Recensione
Full Metal Panic!
6.5/10
Recensione di The Crovv 97
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Edizione: "Full Metal Panic! - Nuova Edizione” (Panini Comics, 9 volumi)
Un fanatico per la guerra, un’organizzazione segreta di mercenari, una liceale da proteggere.
Full Metal Panic! non vede l’ora di passare dalla novel al medium del manga, se vi sentite pronti: accendete il lambda driver, fate scorta di provviste e preparatevi a immergervi in questa caotica avventura.
Lo stile narrativo adottato è quello della commedia romantica, con protagonisti Kaname Chidori, liceale modello, precisa e autoritaria, e Sousuke Sagara, mercenario con la polvere da sparo nelle vene; costretti improvvisamente a una spietata quanto esilarante convivenza.
A fare da teatro alle (dis)avventure della coppia è il contrasto tra i rispettivi background, in cui si alternano momenti più leggeri e ricchi di gag a sfondo scolastico, ad altri più drammatici e adrenalinici, ambientati sul campo di battaglia.
L’equilibrio tra generi che si viene a creare è un marchio di fabbrica dell’opera, che rimane tuttavia sempre su binari conservativi, rischiando di apparire indecisa sulla direzione da prendere.
Questa dualità riflette bene il carattere dei protagonisti e la loro indole: con il progredire della storia, le distanze tra i due si assottigliano, pur senza mai giungere a una vera conclusione; Full Metal Panic è infatti un’opera incompleta che necessita di un’ulteriore saga per poterne scrivere la parola fine.
I volumi vantano una narrazione estremamente semplice, scandita da un ritmo incalzante seppur incerto ove il motore è costituito da una scusa tanto banale quanto superflua: proteggere Kaname, ignara detentrice di poteri legata a una tecnologia avanzatissima.
Il linguaggio adottato riflette pienamente quello dell’epoca di pubblicazione, con dialoghi basilari e una marcata attenzione allla censura di volgarità o espressioni più colorite.
Il comparto grafico fa affidamento a una tecnica rigorosamente manuale che restituisce illustrazioni asciutte caratterizzate prevalentemente da line-art, neri di riempimento e campiture.
L’anatomia dei personaggi è uno dei punti di forza in cui, pur non mostrandone un’elevata quantità, ci si concentra su: espressività e design ricercato.
Le tavole statiche offrono un’elevata leggibilità, caratteristica che invece non ritroviamo in tutte quelle situazioni che richiedono maggiore dinamismo, ove le coreografie caotiche e i cambi di scena poco intuitivi costituiscono un ostacolo alla lettura.
Gli sfondi sono realizzati con estremamente parsimoniosa: compaiono solo quando strettamente necessario e risultano sempre piuttosto spogli di dettagli.
Il supporto cartaceo è di tipo popolare: il formato è quello del classico tankobon con pagine ruvide esclusivamente in bianco e nero, nonché privo di sovra-copertina o alette; tale trattamento gli consente tuttavia di mantenere un prezzo accessibile.
Essendo l’edizione recensita particolarmente datata, mi limiterò a constatare che la tenuta della colla si è dimostrata sufficiente, dove le maggiori criticità si sono palesate nell’attaccatura della copertina o della quarta.
Da segnalare il fatto che l’illustrazione di copertina venga riproposta tale e quale anche nella quarta di copertina, ciò rende le due parti del volumetto di fatto indistinguibili.
Risultano sporadicamente presenti alcuni extra in coda al volume: episodi spin-off che non ampliano o arricchiscono in alcun modo il world-building.
+PRO+
• Disegni ottimi, restituiscono il tratto tipicamente nostalgico degli anni 2000
• Divertenti le gag in stile super-deformed
• L’avvicinamento di Kaname e Sousuke è palpabile
-CONTRO-
• Trama appena abbozzata e dal sapore superfluo
• Background dei personaggi appena abbozzato
• Scene d’azione e cambi di prospettiva da interpretare
• Protagonisti privi di una reale crescita, la cui progressione si limita esclusivamente al lato affettivo
• Per conoscere la conclusione della storia si è obbligati ad acquistare il seguito
Full Metal Panic insomma si mostra come un’avventura senza fronzoli da vivere esclusivamente come un “comfort manga” in grado di fare il suo mestiere, intrattenendo quando serve ma senza spiccare mai il volo.
