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9.0/10
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"I ricordi svaniscono, ma i sentimenti rimangono."

Your name

Ci troviamo davanti a un’opera che unisce romanticismo, dramma, elementi sovrannaturali e una forte componente emotiva.
La trama ruota attorno a due ragazzi: Mitsuha, una studentessa di campagna che sogna di vivere nella grande città, e Taki, uno studente di Tokyo che vive una vita frenetica tra scuola, amici e lavoretti part-time. Senza alcun motivo apparente, i due cominciano a scambiarsi misteriosamente i corpi, a vivere l’uno la vita dell’altra, senza sapere neppure il nome dell’altro.
Dopo un iniziale smarrimento, Mitsuha e Taki iniziano a comunicare lasciandosi appunti e messaggi. Nasce così un legame profondo e inspiegabile, che va oltre la distanza, oltre il tempo, oltre ogni logica.
L’opera si trasforma presto da una commedia adolescenziale a qualcosa di molto più intenso e drammatico. Quando tutto sembra prendere una piega più stabile, arriva la svolta narrativa che cambia tutto, mettendo alla prova le emozioni del lettore e ribaltando completamente l’equilibrio.
Il tono cambia, diventando più malinconico, più serio, e ci si ritrova a fare i conti con la fragilità della memoria, con il peso del destino e con l’urgenza di voler ricordare qualcuno che sembra svanire un po’ alla volta.

Tematicamente Your Name è ricco di spunti, il concetto di connessione invisibile tra le persone, l’inevitabilità del tempo, il rimpianto, il desiderio. E dietro alla dolcezza e ai momenti teneri, si nasconde una tristezza latente, che cresce pagina dopo pagina.
Il concetto di identità, chi siamo quando non siamo nel nostro corpo? Come ci definiamo senza un volto, un nome, un tempo?
Poi c’è il tema del destino, inteso non come qualcosa di scritto, ma come qualcosa che ci chiama. Che ci lega a qualcuno, anche senza sapere chi sia.
Fortissima anche la riflessione sulla memoria: quanto può restare vivo un ricordo che non ha un nome? L’opera gioca molto con l’idea di ciò che resta anche quando la mente dimentica.

I personaggi sono ben scritti e riescono a coinvolgere. Mitsuha, forte e fragile allo stesso tempo, rappresenta il desiderio di evadere, di non restare incatenata a un destino già scritto. Taki, più impulsivo emotivamente ma allo stesso tempo concreto e con i piedi per terra, è invece la parte razionale che si ritrova trascinata in qualcosa che non può spiegare ma che sente più reale di qualsiasi altra cosa.

A livello artistico, il manga è davvero molto bello. Le tavole sono curate, i paesaggi mozzafiato, e alcune vignette riescono a comunicare una malinconia profonda anche senza bisogno di parole.
Nonostante sia l’adattamento cartaceo di una pellicola animata, riesce comunque a reggersi benissimo in piedi da solo, offrendo un’esperienza emotiva altrettanto valida.

In conclusione, Your Name è un’opera che riesce a toccare le corde giuste. Parla d’amore, sì, ma lo fa in modo delicato, struggente, quasi poetico. È una storia che parla di legami invisibili, di speranze, di promesse fatte nel silenzio.
Una lettura che consiglio a chi ha voglia di emozionarsi, di lasciarsi coinvolgere, e soprattutto a chi crede che esistano connessioni che vanno oltre tutto, anche oltre il tempo.

VOTO: 9.1