Recensione
Aposimz
5.0/10
La storia è ambientata su un satellite artificiale chiamato Aposimz, in cui la popolazione umana è costretta a vivere sulla gelida superficie. Qui ci sono varie frazioni in guerra tra di loro, tra cui l'impero si Rebedoa che mira all'egemonia e soprattutto a conquistare il misterioso nucleo del satellite.
In questo contesto, una misteriosa malattia che trasforma gli umani in macchine senza vita minaccia la popolazione.
Il protagonista Etherow, appartenente a una fazione avversa all'impero, si troverà coinvolto da una misteriosa ragazza in una lotta contro l'impero per salvare il futuro di Aposimz.
La trama è abbastanza semplice e diventa più intricata con lo sviluppo della storia. Tutto è legato al misterioso nucleo che, come tutto il background della storia del satellite, rimane sempre avvolto nel mistero e mai ben spiegato o approfondito: non veniamo mai a conoscenza della storia dell'impero, del satellite, dei vari gruppi umani e anche il passato sei personaggi è poco approfondito se non totalmente trascurato. Questo mi è dispiaciuto molto, perché avrebbe aiutato a capire molte cose, ma probabilmente è legato a quello che dirò riguardo al finale.
I personaggi sono ben costruiti emotivamente e caratterialmente; il loro punto debole è che non viene mai mostrato il loro passato e cosa li ha portati a diventare quello che sono.
La narrazione è scorrevole, i dialoghi sono brevi e le spiegazioni non sono prolisse.
Nei disegni si vede la firma dell'autore: il sottosuolo del satellite è infatti un labirinto claustrofobico di tubi e costruzioni, come visto in blame e abara.
Il tratto è però molto più pulito e chiaro: mancano i contrasti e questo rende più difficile leggere certe scene, soprattutto i combattimenti.
Il punto più negativo è il finale: dopo 9 volumi la storia viene improvvisamente conclusa in un solo capitolo: tutto quello che c'era in sospeso viene spiegato (o lasciato non spiegato) nell'ultimo capitolo, come se l'autore avesse dovuto chiudere improvvisamente la storia con quel capitolo.
La conclusione non è quindi degna della storia, è troppo frettolosa ed è il punto debole più grosso dell'opera.
Le vicende sospese, il background non approfondito, il tratto non sempre leggibile e soprattutto il finale mi portano a dare un voto insufficiente.
In questo contesto, una misteriosa malattia che trasforma gli umani in macchine senza vita minaccia la popolazione.
Il protagonista Etherow, appartenente a una fazione avversa all'impero, si troverà coinvolto da una misteriosa ragazza in una lotta contro l'impero per salvare il futuro di Aposimz.
La trama è abbastanza semplice e diventa più intricata con lo sviluppo della storia. Tutto è legato al misterioso nucleo che, come tutto il background della storia del satellite, rimane sempre avvolto nel mistero e mai ben spiegato o approfondito: non veniamo mai a conoscenza della storia dell'impero, del satellite, dei vari gruppi umani e anche il passato sei personaggi è poco approfondito se non totalmente trascurato. Questo mi è dispiaciuto molto, perché avrebbe aiutato a capire molte cose, ma probabilmente è legato a quello che dirò riguardo al finale.
I personaggi sono ben costruiti emotivamente e caratterialmente; il loro punto debole è che non viene mai mostrato il loro passato e cosa li ha portati a diventare quello che sono.
La narrazione è scorrevole, i dialoghi sono brevi e le spiegazioni non sono prolisse.
Nei disegni si vede la firma dell'autore: il sottosuolo del satellite è infatti un labirinto claustrofobico di tubi e costruzioni, come visto in blame e abara.
Il tratto è però molto più pulito e chiaro: mancano i contrasti e questo rende più difficile leggere certe scene, soprattutto i combattimenti.
Il punto più negativo è il finale: dopo 9 volumi la storia viene improvvisamente conclusa in un solo capitolo: tutto quello che c'era in sospeso viene spiegato (o lasciato non spiegato) nell'ultimo capitolo, come se l'autore avesse dovuto chiudere improvvisamente la storia con quel capitolo.
La conclusione non è quindi degna della storia, è troppo frettolosa ed è il punto debole più grosso dell'opera.
Le vicende sospese, il background non approfondito, il tratto non sempre leggibile e soprattutto il finale mi portano a dare un voto insufficiente.