Buongiorno amici e sostenitori dell' Italian Indie Comics Award! Oggi conoscerete un'opera che alcuni di voi non avrebbero mai immaginato di trovare tra i candidati ma che noi siamo felici di poter presentare per la suo essere appartenente ad un genere fin troppo sottovalutato nel settore delle autoproduzioni: lo yaoi! Ecco a voi quindi, per la gioia di tutte le amanti del genere, Purpurea Noxa di Vèna e Xelessia!
 
Vèna, nome d’arte di Veronica, è una disegnatrice di 30 anni e viene da Roma. Ha sempre amato disegnare e, con il sostegno dei genitori, ha frequentato la “Scuola Internazionale di Comics” in contemporanea al liceo scientifico all'età di 15 anni. Una bellissima esperienza, ma una scelta non particolarmente saggia ripensandoci ad anni di distanza. La giovane età infatti non le ha permesso di apprezzare pienamente quei preziosi insegnamenti che si sono comunque rivelati utili negli anni successivi, quando, dopo un lungo periodo di pausa dovuto al lavoro, ha ripreso in mano la matita e ricominciato a disegnare sul serio (anche se la colorazione ha dovuto impararla da zero visto che a suo tempo non l'aveva particolarmente approfondita).

Xelessia, nome d’arte di Valentina, è la sceneggiatrice dell’opera, ha 32 anni, è originaria di Napoli ma si è trasferita a Roma. Fa la webdesigner di professione ed al momento a causa di questa sua occupazione non è ancora riuscita a frequentare un corso di sceneggiatura come le piacerebbe fare (attualmente ha studiato solo su libri e vari riferimenti online). Oltre che della sceneggiatura si occupa anche della traduzione, del lettering, dell'impaginazione, della stampa, del sito web e di tutto le rotture di scatole che potremmo definire come il lato “marketing” del progetto.

Per quanto riguarda gli autori o le opere che le hanno ispirate si ritengono entrambe abbastanza eclettiche, spaziando senza alcun problema dai manga ai volumi francesi o gli americani, apprezzando quindi diversi autori a prescindere dal mondo o dal genere al quale appartengono. Fondamentalmente ammettono di seguire il “sentimento”, e se un’opera attira la loro attenzione il nome o la fama dell'autore passano in secondo piano. Possono comunque dire di essere affezionate ad artisti occidentali come Jim Lee (per loro il Maestro), Greg Capullo (grandi amanti delle sue matite), Enrico Marini (per le atmosfere che riesce a creare in tutti i suoi lavori), Fiona Staples e Brian Vaughan (entrambi perché incredibili amanti di Saga) e, per ultimo ma non meno importante, Enrique Fernandez (il cui uso del colore ritengono fantastico). Sul fronte orientale invece tendenzialmente apprezzano più le storie che il disegno, salvo alcune eccezioni a loro molto care come Katsuhiro Otomo (essendo entrambe grandi amanti di Akira), Takehiko Inoue (soprattutto per Slam Dunk, il loro primo amore) e Makoto Yukimura (per quel must che dovrebbero leggere tutto chiamato Vinland Saga).

Ecco di seguito la trama di Purpurea Noxa:
 
La storia si sviluppa in Italia, precisamente in Toscana, tra le città di Lucca e Pisa, in un mondo dove le creature sovrannaturali vivono tranquillamente nell'attuale società convivendo con gli umani, spesso al loro insaputa (per chi la conosce l'ambientazione generale è quella del GdR "Vampire: The Masquerade"). A Lucca governa la Camarilla che ha regole molto ferree e non vuole rivelare l'esistenza dei vampiri al mondo, preferendo muovere i fili delle istituzioni dei mortali nell'ombra. Pisa è controllata dal Sabbat che la pensa in modo totalmente diverso ed i suoi membri vedono loro stessi come predatori destinati a governare la razza umana senza porsi alcuno scrupolo. Tuttavia, ciò che entrambe le città si ritroveranno ad affrontare nel corso della storia, sarà un nemico che non avrà interesse nella loro piccola guerra, che non farà differenze tra sette e che vorrà solo...

