Recensione
Koi wa Yami
7.5/10
Recensione di hachi_rosa92
-
Se un'opera riesce a tenere lo spettatore incollato fino alla fine, la si può dire riuscita. Ma se per fare questo utilizza stratagemmi che nel momento in cui vengono motivati lasciano in parte perplessi, resta un parziale senso di vuoto.
In generale la trama è avvincente ed è supportata da una recitazione buona ed efficace da parte dei due protagonisti. I sentimenti tra Makoto e Hiroki si sviluppano in modo graduale, e l'atteggiamento spensierato di Hiroki è studiato nel modo corretto per lasciare allo spettatore il dubbio se sia artefatto o se davvero Makoto sia l'unica persona con cui è in grado di mostrare il vero se stesso, per ragioni che vengono lasciate fino all'ultimo in sospeso. Il caso del serial killer è intricato e interessante da seguire, anche se l'impressione è che non vengano volontariamente seminati abbastanza indizi per permettere allo spettatore di avere una parte attiva nel cercare di risolvere il mistero. Questa decisione permette alla regia di mantenere vivo fino all'ultimo il dubbio sull'identità del colpevole, ma dà anche l'impressione di essere una sorta di trucco per evitare di scoprirsi troppo e rovinare il colpo di scena.
Similmente a quanto avviene in altri crime drama, si avverte inoltre fin dall'inizio una forte esasperazione della suspense da parte di regia e colonna sonora, con inquadrature drammatiche e suoni misteriosi quando vengono ripresi i potenziali sospettati del caso. Questo può essere interessante per costruire la tensione emotiva, ma se viene fatto troppo spetto finisce per perdere di efficacia, soprattutto quando lo spettatore inizia a sospettare che ci sia un certo non detto che giustifica interpretazioni alternative dei fatti.
In generale è stato un drama emozionante, interessante per chi apprezzi sia le storie d'amore sia i crime drama perché riesce a fondere entrambi gli elementi, senza sacrificare troppo nessuno dei due a discapito dell'altro. I due protagonisti sono molto affascinanti e la chimica tra loro è evidente, e fortunatamente non mancano scene di complicità tra i due.
Da appassionata di gialli avrei preferito che venisse sacrificata un po' di suspense per chiarire meglio alcuni punti di trama, almeno negli ultimi episodi, il che avrebbe permesso anche di fornire uno spazio più ampio all'introspezione, che viene sacrificata a discapito del prolungamento dell'aura di mistero. Anche la spiegazione finale, con alcune lievi modifiche, avrebbe potuto essere un po' più giustificata.
Complessivamente però, per i punti positivi sopra esposti, ne consiglio la visione.
In generale la trama è avvincente ed è supportata da una recitazione buona ed efficace da parte dei due protagonisti. I sentimenti tra Makoto e Hiroki si sviluppano in modo graduale, e l'atteggiamento spensierato di Hiroki è studiato nel modo corretto per lasciare allo spettatore il dubbio se sia artefatto o se davvero Makoto sia l'unica persona con cui è in grado di mostrare il vero se stesso, per ragioni che vengono lasciate fino all'ultimo in sospeso. Il caso del serial killer è intricato e interessante da seguire, anche se l'impressione è che non vengano volontariamente seminati abbastanza indizi per permettere allo spettatore di avere una parte attiva nel cercare di risolvere il mistero. Questa decisione permette alla regia di mantenere vivo fino all'ultimo il dubbio sull'identità del colpevole, ma dà anche l'impressione di essere una sorta di trucco per evitare di scoprirsi troppo e rovinare il colpo di scena.
Similmente a quanto avviene in altri crime drama, si avverte inoltre fin dall'inizio una forte esasperazione della suspense da parte di regia e colonna sonora, con inquadrature drammatiche e suoni misteriosi quando vengono ripresi i potenziali sospettati del caso. Questo può essere interessante per costruire la tensione emotiva, ma se viene fatto troppo spetto finisce per perdere di efficacia, soprattutto quando lo spettatore inizia a sospettare che ci sia un certo non detto che giustifica interpretazioni alternative dei fatti.
In generale è stato un drama emozionante, interessante per chi apprezzi sia le storie d'amore sia i crime drama perché riesce a fondere entrambi gli elementi, senza sacrificare troppo nessuno dei due a discapito dell'altro. I due protagonisti sono molto affascinanti e la chimica tra loro è evidente, e fortunatamente non mancano scene di complicità tra i due.
Da appassionata di gialli avrei preferito che venisse sacrificata un po' di suspense per chiarire meglio alcuni punti di trama, almeno negli ultimi episodi, il che avrebbe permesso anche di fornire uno spazio più ampio all'introspezione, che viene sacrificata a discapito del prolungamento dell'aura di mistero. Anche la spiegazione finale, con alcune lievi modifiche, avrebbe potuto essere un po' più giustificata.
Complessivamente però, per i punti positivi sopra esposti, ne consiglio la visione.