Recensione
Chōjun! Chōjō-senpai
6.0/10
Sessantacinque episodi, quasi un anno e mezzo, cosa ci lascia questo fumetto di Shun Numa già autore per Shonen Jump del manga Samon-Kun wa summoner, uscito nel 2015 e durato ben dieci volumi?
Devo dire che ci ho impiegato un po’ a farmelo piacere e mi sono piaciuti alquni episodi più per l’idiozia che promanava di essi che per qualche spontanea risata.
Si perché quest’opera appartiene all’ambito del comico demenziale condito di poteri ESP e fantascienza: quando uno fa una premessa del genere il pensiero corre ad uno dei capolavori della Takahashi: Urusei Yatsura… dimenticate il confronto! Quelle vette sono inimmaginabili per Shun Numa!
La follia dei casinisti interplanetari è ben lontana dalla follia del commissariato di polizia dove lavora l’agente Meguro Chojo che nei suoi sei o sette volumi farà al massimo sorridere qualche volta e sbadigliare qualche altra considerando il tutto un opera che non risalta nei disegni, nella media delle ultime opere uscite su Shonen Jump, ne nelle idee.
D’altronde le trovate sembrano essere messe li per ingraziarsi i più piccoli entrando così in competizione più con Me & Roboco che con i grandi battle shonen che sono l’anima di Jump.
Se avete letto Bakuman. di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (più famosi per un opera a me non piaciuta che si intitolava Death Note) saprete allora che con un manga comico difficilmente si arriva alla popolarità delle serie che occupano le prime pagine del settimanale ma che in compenso se non fanno proprio schifo tale opere riescono a durare a lungo posizionandosi a metà classifica nei sondaggi di gradimento: certo fino a che uno a idee proprie o di riciclo per durare… quindi perché hanno chiuso Super Psychic Policeman Chojo? Era piazzato spesso in basso ma c’erano serie piazzate peggio. Le idee non erano brillanti ma si poteva raschiare ancora per un po’ il barile. Alcuni personaggi tipo la donna gorilla, il poliziotto robot, il capo ubriacone, il ragazzino pervertito formavano uno staff non particolarmente brillante ma comunque familiare…
Pur non avendo di fatto niente di particolarmente buono (gli assegno una sufficienza appunto perché su Jump ultimamente ho letto di peggio) c’erano altre opere che meritavano più di questa di essere cancellate, che non brillano per disegni, con idee di base ancora più strampalate, con una narrazione bocciata dai lettori…
Insomma anche se questa storia non mi mancherà credo che ci sia sotto sotto una delle tante ingiustizie nella sua chiusura e per compassione gli do sei nonostante la carenza di retini e gli sfondi poco accurati e la mediocrità di come venivano gestiti i personaggi .
Devo dire che ci ho impiegato un po’ a farmelo piacere e mi sono piaciuti alquni episodi più per l’idiozia che promanava di essi che per qualche spontanea risata.
Si perché quest’opera appartiene all’ambito del comico demenziale condito di poteri ESP e fantascienza: quando uno fa una premessa del genere il pensiero corre ad uno dei capolavori della Takahashi: Urusei Yatsura… dimenticate il confronto! Quelle vette sono inimmaginabili per Shun Numa!
La follia dei casinisti interplanetari è ben lontana dalla follia del commissariato di polizia dove lavora l’agente Meguro Chojo che nei suoi sei o sette volumi farà al massimo sorridere qualche volta e sbadigliare qualche altra considerando il tutto un opera che non risalta nei disegni, nella media delle ultime opere uscite su Shonen Jump, ne nelle idee.
D’altronde le trovate sembrano essere messe li per ingraziarsi i più piccoli entrando così in competizione più con Me & Roboco che con i grandi battle shonen che sono l’anima di Jump.
Se avete letto Bakuman. di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (più famosi per un opera a me non piaciuta che si intitolava Death Note) saprete allora che con un manga comico difficilmente si arriva alla popolarità delle serie che occupano le prime pagine del settimanale ma che in compenso se non fanno proprio schifo tale opere riescono a durare a lungo posizionandosi a metà classifica nei sondaggi di gradimento: certo fino a che uno a idee proprie o di riciclo per durare… quindi perché hanno chiuso Super Psychic Policeman Chojo? Era piazzato spesso in basso ma c’erano serie piazzate peggio. Le idee non erano brillanti ma si poteva raschiare ancora per un po’ il barile. Alcuni personaggi tipo la donna gorilla, il poliziotto robot, il capo ubriacone, il ragazzino pervertito formavano uno staff non particolarmente brillante ma comunque familiare…
Pur non avendo di fatto niente di particolarmente buono (gli assegno una sufficienza appunto perché su Jump ultimamente ho letto di peggio) c’erano altre opere che meritavano più di questa di essere cancellate, che non brillano per disegni, con idee di base ancora più strampalate, con una narrazione bocciata dai lettori…
Insomma anche se questa storia non mi mancherà credo che ci sia sotto sotto una delle tante ingiustizie nella sua chiusura e per compassione gli do sei nonostante la carenza di retini e gli sfondi poco accurati e la mediocrità di come venivano gestiti i personaggi .