Partiamo dalla basi. Purpurea Noxa è uno yaoi.. ma cos'è uno yaoi? Per quei pochi che non lo sapessero uno yaoi è un genere di manga che ha come cardine della sua storia l’intreccio d’amore tra persone di sesso maschile, mostrando senza problemi anche esplicite scene di sesso (poi quanto possano essere esplicite è a discrezione delle varie autrici). L'opera quindi oltre a procedere con il filone della vicenda principale (la faida in atto tra le due fazioni e la sua risoluzione) è condita dalle vicende personali ed amorose dei vari personaggi che svolgeranno un ruolo molto importante nel dipanarsi degli eventi condizionando in maniera a volte anche marcata l'andamento del corso della storia. Questo ovviamente non vuole dire che in Purpurea Noxa non ci siano combattimenti, azione e colpi di scena tali da farsi apprezzare da qualsiasi tipo di pubblico, ma solamente che abbinati ad essi ci sono varie storie d'amore che intrecciandosi tra loro rendono ancora più interessante e corposo tutto l'insieme.
 

Purpurea Noxa è quindi un fumetto per tutti? Purtroppo no. Nonostante un primo volume abbastanza morigerato, dal secondo il lato 'Boys Love' ingrana e la vicende prendono una piega decisamente più torbida e spinta non adatta ad un pubblico casuale interessato solo alla storia principale. Questa scelta stilistica, unita alla scelta di non applicare alcun tipo di censura a tali scene per accentuare l'autenticità della storia, rende di fatto l'opera usufruibile solo dalle appassionate del genere trasformando Purpurea Noxa in un vero e proprio Yaoi hardcore a tutti gli effetti. Un prodotto completamente a colori dotato di disegni di pregevole fattura che vanno oltre i canoni dei classici dello yaoi (no, niente yaoi hands quindi) e di una storia che sicuramente ha molto da raccontare e far entusiasmare al di là delle scene spinte, la cui lettura consigliamo a tutte le appassionate (ed appassionati) del genere senza distinzione. 

Ecco a voi infine l’intervista a Vèna e Xelessia:

Vèna e Xelessia, benvenute all'IICA, è un nostro onore avervi delle autrici simili tra di noi: pronte?

Xele&Véna: Oddio in realtà siamo un po' in ansia, ma diciamo che possiamo farcela!

Con che stile preferite disegnare? Quali tecniche usate?

Xele&Vèna: Personalmente crediamo che il nostro stile non sia classificabile come manga, americano, francese o altro. Sicuramente ha degli elementi che possono ricordare più di uno stile, ma sinceramente non sapremmo come “classificarci”. Per quel che riguarda le tecniche, lavoriamo completamente in digitale. Vèna per disegnare le tavole, dallo schizzo al colore, utilizza Paint Tool SAI per poi passare a Photoshop solo per alcuni ritocchi finali.  Xelessia per la realizzazione del lettering di testi e onomatopee utilizza anche lei Photoshop.
 

Cosa significa per voi fare fumetti? Che cosa differenzia per voi i fumetti da tutto il resto?

Xelessia: La prima cosa che mi è venuta in mente è che il fumetto per me è sintesi. Scrivere un fumetto è diverso dallo scrivere un libro o un racconto. Riuscire a raggiungere una buona capacità di sintesi senza perdersi o far sembrare tutto buttato a caso, è una sfida continua e sono davvero contenta di mettermi alla prova. Mi capita spesso di sbagliare, troppe azioni in un vignetta, troppe vignette in una pagina, inquadrature con troppa gente... ma fortunatamente c'è Véna a farmi notare gli errori. Non essendo riuscita, per ora, a seguire un buon corso di sceneggiatura per me è veramente complicato ragionare in modo giusto e sto ancora imparando. Poi beh, il veder trasformate le mie parole in disegni è una sensazione davvero unica che rende il mio lavoro ancora più vero e reale.

