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“Se sei un po’ di tutto, sai un po’ di niente”

Approcciandosi a “Secrets of the Silent Witch” la prima cosa che colpisce è la cornice. Tutto il contorno è infatti di pregevole fattura: i disegni sono belli, le animazioni anche e le sigle mi sono molto piaciute.
I personaggi sono caratterizzati bene: la protagonista, Monica, ha una psicologia ben definita (piaccia o non piaccia, ne parleremo dopo) e i personaggi secondari sono ben riconoscibili (dal cinico collega mago Louis, alla dolce amica Lana fino al composto vice presidente del concilio studentesco Cyril).
Le ambientazioni fantasy, poi, a me di base piacciono molto.

Però…

L’avevate capito subito che saremmo arrivati a un però, vero?
Il nostro subdolissimo però è che, andando al sodo, nella trama manca il nerbo centrale.
“Secrets of the Silent Witch” che storia vuole raccontare?
Se guardiamo i tag, troviamo un potpourrì di generi che la metà basta: avventura, azione, fantasy, scolastico, sentimentale, soprannaturale. Ognuno di essi, preso singolarmente, ci sta. E vi dirò che ne avrei aggiunti anche altri. Ma nessuno di essi è sviluppato come dovrebbe.
In alcuni episodi infatti pare un mistery, alla “Dialogo di una Speziale” ma senza la stessa arguzia o la minuziosa raccolta degli indizi; in altri trovi le battaglie con le magie alla “Frieren” ma senza la stessa epicità e sembrano un po’ buttate li; in altri ancora è un puro slice of life; in generale è anche un reverse harem (con tutti i figaccioni che le vanno inspiegabilmente appresso) ma senza alcuna evoluzione romance da parte di lei.
Ogni episodio sembra una side-story, ma la main-story qual è?
Al momento non l’ho capito, almeno in questa prima stagione. Non è nè carne nè pesce.
Questo inficia molto il giudizio finale dell’opera in quanto, a conti fatti, essendo un minestrone di troppa roba, la storia finisce per essere dispersiva e poco coinvolgente.

A meno che, in realtà, il tema centrale vada ricondotto semplicemente alla raffigurazione dell’ennesimo caso umano: Monica.
Monica è una ragazza con una pesante ansia sociale. Avete presente “Bocchi the Rock” o “Komi can’t communicate”? Ecco, siamo a quei livelli li.
Il tema dell’anime, a questo punto, potremmo vederlo come uno slice of life in salsa fantasy in cui seguiamo le randomiche giornate scolastiche (in cui a volte si risolve un caso di tentato omicidio, in altre si impara a ballare o ad acconciarsi i capelli, in altre ancora si combatte contro un drago… in futuro, chissà, si pilota un robot?) di una ragazzina che, nonostante sia una maga potentissima appartenente ai 7 Saggi supremi del mondo, per tutta la stagione sta li continuamente a piangere, balbettare, nascondersi dietro un palo, autocommiserarsi e scusarsi senza motivo.
Se questo non fa per voi, è meglio che evitate la visione.

Personalmente non amo questo genere di personaggi: o hanno un’evoluzione oppure alla lunga non li sopporto più, li trovo snervanti. Inoltre in questo caso mi da fastidio proprio l’incoerenza, perchè va bene tutto, ma come può una così gravemente disagiata e insicura essere, al contempo, una maga mostruosamente forte che ammazza i draghi leggendari? E’ assurdo, dai.
Che poi non si ferma nemmeno solo alla magia, perchè è un genio nella matematica, nella memoria, nel disegno. Il giorno stesso in cui le insegnano le regole degli scacchi, è già li che per poco non batte il campione della scuola, e due settimane dopo vincerebbe pure il torneo del regno, se non fosse che interrompono la competizione.
Ok, anche meno, grazie.
“Monica can’t communicate, but she’s a dragon slayer”… mi spiace ma con tutta la buona volontà non riesco a digerire una contraddizione del genere.

Sempre parlando di incoerenze, la più evidente è relativa al concept stesso della serie: perchè Monica è in quella scuola? Per farsi delle amiche e imparare a ballare? No, è li sotto copertura con il preciso compito di proteggere il principe che, a quanto pare, è circondato da gente che vuole ucciderlo. E allora (e qui mi infervoro) perchè diavolo non lo tiene sott’occhio? E’ quello il suo compito! Invece no, Monica il principe lo incontra di rado e sempre per puro caso. Dovrebbe essere la sua guardia del corpo segreta e invece se ne infischia, fa tutt’altro, e mentre si gode la sua vita da studentessa e passa il tempo a preparare il tè con le compagne, il principe gironzola da solo esponendosi ai pericoli. Ma che protettrice è?

Tornando alla trama, anche il modo in cui gli episodi vengono risolti mi lascia abbastanza insoddisfatto.
Quando è mistery, non siamo granchè coinvolti nella raccolta degli indizi, ma semplicemente dopo un po’ di girovagare veniamo posti davanti alla soluzione (a volte a sorpresa) e sentiamo Monica che dichiara di averla già capita da tempo, sciorinandoci dal nulla mille prove a supporto di cui, fino a quel punto, non sapevamo niente.
Quando vira sulle battaglie di magia, i combattimenti non sono affatto vibranti poichè Monica è talmente overpowered da non far percepire a noi spettatori il minimo senso del pericolo.

Un aspetto che ho apprezzato, invece, è che non tutto si risolve bonariamente: coprire una compagna, colpevole di un reato, li per li sembra un’opera buona perchè fa risparmiare alla compagna la punizione (che però, a essere onesti, meriterebbe), però magari questo porta poi a far ricadere la colpa su qualcun altro che non c’entrava niente. Certe scelte comportano delle conseguenze. Ecco questo è interessante.

In definitiva, “Secrets of the Silent Witch” è da bocciare? No, è comunque un discreto prodotto, tecnicamente valido ma con molti limiti di trama e che emotivamente non è riuscito a coinvolgermi.
Un anime che deve ancora capire cosa vuole fare da grande.