Recensione
Photo Kano
1.0/10
A differenza di altri anime tratti da videogiochi simulatori di appuntamenti dove il protagonista si mette con una sola delle ragazze disponibili, questo è uno di quegli anime dove vengono esplorate tutte le possibili route.
Fino all’episodio quattro si segue una trama comune, che vede il protagonista Maeda circondarsi delle ragazze con cui potrà mettersi insieme.
Quattro episodi che sono decisamente troppi per presentare le ragazze e spiegare il tipo di rapporto che hanno con Maeda.
Alcune ragazze sono già conosciute al protagonista, come la classica amica d’infanzia che ora è la ragazza più fotogenica di tutta la scuola, mentre altre vengono conosciute tramite la nuova passione di Maeda: la fotografia.
Ci sono alcune ragazze con cui Maeda non avrà nulla a che fare, ma che nel videogioco sono sbloccabili, delle specie di "route segrete" (come l'unica ragazza nel club di fotografia, la professoressa sbadata e forse ancora un'altra ragazza).
Alcune scene non servono a nulla, sono infilate solamente per fan service, in modo che lo spettatore possa volare alto con le fotografie che Maeda scatta alle varie ragazze, in tenuta inerente allo sport che praticano.
Se quattro episodi sono troppi per la trama che segue il filone comune, dedicare un solo episodio a ogni singola ragazza con cui Maeda si mette è decisamente troppo poco.
Nel giro di venti minuti, Maeda compie queste azioni: interagisce di più con la ragazza in questione, la comprende (aiutandola a risolvere problemi) e infine si fidanzano insieme.
L’unica ragazza che ottiene ben due episodi per sviluppare la sua storia è l’amica d’infanzia, ma anche così non ho percepito alcun miglioramento a livello narrativo.
E le storie con le altre ragazze non è che siano questa gran cosa: sono tutte storie scialbe.
Tutti i personaggi sono piatti e privi di personalità.
Maeda passa dall’essere un ragazzo responsabile, che salva la ragazza di turno dal farsi fare foto oscene dagli altri membri del club di fotografia, che sono appostati in incognito, al chiedere lui stesso foto in pose decisamente non convenzionali, giocandosi la carta che ha beccato la presidentessa del consiglio studentesco che entrava a scuola in ritardo e quindi ora la può ricattare.
Tirando le somme, anime da bocciare completamente.
Avevo visto alcuni anime di questo genere che mi avevano appassionata di più.
Non si salva niente di niente, a parte forse le prime note dell’opening che mi hanno fatto subito venire in mente la prima opening dell’adattamento anime del videogioco Persona 4 (e io adoro la saga di Persona).
Fino all’episodio quattro si segue una trama comune, che vede il protagonista Maeda circondarsi delle ragazze con cui potrà mettersi insieme.
Quattro episodi che sono decisamente troppi per presentare le ragazze e spiegare il tipo di rapporto che hanno con Maeda.
Alcune ragazze sono già conosciute al protagonista, come la classica amica d’infanzia che ora è la ragazza più fotogenica di tutta la scuola, mentre altre vengono conosciute tramite la nuova passione di Maeda: la fotografia.
Ci sono alcune ragazze con cui Maeda non avrà nulla a che fare, ma che nel videogioco sono sbloccabili, delle specie di "route segrete" (come l'unica ragazza nel club di fotografia, la professoressa sbadata e forse ancora un'altra ragazza).
Alcune scene non servono a nulla, sono infilate solamente per fan service, in modo che lo spettatore possa volare alto con le fotografie che Maeda scatta alle varie ragazze, in tenuta inerente allo sport che praticano.
Se quattro episodi sono troppi per la trama che segue il filone comune, dedicare un solo episodio a ogni singola ragazza con cui Maeda si mette è decisamente troppo poco.
Nel giro di venti minuti, Maeda compie queste azioni: interagisce di più con la ragazza in questione, la comprende (aiutandola a risolvere problemi) e infine si fidanzano insieme.
L’unica ragazza che ottiene ben due episodi per sviluppare la sua storia è l’amica d’infanzia, ma anche così non ho percepito alcun miglioramento a livello narrativo.
E le storie con le altre ragazze non è che siano questa gran cosa: sono tutte storie scialbe.
Tutti i personaggi sono piatti e privi di personalità.
Maeda passa dall’essere un ragazzo responsabile, che salva la ragazza di turno dal farsi fare foto oscene dagli altri membri del club di fotografia, che sono appostati in incognito, al chiedere lui stesso foto in pose decisamente non convenzionali, giocandosi la carta che ha beccato la presidentessa del consiglio studentesco che entrava a scuola in ritardo e quindi ora la può ricattare.
Tirando le somme, anime da bocciare completamente.
Avevo visto alcuni anime di questo genere che mi avevano appassionata di più.
Non si salva niente di niente, a parte forse le prime note dell’opening che mi hanno fatto subito venire in mente la prima opening dell’adattamento anime del videogioco Persona 4 (e io adoro la saga di Persona).