Vèna: Avete mai provato, creando qualcosa, una sensazione di completezza? Il fumetto mi fa sentire in questo modo. Mi permette di realizzarmi, mi permette di esprimere me stessa, mi permette di essere la persona che sono. Per quanto possa sembrare un'affermazione triste: la mia vita di tutti i giorni è abbastanza monotona e noiosa. Quando disegno invece, per quanto sia faticoso e impegnativo, tutto prende colore. Da un certo punto di vista fare fumetto per me è come un secondo lavoro, anche se non voglio considerarlo tale. Occupa gran parte del mio tempo e comporta delle responsabilità anche se non lavoro per una casa editrice. Diventa un impegno con me stessa, oltre che con i nostri lettori!
 

Cos’è che vi piace del vostro lavoro come fumettisti? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate e una cosa che odiate del mondo dei fumetti e del vostro lavoro.

Xele&Vèna: Innanzitutto ci teniamo a ribadire che questo non è il nostro lavoro. Fortunatamente entrambe abbiamo un impiego abbastanza stabile che, sfortunatamente, non ha niente a che vedere con il mondo dei fumetti. Da quando Purpurea Noxa è entrato nella nostra vita, entrambe abbiamo scoperto una “dimensione” che è solo nostra. Per quanto possa essere faticoso, per quanto ci rubi molto del poco tempo libero che abbiamo a disposizione, è diventata una parte così importante della nostra esistenza da essere riuscito a darle un senso. Sembra sicuramente una frase fatta e stupida, ma è così.
Il fumetto, il nostro fumetto, ci da ciò che il lavoro non riesce a darci.  Cosa non ci piace? Beh, stare svegli fino alle 3 di notte se il giorno dopo devi andare a lavoro non è particolarmente piacevole!
Parlando del mondo del fumetto italiano, c'è un'unica cosa che non ci va molto giù e ci lascia un po' di amaro in bocca: al giorno d'oggi il genere Yaoi/Gay non è ancora ben visto dalle case editrici, nonostante abbia una platea molto ampia ed in crescita. Ci farebbe piacere se questo pregiudizio scomparisse.


Com'è lavorare insieme?

Xele&Vèna: Ci conosciamo ormai da 9 anni, da prima di cominciare il progetto di Purpurea Noxa e sì, siamo molto amiche. Ci troviamo molto bene a lavorare insieme, seppur ognuna di noi ogni tanto abbia le sue "uscite". Del tipo: "Vèna è una vera rompiscatole! Il suo essere puntigliosa e precisina è davvero fastidioso soprattutto perchè lo fa su cose che vede SOLO lei e che io so che nessuno noterà" o "Xele si arrabbia TROPPO di tanto in tanto, solo perchè le do 'qualche' suggerimento sul lettering". Alla fine, però facendo entrambe del nostro meglio, riusciamo ad arrivare sempre ad un accordo e portare a termine la realizzazione di ogni pagina senza troppi intoppi.
 

Com’è nata la vostra opera? Quali sono i vostri piani per essa?

Xelessia: Purpurea Noxa è nata per gioco, in tutti i sensi. Ci siamo conosciute tramite un GDR via chat basato su 'Vampire - The Masquerade' (a cui la nostra opera si ispira) e Vèna a quel tempo aveva smesso di disegnare o lo faceva molto poco. Scherzando, la convinsi che sarebbe stato bello se avesse disegnato ciò che stavamo giocando in cronaca. Lei accettò e, avendo già in mano un mezzo plot delle giocate in corso iniziammo a pianificare la storia completa.

