'è quella che va in giro con la katana e fa a fettine i vestiti di tutti e così via.
Alla sesta puntata ho interrotto la visione perché non si stava andando da nessuna parte.
Una trama non c'è, si guarda questo ragazzo che deve cercare di insegnare a queste ragazze altolocate come funzionano le cose per le persone comuni.
E sinceramente, anche no.
Bocciato alla grande.
Non sprecate il vostro tempo con questa robaccia.
News