Un fanatico per la guerra, un’organizzazione segreta di mercenari, una liceale da proteggere.
Full Metal Panic! non vede l’ora di passare dalla novel al medium del manga, se vi sentite pronti: accendete il lambda driver, fate scorta di provviste e preparatevi a immergervi in questa caotica avventura.
Lo stile narrativo adottato è quello della commedia romantica, con protagonisti Kaname Chidori, liceale modello, precisa e autoritaria, e Sousuke Sagara, mercenario con la polvere da sparo nelle vene; costretti improvvisamente a una spietata quanto esilarante convivenza.
A fare da teatro alle (dis)avventure della coppia è il contrasto tra i rispettivi background, in cui si alternano momenti più leggeri e ricchi di gag a sfondo scolastico, ad altri più drammatici e adrenalinici, ambientati sul campo di battaglia.
L’equilibrio tra generi che si viene a creare è un marchio di fabbrica dell’opera, che rimane tuttavia sempre su binari conservativi, rischiando di apparire indecisa sulla direzione da prendere.
Questa dualità riflette bene il carattere dei protagonisti e la loro indole: con il progredire della storia, le distanze tra i due si assottigliano, pur senza mai giungere a una vera conclusione; Full Metal Panic è infatti un’opera incompleta che necessita di un’ulteriore saga per poterne scrivere la parola fine.
I volumi vantano una narrazione estremamente semplice, scandita da un ritmo incalzante seppur incerto ove il motore è costituito da una scusa tanto banale quanto superflua: proteggere Kaname, ignara detentrice di poteri legata a una tecnologia avanzatissima.
Il linguaggio adottato riflette pienamente quello dell’epoca di pubblicazione, con dialoghi basilari e una marcata attenzione allla censura di volgarità o espressioni più colorite.
Il comparto grafico fa affidamento a una tecnica rigorosamente manuale che restituisce illustrazioni asciutte caratterizzate prevalentemente da line-art, neri di riempimento e campiture.
L’anatomia dei personaggi è uno dei punti di forza in cui, pur non mostrandone un’elevata quantità, ci si concentra su: espressività e design ricercato.
Le tavole statiche offrono un’elevata leggibilità, caratteristica che invece non ritroviamo in tutte quelle situazioni che richiedono maggiore dinamismo, ove le coreografie caotiche e i cambi di scena poco intuitivi costituiscono un ostacolo alla lettura.
Gli sfondi sono realizzati con estremamente parsimoniosa: compaiono solo quando strettamente necessario e risultano sempre piuttosto spogli di dettagli.
Il supporto cartaceo è di tipo popolare: il formato è quello del classico tankobon con pagine ruvide esclusivamente in bianco e nero, nonché privo di sovra-copertina o alette; tale trattamento gli consente tuttavia di mantenere un prezzo accessibile.
Essendo l’edizione recensita particolarmente datata, mi limiterò a constatare che la tenuta della colla si è dimostrata sufficiente, dove le maggiori criticità si sono palesate nell’attaccatura della copertina o della quarta.
Da segnalare il fatto che l’illustrazione di copertina venga riproposta tale e quale anche nella quarta di copertina, ciò rende le due parti del volumetto di fatto indistinguibili.
Risultano sporadicamente presenti alcuni extra in coda al volume: episodi spin-off che non ampliano o arricchiscono in alcun modo il world-building.
+PRO+
• Disegni ottimi, restituiscono il tratto tipicamente nostalgico degli anni 2000
• Divertenti le gag in stile super-deformed
• L’avvicinamento di Kaname e Sousuke è palpabile
-CONTRO-
• Trama appena abbozzata e dal sapore superfluo
• Background dei personaggi appena abbozzato
• Scene d’azione e cambi di prospettiva da interpretare
• Protagonisti privi di una reale crescita, la cui progressione si limita esclusivamente al lato affettivo
• Per conoscere la conclusione della storia si è obbligati ad acquistare il seguito
Full Metal Panic insomma si mostra come un’avventura senza fronzoli da vivere esclusivamente come un “comfort manga” in grado di fare il suo mestiere, intrattenendo quando serve ma senza spiccare mai il volo.
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