Vèna: come ha detto Xele, terminata la scuola di comics ho iniziato immediatamente a lavorare e, per pigrizia e mancanza di tempo, ho tralasciato un po' il disegno. Ricordo ancora quando lei mi fece quest’assurda proposta del fumetto… “Stai sprecando il tuo talento!” mi disse e si offrì di scrivermi gli storyboard e creare un sito tutto nostro. Disegnare i personaggi che ruolavo quotidianamente ormai da anni di certo ha stimolato le mie mani, non lo nego … Insomma, senza la mia migliore amica non avrei mai creato niente di tutto questo, per cui posso solo dire sinceramente: “Grazie Vale”. Purpurea Noxa è un opera di Self Publishing e al momento ci piacerebbe continuare così perchè ci troviamo bene ad autogestire il nostro lavoro e, sinceramente, siamo anche un po' gelose della nostra “bimba”. Non ci sentiamo ancora pronte per darla in mano ad eventuali editori. Attualmente sono già stati pubblicati 3 volumi cartacei e per quel che riguarda il futuro, abbiamo pianificato l'uscita di almeno altri 4 volumi. In realtà in corso d'opera ci sono stati già tanti cambiamenti quindi il numero di volumi potrebbe anche variare. Abbiamo anche buttato giù l'idea per un seguito e vari spin-off, ma preferiamo lavorare ad una cosa per volta piuttosto che cominciare tante cose senza portarne a termine nessuna.
 

Qual è la più grande soddisfazione nel vostro lavoro?

Vèna: Xele ha pianto quando alla prima Lucca abbiamo venduto l'ultima copia del secondo volume.

Xele: ... cretina <.<"

Xele&Vèna: Ok, stupidaggini a parte, le soddisfazioni sono tante. Prima fra tutte lo star realizzando qualcosa che è nostro per davvero e che ci da uno "scopo", se così possiamo chiamarlo, che il lavoro quotidiano non ci da. Ma quello che ci rende più soddisfatte in assoluto è vedere l'entusiasmo nei commenti e sulle facce dei nostri fan. Sapere che apprezzano quello che stiamo realizzando ci fa sentire davvero bene, ci rende feliciti.


Ma cosa vuol dire Purpurea Noxa?

Xele&Vèna: Purpurea Noxa riassume cosa per noi significa essere un vampiro. Entrambi i termini provengono dal latino. Purpurea si riferisce al colore porpora ed è un ovvio riferimento al sangue, loro sostentamento e fonte di potere. Noxa invece ha molteplici significati: danno, peccato, punizione o addirittura in medicina è legato alle malattie e agli agenti patogeni. Potrebbe essere tradotto come: “Punizione del sangue” o addirittura “Malattia del Sangue”.
 

Il fandom yaoi è sicuramente molto particolare, qual è il vostro rapporto coi fan? Vi hanno mai dedicato qualche omaggio o regalo?

Xele&Véna: Se per particolare intendi "molto variegato" sì, sicuramente lo è! Da quando abbiamo cominciato, ci siamo accorte che lo yaoi ha davvero un ampio seguito. Abbiamo incontrato le persone più disparate, dalla mamma che cercava di nascondere ai bambini l'acquisto di un nostro volume, al signore anziano che non penseresti mai possa interessarsi a questo genere, alle tantissime ragazze che lo amano profondamente e lo seguono con passione. In generale pensiamo di avere un buon rapporto con i nostri fan, gli vogliamo bene e speriamo che loro ne vogliano un po' anche a noi
Pensiamo che nello yaoi, al contrario magari di altri generi, si riesca a creare una community molto affiatata ed è l'obiettivo che stiamo cercando di portare avanti da sempre.
Ci fa sempre piacere quando riusciamo ad incontrare i fan in fiera, quando si presentano timidamente o urlando un po' come pazzi e addirittura portandoci piccoli pensieri che conserviamo con affetto.
Il loro sostegno è fondamentale per noi per riuscire ad andare avanti e vale più di qualsiasi "guadagno" potremmo mai avere.  E sì, sì! Ci hanno portato diversi regalini, dai disegni alle fan fiction e poi noi consideriamo un regalo anche quando fanno il cosplay dei nostri personaggi, quello anzi ci rende davvero felicissime!


Una critica che è stata mossa alla vostra opera è che “è bara, non yaoi!”, cosa dite a proposito?

