Benvenuti al secondo appuntamento dell'Italian Indie Comics Award! Oggi abbiamo il grandissimo piacere di presentarvi CyberSteel, autoprodotto scritto e disegnato da Wendigo, in collaborazione con Thiefmarine, co-soggettista del progetto.
 
Wendigo è un illustratore e fumettista di 28 anni, proveniente dal piccolo paese di Pontecchio Marconi in provincia di Bologna. Grandissimo amante di Sailor Moon e Dragon Ball ha sempre sentito dentro di sé l’incessante bisogno di creare dei propri personaggi originali, iniziando per questo motivo a disegnare, difatti come lui stesso ci ha dichiarato: “qualcuno doveva pur dargli vita!”
Muove i primi passi nel mondo del disegno avendo come ispirazione suoi miti d’infanzia come il padre di Dragon Ball Akira Toriyama oppure Barbucci e Canepa con le loro W.I.T.C.H., dirigendosi però definitivamente al manga grazie alle opere di Yoshiyuki Sadamoto, Tsukasa Hojo e Kazuya Minekura, scoprendo solo in età più matura grandi artisti, fondamentali nella sua crescita artistica, come Andrea Pazienza, Milo Manara e Sergio Toppi.
Ammette che odia i fumetti “pieni di luoghi comuni”, apprezzando quindi opere come Dogs di Shirow Miya, Saga di Vaughan e Staples, Sandman di Neil Gaiman. In quest’ultima fase della sua vita artistica si sente maggiormente attratto da illustratori o cover artists piuttosto che da fumettisti, come Skopsty, Akira Atsushi, Paexie , Littleulvar ed altri. Tende inoltre a sottolineare di essere un grande fan del disegnatore Matteo De Longis.

Ecco la trama di CyberSteel:
 
CyberSteel è un urban sci-fi atipico, in quanto ambientato in un futuro estremamente simile al nostro. La narrazione ruota intorno le vite di tre personaggi che apparentemente non si conoscono e che vivono ben lontani tra di loro: Jacques, Kevin e Rhodes.

Il primo è un pericoloso sicario che, dopo anni passati a lavorare per uomini potenti e danarosi, ha subito la perdita della moglie e del figlio, probabilmente sempre per colpa delle stesse persone che in passato lo pagavano profumatamente… ma forse c’è molto di più dietro al suo passato.

Il secondo invece è un giovanissimo e svogliatissimo hacker che vive come può la sua adolescenza cercando di barcamenarsi tra lo studio universitario e la mancanza di soldi, anche se quest’ultimo è un problema che cerca di sopperire grazie alle sue incredibili doti informatiche.

Il terzo è un agente dell’Europol che ha il compito di scoprire la verità su Jacques e che sta aspettando un suo passo falso da ben 14 anni...

CyberSteel è senza ombra di dubbio un fumetto che riesce ad abbracciare in maniera intrigante il genere thriller poliziesco e che punta a coinvolgere lo spettatore con una narrazione capace di celare numerosi segreti, ma l'abilità di Wendingo non si ferma qui. Egli infatti fa parte della piccola nicchia di artisti italiani che hanno un Patreon attivo e funzionante, che pur non mantenendolo ne supporta efficacemente l'attività (per coloro che non lo conoscono Patreon è un sito internet che permette agli artisti di far finanziare i propri lavori dal pubblico, ricreando in maniera popolare ed attuale il meccanismo medioevale dei mecenati) dimostrandosi un buon esempio per tutti gli artisti italiani che vogliono provare a sfondare su scala internazionale.
 

Ritornando sull'opera in concorso, una delle particolarità più interessanti del mondo attorno al fumetto è che Wendigo ha scelto di pubblicare la controparte yaoi di CyberSteel, ovvero CyberSteel “Farewell”: uno spin-off autoconclusivo cominciato nel 2012 e concluso nel 2014, diffuso anch'esso in digitale come webcomic in maniera completamente autoprodotta. Esso, come anticipato, verte proprio su una versione della storia di CyberSteel dove i personaggi sono completamente gay, realizzando così il sogno di tantissime fan che amerebbero vedere una versione “yaoi ufficiale” delle proprie opere preferite.

Genere, quello yaoi, completamente amato dall’autore tra l'altro. Egli infatti non solo produce molte illustrazioni a tema, ma ha anche già pubblicato con una piccola casa editrice americana, la Yaoi-Revolution, un'altra storia di questo genere, ovvero: Outwards (del quale è uscito il primo volume ma ne sono attesi almeno altri tre) fumetto edito in America che in Italia invece risulta essere, per ora, ancora diffuso in maniera autoprodotta.

