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“Dragon Slayer” è una serie composta da tre volumi, ad opera di Shingo Honda, celebre per la sue precedente opera “Hakaijuu”, tale serie è di genere action e comica, con più di qualche spruzzo di ecchi qua e là, edita per l’Italia da Dynit.

La storia ci presenta un mondo del tutto assimilabile al nostro, in cui alcuni ragazzi stanno vivendo le loro prime beghe d’amore, fino al sopraggiungere della improvvisa devastazione causata da un drago volante.
Questo fatto innescherà un susseguirsi di incontri e eventi, che porteranno il nostro protagonista a diventare il possibile salvatore del genere umano, dico il possibile perché anticipo tutt’ora che purtroppo la storia termina senza un finale.
Inizialmente il racconto cercava di portarsi avanti, sostenendosi con qualche situazione sui generis, che in parte potevano scatenare una certa ilarità, ma a partire dal secondo volume inserirà sempre più elementi osè, aumentandone le dosi sempre di più con il passare delle pagine, personalmente non ho disdegnato tali elementi, e spesso saranno propedeutici e ben incastonati con la trama, purtroppo il tutto farà in parte scadere il racconto, rendendolo più parodistico piuttosto che epico e eroico.

I personaggi inizialmente non saranno molti, e si intravede una certa volontà dell’autore di cercare di caratterizzarli, ma purtroppo a metà del racconto si vedranno aggiunte e comparse nel cast, che renderà il tutto più caotico e tumultuoso sul versante personalizzazione, facendo virare la maggior parte dei personaggi in macchiette stilizzate, che avranno la sola funzione di essere dei clown per scatenare la risata facile, o la bomba sexy per stimolare la libido del lettore.
Tale tempesta trascinerà anche i nostri protagonisti ad un oblio di stereotipizzazione, appiattendoli e facendoli girare sulla loro ragion d’essere ai fini della trama, mentre per tutti gli altri personaggi corali, facendo la loro comparsa verso il concludersi della trama, saranno un blando e inconsistente condimento, che farà solo rimpiangere la loro presenza essendo che risulterà completamente superflua, visto l’esiguo numero di pagine a loro dedicate.

Il tratto dell’autore è il vero e principale punto di forza di questa breve storia, essendo pulito, dinamico e molto coinvolgente, ottimo sia nella rappresentazione dei personaggi, che quello riguardante sfondi e paesaggi, ma il meglio di sé l’autore lo darà nel rappresentare le varie creature, che risulteranno maestose e brutali, con la loro imponenza faranno trasparire l’impotenza del protagonista e dell’intero genere umano.

L’edizione risulterà leggera, ben sfogliabile, con pagine bianco opaco, ma che tradiranno parecchie trasparenze, per il resto sarà abbastanza blanda, non avendo né sovracoperta né pagine a colori, ottime le copertine.
Le uniche due particolarità saranno il cofanetto, che riporterà una delle tavole più emblematica del racconto e la grandezza dei volumi, che saranno più alti e profondi rispetto al normale, cosa che permetterà di godere al meglio della bravura dell’autore.

In definitiva “Dragon slayers” è un guazzabuglio di elementi, in cui l’autore avendo una storia ben definita, cerca di sospingere e sostenere il proprio progetto narrativo tramite ogni elemento possibile, corredandolo con scene hot, violenza e comicità spicciola.
Tali fattori, al contrario di quanto sperato, non faranno altro che affossare il tutto perché se prese singolarmente potevano avere un certo fascino intrattenente, nel loro complesso non faranno che appesantire e diluire il racconto, portandolo alla sua prematura e inesorabile conclusione, senza aver in definita portato granché per quanto riguarda lo svolgimento degli eventi, peccato perché per l’aspetto grafico l’autore riesce a far trasparire la sua grande esperienza e le sue ottime doti artistiche.