Xele&Vèna: Beh, sinceramente non siamo molto d'accordo. A volte ci dicono questo perchè confondono il termine Bara pensando si riferisca semplicemente a personaggi più muscolosi e dato che alcuni dei nostri sono più "muscolosi" dei classici protagonisti dei manga yaoi giapponesi, i bishonen, si crea questa confusione. In realtà il Bara è un genere fatto da uomini per uomini gay adulti, lo Yaoi al contrario è creato da donne per donne. Potremmo essere nel mezzo, dato che abbiamo sia un pubblico maschile che femminile, anche se il secondo surclassa il primo come numero.
 

Cosa amate della vostra opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Xele&Vèna: Amiamo tutto della nostra opera. Sono i nostri personaggi, i nostri bambini e la nostra storia come potremmo non amarla? Ci siamo veramente legate a livello affettivo, perché è nata per essere una cosa privata, non ci era mai passato per la testa di far leggere a qualcuno le nostre sessioni di gioco e non abbiamo mai avuto il pensiero di farle diventare un fumetto. Pensiamo che sia proprio questo legame a farcela amare così tanto, un qualcosa che trascende il suo essere un webcomic. Possiamo dire “Votatela perché è piena di gnocchi nudi”? Scherzi a parte, non possiamo chiedere a nessuno di votare per noi, ma speriamo di essere riuscite a trasmettere ai lettori tutta la passione e l'affetto per quello che stiamo realizzando. Ci basterebbe semplicemente che non si fermassero alle prime pagine pensando “Oh mio dio è Yaoi!” ma vadano avanti e apprezzino tutto l'impegno che da 4 anni stiamo mettendo nel nostro progetto.
 

Visto il vostro genere “più di nicchia”, non temete che possiate essere penalizzate per questo award?

Xele&Vèna: Sinceramente all'inizio proprio per il tema che trattiamo avevamo un po' di timore a partecipare. Abbiamo deciso di provare ugualmente perchè non è possibile che si venga "bistrattati" semplicemente perchè è un genere che magari non piace a tutti. C'è ancora tanta gente che è prevenuta nei confronti dello yaoi, eppure è una cosa che vediamo solo in Italia.
All'estero infatti questo genere non è visto in modo così negativo, pensate che siamo state invitate a due fiere, una in Francia e l'altra in Svezia dedicate solo ed esclusivamente a questo tipo di fumetti! Per non parlare dell'America dove c'è l'evento più grande dedicato allo Yaoi che si chiama appunto Yaoicon.
E non possiamo ovviamente dimenticare il Giappone, dove lo Yaoi è pari all'Hentai e allo Yuri e non è affato un genere di nicchia come da noi. Non sappiamo spiegare bene perchè ma abbiamo visto cose veramente assurde durante le fiere. Ci è capitato che ragazzi arrivassero allo stand e davanti a noi due si mettessero a denigrare il nostro fumetto solo per l'argomento trattato, a fare battutine sceme insieme agli amici o a scappare via con lo sguardo terrorizzato come se avessero paura di venire contagiati (???) e trovarsi l'attimo dopo a limonare con l'amichetto del cuore in bagno.
Certo da qui si potrebbe passare a parlare di omofobia, ma non ci sembra la sede adatta. Sta di fatto che se a noi non piace un fumetto, non andiamo dall'autore a dirgli "che schifo", semplicemente non lo
compriamo. Quello che manca qui in Italia è il rispetto e l'apertura mentale verso una realtà che non fa danno a nessuno. Perché se esiste il fumetto porno per gli uomini non può esistere quello per le donne?
 

Ringraziandovi per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: salutate il vostro pubblico!

Xele&Vèna: Se siamo arrivate fino a questo punto senza arrenderci mai e se Purpurea Noxa continua ad andare avanti è solo merito vostro! Non vi ringrazieremo mai abbastanza per tutto l'affetto ed il sostegno che ci dimostrate. E ovviamente, grazie mille anche a voi di Animeclick per averci dato la possibilità di partecipare a questa bella iniziativa! Grazie! 
 
 


Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!