Thiefmarine collabora con Wendigo da 5 anni, creando insieme storie thriller sci-fi, il suo lavoro è prevalentemente quello di ideare i soggetti, per poi lavorare insieme alla sceneggiatura dei loro lavori.

Ecco infine l’intervista a Wendigo:

Ciao Wendigo! È un piacere discutere con te, abbiamo introdotto CyberSteel e non solo... ora è il turno di farti conoscere ancora meglio dal pubblico, pronto?

Ciao! Il cervello di Wendigo è operativo e pronto a rispondere alle vostre domande! Però, prima avrei bisogno di un caffé… 

Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi?

Lo stile che uso è un misto tra orientale e occidentale ed è conosciuto sul web come ‘semi-realismo’.
Io lavoro completamente in digitale. Uso Paint tool SAI per schizzo e bozze, Photoshop e Pixlr per grafica e post-produzione, Manga studio per vignette baloon e linee e Sketch Book Pro 7 per le prospettive.

Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?

Vorrei precisare che non mi sento un fumettista a tutti gli effetti: è un medium complicato e ci vuole tanta pratica per impararlo bene. Quello che voglio è dare vita ai miei personaggi e le illustrazioni purtroppo non bastano.

Cos’è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.

Al momento il lavoro come fumettista mi sembra un miraggio. Ho un contratto per un fumetto Yaoi con un piccolo editore statunitense ma non basta di certo a farmi versare i contributi. Amo il fatto di poter lavorare in casa in tutta tranquillità e nella mia intimità, ma odio le scadenze e il fatto che il lavoro non sia considerato ‘serio’ da molte persone.
 

Com’è nata la tua opera? Quali sono i tuoi piani per essa?

‘CyberSteel’ è nato nel 2009 da un brainstorming un po’ folle con l’attuale co-soggettista Thiefmarine. E’ partita in modo completamente diverso, quasi per gioco, per diventare una saga lunga e avvincente. All’inizio la vicenda era incentrata sui due protagonisti, Alex e Kevin, un hacker e un cervellone, poi abbiamo inserito più personaggi altrimenti l’intreccio sarebbe risultato troppo banale.
Non è che ho dei piani per essa. La storia è finita. Va solo sceneggiata per chiarire alcuni dettagli ma, soprattutto, disegnata. Saranno almeno 20 volumi, quindi tenetevi forte!


Come si può passare da una storia piena di intrighi come CyberSteel al genere yaoi? Hai vissuto tu in prima persona la necessità di creare yaoi delle opere che apprezzi maggiormente?

Il genere Yaoi mi piace se pieno di intrighi ed una cosa non esclude l’altra (per questo dovrete aspettarvi dei bei grattacapi anche in ‘Outwards’!). Non è comunque che sento la necessità di creare fumetti yaoi sui miei personaggi, semplicemente finisco per shippare i protagonisti tra di loro, e i fumetti sono solo una conseguenza. Mi piace fantasticare in molti modi sulle mie storie, per questo tengo in piedi tante storie diverse e di generi diversi.  Uno di questi modi è senza dubbio lo Yaoi, l’altro è creare il passato dei personaggi secondari o finali alternativi per le mie storie. I personaggi finiscono per agire in autonomia rispetto a quello che ho pianificato per loro: è come se io interpretassi il ruolo del Destino e loro fossero delle pedine consapevoli. Alcuni personaggi con più carattere si ribellano al Destino, altri cercano di adeguarsi alla sua volontà, altri ancora ignorano il Destino e cercano semplicemente di vivere una vita tranquilla… Come autore, l’agire sui personaggi ti può far sentire onnipotente, ma è quando il primo personaggio si ribella al suo autore che capisci quanto forte può essere un’idea.

Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

E’ una storia scritta a quattro mani in circa 6 anni. Niente sarà lasciato al caso. Io personalmente amo gli intrighi, lo spessore dei personaggi, l’aria di casa che si respira a leggere una storia ambientata in un Europa simile a quella dei giorni nostri e allo stesso tempo la scrittura un po’ all’americana… Penso che i lettori dovrebbero votare quello che gli piace e spero davvero che il nostro prodotto sarà di loro gradimento.

Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!

Grazie ragazzi, e che il metallo sia sempre con voi!
 
 
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!