Recensione
Kawareta Otoko
7.5/10
Recensione di hachi_rosa92
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"Kawareta Otoko" è un drama che si lascia guardare con piacere, e porge allo spettatore alcune riflessioni interessanti pur restando sul leggero.
Un po' fuorvianti l'immagine di copertina, la sinossi e la sigla stessa: pur avendola comunque apprezzata, quando l'ho iniziata ero convinta che avrebbe parlato dei tre "protagonisti" allo stesso modo. Si è rivelata invece una serie il cui unico protagonista è indubbiamente Yamato, che si vede come personaggio principale in ben otto episodi su dieci e che è l'unico la cui storia personale viene approfondita e risolta. Indubbiamente ciò è legittimo da parte degli autori, ma viene il sospetto che immagini promozionali e sigla, così sensuali e che vedono al centro tutti e tre i ragazzi, siano un inghippo commerciale che non ho trovato troppo onesto.
Detto questo, la storia personale di Yamato è sicuramente toccante. Il nostro protagonista è diventato un "therapist" per via del suo desiderio di rendere felici le donne, nel tentativo di redimersi dai sensi di colpa che prova per alcune vicende passate... sul finale vedremo risolversi questi dubbi, ma il vero punto di forza della serie non è tanto questa storyline, quanto le vicende personali delle singole clienti. In ogni episodio viene svolta la storia di una delle donne, che affronta i propri demoni e riesce a rialzarsi grazie alla sua interazione col "ragazzo in affitto". Ed è questo che vuole trasmetterci il drama, anche attraverso la voce della responsabile del KIRAMEKI: gli intrattenitori offrono una felicità alle loro clienti che, sebbene temporanea, è in grado di dare loro respiro e aiutarle a guardare con più positività e speranza a un futuro che prima poteva apparire loro oscuro e inaccessibile.
Molto toccante la clip finale, nella quale Yamato osserva ogni volta dei frame diversi della vita della cliente della puntata specifica sul grande schermo di un cinema, dal quale alla fine si alza ed esce... perché è questo il loro lavoro, aiutare le clienti per poi lasciarle andare.
Complessivamente, abbastanza poetico.
Un po' fuorvianti l'immagine di copertina, la sinossi e la sigla stessa: pur avendola comunque apprezzata, quando l'ho iniziata ero convinta che avrebbe parlato dei tre "protagonisti" allo stesso modo. Si è rivelata invece una serie il cui unico protagonista è indubbiamente Yamato, che si vede come personaggio principale in ben otto episodi su dieci e che è l'unico la cui storia personale viene approfondita e risolta. Indubbiamente ciò è legittimo da parte degli autori, ma viene il sospetto che immagini promozionali e sigla, così sensuali e che vedono al centro tutti e tre i ragazzi, siano un inghippo commerciale che non ho trovato troppo onesto.
Detto questo, la storia personale di Yamato è sicuramente toccante. Il nostro protagonista è diventato un "therapist" per via del suo desiderio di rendere felici le donne, nel tentativo di redimersi dai sensi di colpa che prova per alcune vicende passate... sul finale vedremo risolversi questi dubbi, ma il vero punto di forza della serie non è tanto questa storyline, quanto le vicende personali delle singole clienti. In ogni episodio viene svolta la storia di una delle donne, che affronta i propri demoni e riesce a rialzarsi grazie alla sua interazione col "ragazzo in affitto". Ed è questo che vuole trasmetterci il drama, anche attraverso la voce della responsabile del KIRAMEKI: gli intrattenitori offrono una felicità alle loro clienti che, sebbene temporanea, è in grado di dare loro respiro e aiutarle a guardare con più positività e speranza a un futuro che prima poteva apparire loro oscuro e inaccessibile.
Molto toccante la clip finale, nella quale Yamato osserva ogni volta dei frame diversi della vita della cliente della puntata specifica sul grande schermo di un cinema, dal quale alla fine si alza ed esce... perché è questo il loro lavoro, aiutare le clienti per poi lasciarle andare.
Complessivamente, abbastanza poetico.